ERIC ROHMER

Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)

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SCIROCCO
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ERIC ROHMER

Messaggio da SCIROCCO »

Lo conoscete? Lo apprezzate? Io sono rimasto letteralmente FOLGORATO dal suo fantastico, unico cinema. Da anni, ormai, è assolutamente uno dei miei punti fermi.
"Non l'amore ma i suoi dintorni valgono la pena." (Fernando Pessoa)
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orsomarso
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Messaggio da orsomarso »

Non l'ho mai sentito nominare, mi dispiace. Ma è un attore o un regista?
Che film ha fatto? forse conosco qualche suo titolo senza sapere che è un suo film.
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
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ilmagodilussino
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Messaggio da ilmagodilussino »

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"Se dipendesse solo da me, invece di attirare la gente verso i miei film cercherei di indirizzarla altrove. Vorrei dir loro che i film sono molto più difficili di quello che sembrano, perché non mi piace deludere le persone. Mi piace mostrare i miei film a chi può apprezzarli, (…) e dato il loro carattere intimista ho sempre pensato che dovrebbero essere proiettati in sale non troppo capienti e a un pubblico non troppo ampio. E non ritengo si adattino a una reazione di massa o collettiva. È meglio se lo spettatore sente che sta sperimentando una reazione del tutto personale. Ogni reazione dovrebbe essere unica, individuale, diversa. Penso che il film sia meglio goduto se gli spettatori non siedono troppo vicini, se non si conoscono fra loro, se la sala non è troppo piena. (…) Perché i miei film sono stati realizzati più per essere letti come un libro che visti come qualcosa che sta sul palco, come uno spettacolo. (…)
Non mi considero un réalisateur ma un autore di film. Io non realizzo, io compongo. Ho scritto io stesso i soggetti che ho filmato. È con lo spirito d'autore che ho avvicinato il cinema e la messa in scena. L'autore è colui che crea e che inventa un film dall'inizio alla fine. Ciò fa la differenza dal metteur en scène che dà forma a una storia che esiste già."


Eric Rohmer (Dichiarazioni tratte da Eric Rohmer, di Giancarlo Zappoli, Il Castoro, Milano 1998)
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per un'introduzione: clicca qui :wink:
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Ottilia
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Messaggio da Ottilia »

Anch'io l'ho molto amato e penso di avere visto quasi tutti i suoi film, ma da un po' non si sente, anzi si vede, più o mi sbaglio?
Non mi chiedete qual è il mio film preferito perché non me lo ricordo, sono anche abbastanza simili) forse "Le notti della luna piena", quello che è magico in lui sono le atmosfere, la poesia che riesce a mettere anche in storie ambientate nelle più estreme periferie parigine. Ricordo bene una frase messa all'inizio delle notti della luna piena, che diceva più o meno così: Chi ha due amori perde l'anima, chi ha due case perde il senno. Da quando ho due case (una in campagna) me la sono ripetuta spesso............
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keoma
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Messaggio da keoma »

Nel 2001 a Venezia ha presentato "La Nobildonna e il Duca", insolita interpretazione della Rivoluzione Francese vissuta "dall'altra parte".
Notevole e preciso :yes!:
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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SCIROCCO
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Messaggio da SCIROCCO »

Il mio primo contatto col cinema rohmeriano fu del tutto casuale (ma, in seguito, di FONDAMENTALE importanza per la mia vita) e coincise più o meno con la fine degli anni Ottanta. Una notte, facendo zapping qua e là, ricordo benissimo che rimasi colpito da un film che narrava (in maniera straordinariamente insolita, a metà strada tra fiction e documentario) di una ragazza segretamente innamorata di un giovanotto che non se la filava proprio... Banale, direte voi, invece, vi assicuro che c'era qualcosa di insolito e unico nello stile narrativo di quell'opera... (scoprì poi che si trattava del bellissimo "L'amico della mia amica"). All'epoca ero un studente delle superiori che, al di là di qualche film di Spielberg non aveva la minima idea di cosa rappresentasse il cosiddetto "cinema d'autore". Quel film, però, indubbiamente mi rapì tanto da cominciare ad interrogarmi sull'esistenza di tutto un "altro" tipo di cinema e quindi, soprattutto, di visione del mondo e delle cose in generale.
Incuriosito, mi informai cominciando, così, una lunghissimo percorso di ricerca personale molto "sotterranea" che, partendo dal cinema, pian piano, mi portò a scoprire tutta una ricchissima serie di aspetti "alternativi" alla cultura "mainstream" dal fascino molto potente (ad esempio dalla musica "new wave" inglese, a quella etnica-popolare della tradizione araba e mediorientale, dalla letteratura esistenziale a quella decadente, dalla filosofia di Gurdjieff, allo yoga, fino al mondo dei radioamatori in onde corte, ecc...).
La mia passione per il cinema (e per quello rohmeriano in particolare) è, da allora, ovviamente cresciuta venendo ad affiancarsi ad altre passioni che, come tutti, ho imparato a coltivare con gli anni. Così, ripensando a quella sera, non posso far altro che ringraziare quel mitico "vecchietto" che, probabilmente, è riuscito ad "illuminare" quel "qualcosa" in me che aspettava solo di essere "incendiato".
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zazie
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Messaggio da zazie »

Io ricordo "Racconto di primavera" e in generale l'atmosfera sospesa dei film di Rohmer. C'è chi non la sopporta, c'è chi ne resta ammaliato. Io in quei silenzi mi ci trovo
SCIROCCO
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Messaggio da SCIROCCO »

E' vero. O lo si ama o lo si detesta. Non ci sono vie di mezzo. Personalmente, ciò che mi fa più impazzire del suo cinema è la capacità di mettere veramente a nudo, attraverso la leggerezza dei dialoghi (solo apparentemente banali), le infinite astuzie, le piccole (grandi) battaglie, le incongruenze, le incoerenze che accompagnano quotidianamente il rapporto tra i due sessi e più in generale lo svelamento cinico, acuto e beffardo dello "scarto" esistente tra ciò che uno dice e ciò che uno fa (mentro lo dice).
Nel suo cinema c'è qualcosa di minimale, quasi un "residuo" misterioso, si potrebbe dire, che "sfugge" alla linearità della comprensione della storia ma che, allo stesso tempo, ne rivela, alla fine, la straordinaria autenticità nonchè l'aderenza alla più viva quotidianità.
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beckys
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Messaggio da beckys »

Io faccio la tesi su La Nobildonna e il Duca... :roll:
SCIROCCO
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Messaggio da SCIROCCO »

Ottimo! Io l'ho fatta sul concetto di "teatralità" nel suo cinema. Bellissimi ricordi... Scienze Politiche, una professoressa di Filosofia politica veramente eccezionale che mi ha fatto da correlatrice... Una tesi preparata veramente col cuore, con tanto impegno ma, soprattutto, con grandissimo divertimento! Peccato, però, che non sia ancora riuscito a "spenderla" in maniera realmente adeguata in questo tristissimo, squallido, deprimente, desolante mercato del lavoro odierno... :cry: (e mi fermo qua che è meglio.. :roll: :evil:)
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beckys
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Messaggio da beckys »

...tu almeno hai preso una laurea seria! Io studio Scienze del Cazzeggio e penso che la mia microtesi (che riguarderà soprattutto il lato 'visivo' del film, la scenografia e la tecnica di realizzazione del tutto) occuperà mezzo centimetro della mia libreria :?
SCIROCCO
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Messaggio da SCIROCCO »

Non preoccuparti, so che farai un buon lavoro! Solamente per l'analisi dell'uso del digitale in quest'opera (per quanto riguarda la ripresa degli affreschi scenografici) si potrebbe scrivere un libro... Per non parlare dell'uso del colore e del montaggio. Coraggio, c'è da divertirsi!
Buon lavoro :wink:
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beckys
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Messaggio da beckys »

Mi sono anche messa in contatto con Marot, il pittore autore dei quadri: ero esaltatissima...peccato che il prof non risponda alle email e si dimostri ancora più rassegnato di me ("pfui...non chiamiamola tesi, perchè sarà più che altro una prova finale, ti becchi i tuoi 9 crediti e basta...") :(
Io il buon lavoro lo voglio fare...spero che ce ne sia la possibilità!
Cmq grazie mille per l'incoraggiamento! :heartkiss:
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