
Herman Melville "Moby Dick"
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consiglio vivamente la traduzione di cesare pavese, tutt'ora insuperata e fresca, degli anni quaranta (ne gli adelphi economici)


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quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro
Beppe Viola
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Tutta una vita sulle navi fa di lui l'incontrastato signore del mare: perfetto conoscitore del popolo dei porti, ne descriver ogni angolo con disarmante perizia, tale da richiedere in chi legge un'attenzione del tutto particolare. Moby Dick è il capolavoro compiuto. In effetti, non è un libro facile, non di svago, né per chi lo interrompe spesso
, ma lettura dal profilo psicologico sottilissimo e perdurante in tutta l'opera, il cui epilogo è al tempo stesso monito all'uomo e preghiera al mare.

Sono un uomo e tutto ciò che è umano mi interessa (Terenzio)
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- Gahan
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Re: Herman Melville "Moby Dick"
Questo libro è stato nel programma del mio gruppo di lettura nel 2009, ma all'epoca non me l'ero sentita.
Però negli ultimi 2 o 3 anni ho preso l'abitudine di approfittare delle vacanze di Natale, quando ho parecchio tempo a disposizione, per iniziare la lettura di un "classico che mi spaventa" e quest'anno mi sono sentita ispirata da questo libro.
La prima considerazione che voglio fare è che anche questo non è affatto un libro per ragazzi, come invece viene spesso classificato (avevo fatto la stessa considerazione ad esempio per I viaggi di Gulliver, L'ultimo dei Mohicani e Alice nel Paese delle Meraviglie).
Questo non è né un libro per ragazzi, né un libro di avventure. È un trattato sulla baleneria.
C'è una storia ma il racconto è continuamente inframmezzato da capitoli che affrontano la beleneria in tutte le sue declinazioni: le classificazioni dei vari tipi di balene, la loro anatomia, i balenieri, i tipi di imbarcazione, le attività che si svolgono a bordo e i vari attrezzi da lavoro, le raffigurazioni (spesso fantasiose) delle balene, le balene nella mitologia e le balene fossili, la caccia cruenta e disumana, l'estrazione dell'olio, le consuetudini e le leggi.
È un romanzo complesso, pieno di significati simbolici, divagazioni teologiche, filosofiche e scientifiche. Un concentrato di erudizione e di esperienza concreta sul campo.
È un libro difficile da leggere perché lo stile narrativo non è quello dei nostri giorni (io ho letto la traduzione di Cesare Pavese) ed è infarcito di termini navali e marinareschi con descrizioni minuziose di parti della nave e attrezzi che non siamo abituati a vedere e che a fatica riusciamo a immaginare.
È infine un'allegoria dell'eterna lotta tra il bene e il male, lotta che
Però negli ultimi 2 o 3 anni ho preso l'abitudine di approfittare delle vacanze di Natale, quando ho parecchio tempo a disposizione, per iniziare la lettura di un "classico che mi spaventa" e quest'anno mi sono sentita ispirata da questo libro.
La prima considerazione che voglio fare è che anche questo non è affatto un libro per ragazzi, come invece viene spesso classificato (avevo fatto la stessa considerazione ad esempio per I viaggi di Gulliver, L'ultimo dei Mohicani e Alice nel Paese delle Meraviglie).
Questo non è né un libro per ragazzi, né un libro di avventure. È un trattato sulla baleneria.

C'è una storia ma il racconto è continuamente inframmezzato da capitoli che affrontano la beleneria in tutte le sue declinazioni: le classificazioni dei vari tipi di balene, la loro anatomia, i balenieri, i tipi di imbarcazione, le attività che si svolgono a bordo e i vari attrezzi da lavoro, le raffigurazioni (spesso fantasiose) delle balene, le balene nella mitologia e le balene fossili, la caccia cruenta e disumana, l'estrazione dell'olio, le consuetudini e le leggi.
È un romanzo complesso, pieno di significati simbolici, divagazioni teologiche, filosofiche e scientifiche. Un concentrato di erudizione e di esperienza concreta sul campo.
È un libro difficile da leggere perché lo stile narrativo non è quello dei nostri giorni (io ho letto la traduzione di Cesare Pavese) ed è infarcito di termini navali e marinareschi con descrizioni minuziose di parti della nave e attrezzi che non siamo abituati a vedere e che a fatica riusciamo a immaginare.
È infine un'allegoria dell'eterna lotta tra il bene e il male, lotta che
Per me è stata una lettura faticosa ma ne è valsa la pena. Negli ultimi giorni, quando ormai avevo ripreso a lavorare, era quasi bello tornare a casa e risalire a bordo della baleniera.Here be spoilersnon avrà vincitore perché la balena muore e la nave affonda insieme a tutto l'equipaggio, tranne Ismaele, il narratore.
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