È dalle primissime pagine che questo libro ti cattura e non ti lascia più andare. È il primo romanzo di Johan Harstad, un autore norvegese classe '79. Ci parla di Mattias.La persona che ami è fatta per il 72,8% d'acqua e non piove da settimane.
Mattias è un giardiniere, ha 29 anni. Ha passato tutta la vita desiderando di non essere notato. Vuole arrivare secondo, come Buzz Aldrin, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, quello di cui nessuno ricorda il nome. Ed è così che col tempo, inizia a nascondersi dalla vita, anche dall'affetto delle persone intorno a lui. Fino al punto di avere bisogno di una comunità che lo accolga, di un sostegno psicologico e in fondo di persone simili a lui di cui prendersi cura a sua volta. Il protagonista mi ha ricordato un po' un personaggio di un libro di Aimee Bender, L'inconfondibile tristezza della torta al limone, ovvero il fratello della protagonista. Anche lui molto dotato, amato, ma col desiderio di sparire. Un personaggio che però era più tragico rispetto a quello di Mattias, che si trova sempre in bilico tra il perdersi e il desiderio di mettere le cose a posto.
Questo camminare sull'orlo tra realtà e follia è il cuore del romanzo e accompagna tutte le riflessioni del protagonista. È una storia originale e comune allo stesso tempo, scritta in uno stile malinconico e poetico. I personaggi sono descritti con molta profondità. Molto originale è l'ambientazione, soprattuto per i lettori non nordici. Anche se probabilmente le Fær Øer sono particolari anche per gli stessi scandinavi. La colonna sonora che accompagna il libro è la discografia dei Cardigans che ho ascoltato un po' anch'io, scrivendo. Non mi hanno mai preso molto e non mi hanno conquistato neanche adessoFino a che punto si può essere disperati?
Non c'è nessuno che abbia fatto ricerche.
Non ci sono statistiche.
Non esistono curve su cui orientarsi.
Niente grafici con numeri confortanti.
Potevo ancora cambiare idea.
Rimettermi a letto.
Si sistemerà tutto, pensai.
Invece no, pensai. Proprio per niente.
