
Ho appena terminato di leggere "L'Assassino del Marais" di Izner Claude, nome che cela due donne. Un "nom de plume" per un giallo che presenta un assortimento di personaggi pittoreschi incredibile.
Si fatica a seguirne il plot almeno fino a metà. La sua lettura permette di entrare nella Parigi degli attentati, di Bertillon, insomma il lettore viene catapultato in quel 1892, l'anno seguente l'introduzione della Festa del 1 maggio.
E' una Parigi anche esotica, italiana, straripante di rigattieri e mestieri scomparsi per lo più. Piacerà a chi ama quelle atmosfere,piacerà meno a chi è abituato a Camilleri e al suo ritmo.
In "L'Assassino del Marais" la narrazione è un garbuglio ( dati, nomi, strade, location, trame) dove pare che l'architettura del plot sia stata creata per misurare la pazienza del lettore.
Una torta millefoglie dove i gusti si confondono.
Provare per credere!
