La stanza del figlio - Nanni Moretti

Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)

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Frine
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Messaggio da Frine »

zima ha scritto:rimango dell'idea che Moretti è un ottimo regista nonchè acuto sceneggaitore - e questo soggetto lo dimostra - ma come attore mi lascia perplessa
hai detto tutto..
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)

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Ottilia
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Messaggio da Ottilia »

Ho amato Moretti subito, dal primo film che non è "Io sono un autarchico", ma un superotto (siamo negli anni settanta) sui promessi sposi che si intitolava -se ricordo bene- :Come parli frate! Mi sono piaciuti tutti i suoi film, alcuni più altri meno, ma li trovavo comunque sempre rigorosi, ironici, anche se un pò rigidi, in ogni film c'era almeno una situazione e una battuta memorabili, questo invece è bruttissimo: statico, piatto, imbalsamato,il dolore è una delle cose più difficili da raccontare e la paura di scadere nel melenso lo ha fatto fermare un attimo prima dell'emozione. Il dolore per la perdita di un figlio è poi il DOLORE MAXIMO, e non penso possa in nessun modo essere sintetizzato dal rumore stridente dei chiodi che entrano nella bara (pure se efficace come immagine). Questo, dato l'argomento, non poteva che essere un film sui sentimenti e i sentimenti non sono proprio il suo forte.....
Quanto al Mulino Bianco questo è Rosso perché trattasi di famigliola intellettuale e politically correct ma è sempre un Mulino !

PS Amo molto mio figlio ma non gli carezzo la testa mille volte al giorno.

Ottilia
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claudia1964
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Messaggio da claudia1964 »

Premesso che non ho visto altri film di Moretti a parte la stanza del figlio l'altra sera in televisione e dunque non posso fare confronti con altri suoi film, devo dire che questo film non mi è piaciuto per nulla: troppo lento, triste, spento... e anche lui, Nanni Moretti, non solo, secondo me, non sa recitare, ma ... è deprimente, triste come persona.
Ho sentito che è stato paragonato a Woody Allen, nel senso che ambedue esprimono nei loro film le paure e le nevrosi dell'uomo di oggi: non mi piace nemmeno Allen, ma tra i due quasi preferisco lui a Moretti.
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zima
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Messaggio da zima »

statico, piatto, imbalsamato,il dolore è una delle cose più difficili da raccontare e la paura di scadere nel melenso lo ha fatto fermare un attimo prima dell'emozione. Il dolore per la perdita di un figlio è poi il DOLORE MAXIMO, e non penso possa in nessun modo essere sintetizzato dal rumore stridente dei chiodi che entrano nella bara (pure se efficace come immagine).
a me invece non ha dato un'impressione negativa, ovvero deludente.

il dolore è veramente difficile da raccontare, da rappresentare, però in questo film si coglie bene lo schock: i protagonisti sono come storiditi da quella perdita (e come potrebbe essere altirmenti!) e lo stordimento dura fino alla fine.

un dolore simile ti annienta, stravolge la logica e ti coglie sempre e comunque impreparato, perchè non si è mai pronti per affrontare tutto questo e allora è facile anche assumere atteggiamenti patetici, come la madre che si intestardisce con la ragazzina della lettera. voglio dire che è facile perdere la bussola, fare cose apaprentemente senza senso...

per quanto tui possa provare a cercare di vivere tutto come prima, aggrappandoti alle tue abitudini, ti senti senza equilibrio e vaghi come stordito.

moretti credo abbia dipinto bene come un genitore "sopravvive" , o prova a sopravvivere, a questo titpo di morte.
e la staticità del film è la trasposizione fisica di questo stato d'animo di stand by che ferma tutto e che mette in crisi certezze e scelte di una vita intera: lo psicologo che non riesce più a essere "distaccato" dal dolore altrui, la madre che non riesce ad accettare questa perdita, etc..
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orsomarso
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Messaggio da orsomarso »

A me il film è piaciuto molto, a partire dalla recitazione degli attori, fino alla storia e a come il film è stato girato. Certo è molto ma moooooooooolto diverso da tutti gli altri film di Moretti (li ho visti tutti, dal primo IO SONO UN AUTARCHICO fino all' ultimo LA STANZA DEL FIGLIO appunto), ma bisogna anche considerare che lui ha sempre cambiato qualcosa in ogni suo film successivo, forse perchè come ogni regista (o forse come ogni essere umano) modifica il suo modo di vedere il mondo che lo circonda (cambiando in meglio o in peggio) e si interessa a cose diverse di quelle che lo avevano interessato in passato.
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
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Ember
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Messaggio da Ember »

Io l'ho visto solo una volta, al cinema... ma a me è piaciuto. Premesso che Moretti mi piace, lo trovo veramente geniale (Caro Diario è un capolavoro! E Aprile, carinissimo, per non parlare dei primi film).

Io sono stata malissimo, la reazione dei genitori alla perdita di Andrea (lo "stordimento" come dice zima) è stata travolgente, ho pianto tutto il tempo. E la canzone di Brian Eno che ascolta al negozio di cd? E la scena del luna park? E la sua reazione con i pazienti? Boh per me era veramente forte. Per me, ovvio.

Poi, non è mica così strana una famiglia così :mrgreen: a parte che mio padre non corre e soprattutto se lo facesse non andrebbe al Passetto di Ancona a farlo :lol: altra cosa: secondo me è stata perfetta anche la scelta di una città come Ancona... lo squallore fatto paese... :eyes:
**homo sum: humani nihil a me alienum puto**

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