Il mio primo Donato Carrisi: tutti ne parlano e mi sono voluta togliere la curiosità.
Non lo boccio in assoluto, ma temo che se lo avessi letto e non ascoltato in audiobook come invece ho fatto, mi avrebbe proprio irritato.
Ho infatti l’impressione che la lettura ad alta voce (da un attore bravissimo peraltro, Alberto Angrisano) mi abbia consentito un maggiore coinvolgimento e mi abbia in parte distolto dalla semplicità della sintassi e da alcuni escamotage che posso perdonare ad un film, ma non ad un libro. Questa è per esempio la prima sensazione che mi ha lasciata perplessa: quella di leggere un testo concepito per essere già pronto per il cinema. Non mi hanno convinto nemmeno incursioni del narratore con frasi ad effetto o eccessivamente didascaliche: un libro da spiaggia non acquista spessore solo per delle nozioni storiche inserite in maniera un po’ forzata...
La trama, pur inizialmente avvincente, perde man mano presa sul lettore: alcuni passaggi sono eccessivamente inverosimili, alcune trovate banali ed il finale mi ha delusa.
Donato Carrisi, La casa delle voci
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Donato Carrisi, La casa delle voci
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
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