CitAzioni Poetiche
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- piccola ribelle
- Re del Mare
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Sono giorni di acquisti...è bello ricordarsi anche degli altri.
È bene dare se ci chiedono, ma è meglio capire
quando non ci chiedono nulla.
E per chi è generoso, cercare il povero è una gioia
più grande che donare.
Che cosa vorresti mai trattenere?
Tutto quanto possiedi sarà dato un giorno.
Per questo dà oggi, affinché la stagione dei doni sia
tua e non dei tuoi eredi.
Gibran Kahlil Gibran Il Profeta
È bene dare se ci chiedono, ma è meglio capire
quando non ci chiedono nulla.
E per chi è generoso, cercare il povero è una gioia
più grande che donare.
Che cosa vorresti mai trattenere?
Tutto quanto possiedi sarà dato un giorno.
Per questo dà oggi, affinché la stagione dei doni sia
tua e non dei tuoi eredi.
Gibran Kahlil Gibran Il Profeta
Ti racconteranno la storia
e col passare del tempo
ti benderanno gli occhi,
come hanno fatto a me.
Ti mostreranno l’ascia
e passato un po’ di tempo
ti nasconderanno l’albero,
come hanno fatto a me.
Non ti serve a nulla sapere la verità
e avere ragione,
se quando gridi sai che
non ti ascoltano più.
Ti chiederanno di giurare
ti chiederanno di marciare
ti chiederanno le stesse cose
come hanno fatto a me.
Diranno che è tutto tuo
e se tenti di cambiarlo
ti pesteranno più forte
come hanno fatto a me.
Non ti serve a nulla sapere la verità
e avere ragione,
se quando gridi sai che
non ti ascoltano più.
Ti racconteranno la storia
e col passare del tempo
ti benderanno gli occhi,
come hanno fatto a me.
Carlos Varela
e col passare del tempo
ti benderanno gli occhi,
come hanno fatto a me.
Ti mostreranno l’ascia
e passato un po’ di tempo
ti nasconderanno l’albero,
come hanno fatto a me.
Non ti serve a nulla sapere la verità
e avere ragione,
se quando gridi sai che
non ti ascoltano più.
Ti chiederanno di giurare
ti chiederanno di marciare
ti chiederanno le stesse cose
come hanno fatto a me.
Diranno che è tutto tuo
e se tenti di cambiarlo
ti pesteranno più forte
come hanno fatto a me.
Non ti serve a nulla sapere la verità
e avere ragione,
se quando gridi sai che
non ti ascoltano più.
Ti racconteranno la storia
e col passare del tempo
ti benderanno gli occhi,
come hanno fatto a me.
Carlos Varela
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
"Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato"(Alda Merini)
Amo tutto ciò che è stato
-Fernando Pessoa
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno
Ho pena delle stelle
-Fernando Pessoa
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’essere triste lume o un sorriso...
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato"(Alda Merini)
Amo tutto ciò che è stato
-Fernando Pessoa
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno
Ho pena delle stelle
-Fernando Pessoa
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’essere triste lume o un sorriso...
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?
... about not equating death with stopping....
DON CHISCIOTTE
Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abbietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.
Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte, niente da fare
è necesario battersi contro i mulini a vento.
Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo bisognava gridarlo in faccia ai bottegai
certo dovevano buttartisi addosso e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella.
Nazim Hikmet
Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abbietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.
Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte, niente da fare
è necesario battersi contro i mulini a vento.
Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo bisognava gridarlo in faccia ai bottegai
certo dovevano buttartisi addosso e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella.
Nazim Hikmet
... about not equating death with stopping....
- zazie
- Olandese Volante
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Mi pare che nessuno l'abbia ancora postata e sarebbe un gran peccato dimenticarla
...Marina Cvetaeva:
Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse - bevono vino,
forse - siedono così.
O semplicemente - le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'è una finestra così.
Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni!
Grido di distacchi e d'incontri:
tu, finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'è, non c'è per la mia
mente quiete.
Anche nella mia casa
è entrata una cosa come questa.
Prega, amico, per la casa insonne,
per la finestra con la luce.
...Marina Cvetaeva:
Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse - bevono vino,
forse - siedono così.
O semplicemente - le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'è una finestra così.
Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni!
Grido di distacchi e d'incontri:
tu, finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'è, non c'è per la mia
mente quiete.
Anche nella mia casa
è entrata una cosa come questa.
Prega, amico, per la casa insonne,
per la finestra con la luce.
- piccola ribelle
- Re del Mare
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Bella è l’estate, la stagione in fiore
Bella è l’estate, la stagione in fiore
in cui l’uccello canta tra le fronde;
però l’inverno è il tempo che più amo,
perché più grande gioia mi è venuta.
E quando un uomo vede il suo diletto
è ben giusto ed è bello
che tanto più si allieti e faccia festa.
Adesso mi rallegro, e mi rallegrano,
son restaurato in tutto il mio valore:
non vagherò più altrove,
non cercherò ciò che è conquista d’altri;
ora so con certezza
che è saggio chi pazienta,
ed è ben folle chi s’adira troppo.
A lungo sono stato nella pena:
in tutte le mie azioni ero smarrito,
perché non era mai sì fondo il sonno
che non me ne scuotesse la paura;
ma penso e vede e sento
che adesso ho superato quel tormento,
e non ci voglio ricadere mai.
Adesso hanno di me una grande stima
quelli ai quali ho obbedito,
essendo ritornato alla mia gioia;
io lodo dei, il Signore, ed anche loro,
che ne traggon piacere e godimento.
Qualunque cosa mi andassi dicendo
in quella mi compiaccio e mi confermo.
Ma perché adesso mi son fatto degno
non presterò attenzione ai seduttori;
non fui mai sì lontano dall’amore
che non fosse mio scampo, e guarigione.
Uomo di me più saggio è nell’errore:
io lo so con certezza,
l’amore puro non tradisce alcuno.
Meglio avrei fatto a star sul letto in panni,
che a mettermi svestito fra le coltri;
ne chiamo a testimone quella notte
in cui venni assalito:
per sempre ne avrò il cuore assai dolente,
ché loro se ne andarono, ridendo:
io ancora ne sospiro, e me ne struggo.
Però una cosa mi fa dubitare,
ed il mio cuore se ne sta perplesso:
tutto ciò che il fratello non concede
sento che la sorella me lo dà;
nessuno ha tanto senno,
quello che si può avere per natura,
da non piegare da una parte o l’altra.
Per il mese d’aprile, per la Pasqua,
quando gli uccelli trillano sì dolci:
per allora il mio canto deve udirsi.
Imparatelo, dunque, o cantatori!
E come buon principio, che si sappia,
che mi ritengo ricco e fortunato,
ora che il folle peso ho scaricato.
JAUFRE’ RUDEL
Bella è l’estate, la stagione in fiore
in cui l’uccello canta tra le fronde;
però l’inverno è il tempo che più amo,
perché più grande gioia mi è venuta.
E quando un uomo vede il suo diletto
è ben giusto ed è bello
che tanto più si allieti e faccia festa.
Adesso mi rallegro, e mi rallegrano,
son restaurato in tutto il mio valore:
non vagherò più altrove,
non cercherò ciò che è conquista d’altri;
ora so con certezza
che è saggio chi pazienta,
ed è ben folle chi s’adira troppo.
A lungo sono stato nella pena:
in tutte le mie azioni ero smarrito,
perché non era mai sì fondo il sonno
che non me ne scuotesse la paura;
ma penso e vede e sento
che adesso ho superato quel tormento,
e non ci voglio ricadere mai.
Adesso hanno di me una grande stima
quelli ai quali ho obbedito,
essendo ritornato alla mia gioia;
io lodo dei, il Signore, ed anche loro,
che ne traggon piacere e godimento.
Qualunque cosa mi andassi dicendo
in quella mi compiaccio e mi confermo.
Ma perché adesso mi son fatto degno
non presterò attenzione ai seduttori;
non fui mai sì lontano dall’amore
che non fosse mio scampo, e guarigione.
Uomo di me più saggio è nell’errore:
io lo so con certezza,
l’amore puro non tradisce alcuno.
Meglio avrei fatto a star sul letto in panni,
che a mettermi svestito fra le coltri;
ne chiamo a testimone quella notte
in cui venni assalito:
per sempre ne avrò il cuore assai dolente,
ché loro se ne andarono, ridendo:
io ancora ne sospiro, e me ne struggo.
Però una cosa mi fa dubitare,
ed il mio cuore se ne sta perplesso:
tutto ciò che il fratello non concede
sento che la sorella me lo dà;
nessuno ha tanto senno,
quello che si può avere per natura,
da non piegare da una parte o l’altra.
Per il mese d’aprile, per la Pasqua,
quando gli uccelli trillano sì dolci:
per allora il mio canto deve udirsi.
Imparatelo, dunque, o cantatori!
E come buon principio, che si sappia,
che mi ritengo ricco e fortunato,
ora che il folle peso ho scaricato.
JAUFRE’ RUDEL
- piccola ribelle
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Chi sa dove
Chi sa dove, io non so, ma certo esiste
il volto ignoto, l’inaudita voce,
esiste il cuore che non mai, non mai,
fino ad oggi rispose alla mia voce.
Chi sa dove, io non so, forse vicino
o lontano, oltre i mari, oltre ogni terra,
oltre ogni vista, oltre la luna errante
e la stella che lei segue ogni notte;
chi sa dove, io non so, forse lontano
o vicino, oltre il muro, oltre la siepe;
forse qui, tra le foglie che il morente
anno disperde sopra il verde prato.
Christina Georgina Rossetti
Chi sa dove, io non so, ma certo esiste
il volto ignoto, l’inaudita voce,
esiste il cuore che non mai, non mai,
fino ad oggi rispose alla mia voce.
Chi sa dove, io non so, forse vicino
o lontano, oltre i mari, oltre ogni terra,
oltre ogni vista, oltre la luna errante
e la stella che lei segue ogni notte;
chi sa dove, io non so, forse lontano
o vicino, oltre il muro, oltre la siepe;
forse qui, tra le foglie che il morente
anno disperde sopra il verde prato.
Christina Georgina Rossetti
- Babette
- Olandese Volante
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- Località: Firenze, da sempre ma non per sempre
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Ma io sono la mitica anatra migrante,
sono ancora una volta perpetuo moto
sono la brocca sognante,
desiderio di vuoto.
E se le mie parole arroganti d'un tempo,
son finite segnalibro d'un volume dimenticato
pure ti chiedo ara il mio campo
a scoprirlo.
Andrea Pazienza (1984)
sono ancora una volta perpetuo moto
sono la brocca sognante,
desiderio di vuoto.
E se le mie parole arroganti d'un tempo,
son finite segnalibro d'un volume dimenticato
pure ti chiedo ara il mio campo
a scoprirlo.
Andrea Pazienza (1984)
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
- piccola ribelle
- Re del Mare
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L’aver appena rivisto il film “L’attimo fuggente”, ha, come al solito, fatto in modo che leggessi le poesie di Whitman.
Proprio una di queste mi sembra adatta, per la forza e l’energia che emana, ad inaugurare il Nuovo Anno.
Ahimè! Ah vita!
Ahimè! Ah vita! di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei di senza fede, di città piene di
sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero, (perché chi più
sciocco di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato
in tanti nodi,
la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre –
Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?
Risposta
Che tu sei qui – che esiste la vita e l’individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
con un tuo verso.
Da O CAPITANO! MIO CAPITANO! Di Walt Whitman
Proprio una di queste mi sembra adatta, per la forza e l’energia che emana, ad inaugurare il Nuovo Anno.
Ahimè! Ah vita!
Ahimè! Ah vita! di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei di senza fede, di città piene di
sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero, (perché chi più
sciocco di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato
in tanti nodi,
la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre –
Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?
Risposta
Che tu sei qui – che esiste la vita e l’individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
con un tuo verso.
Da O CAPITANO! MIO CAPITANO! Di Walt Whitman
- Spider Jerusalem
- Corsaro
- Messaggi: 412
- Iscritto il: dom dic 28, 2003 2:28 am
- Località: Roma
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Cavalli rotolano su loro stessi, ponti fatti saltare con la dinamite, cow-boys cadono dai cornicioni; poi, nella convulsione dell'azione subentra la calma, la tensione si scioglie.
I quindici minuti finali de "Il Mucchio Selvaggio" sono tutti così.
Pike e soci sanno da che parte sta il bene e da che parte è il male, ma si illudono che la loro posizione di fuorilegge li preservi dall'eterno conflitto. Loro devono pensare a concludere affari. Ma la mattina dopo la festa hanno le bocche marce d'alcool, la prostituta che hanno accanto ha un bambino appena nato che dorme nell'altra stanza, i vestiti puzzano e tutto quello che hanno guadagnato sono delle piastre di metallo nemmeno troppo simili a monete e allora si lasciano massacrare come cani, e questo sembra l'unica cosa che li riappaghi realmente.
E ne "Lo spacciatore" di Schrader, LeTour, il protagonista, uccide l'assasino della sua fidanzata e i due scagnozzi in una camera d'albergo e poi, ferito a un fianco, assume la stessa posizione dei due Buddha appesi alla parete della suite.
Tutto in ralenti.
E in carcere LeTour dice: «Non ci crederai, ma è quello che è successo che mi ha dato la serenità».
Peckinpah in ralenti di Emidio Clementi
I quindici minuti finali de "Il Mucchio Selvaggio" sono tutti così.
Pike e soci sanno da che parte sta il bene e da che parte è il male, ma si illudono che la loro posizione di fuorilegge li preservi dall'eterno conflitto. Loro devono pensare a concludere affari. Ma la mattina dopo la festa hanno le bocche marce d'alcool, la prostituta che hanno accanto ha un bambino appena nato che dorme nell'altra stanza, i vestiti puzzano e tutto quello che hanno guadagnato sono delle piastre di metallo nemmeno troppo simili a monete e allora si lasciano massacrare come cani, e questo sembra l'unica cosa che li riappaghi realmente.
E ne "Lo spacciatore" di Schrader, LeTour, il protagonista, uccide l'assasino della sua fidanzata e i due scagnozzi in una camera d'albergo e poi, ferito a un fianco, assume la stessa posizione dei due Buddha appesi alla parete della suite.
Tutto in ralenti.
E in carcere LeTour dice: «Non ci crederai, ma è quello che è successo che mi ha dato la serenità».
Peckinpah in ralenti di Emidio Clementi



Essere stanca, sentire duole, pensare distrugge.
Aliena a noi, in noi e fuori,
precipita l'ora, e tutto nell'ora precipita.
Inutilmente l'anima piange.
(F.Pessoa, Poesie)
Non esiste chi amo.
Vivo indeciso e triste.
Chi volli essere mi dimentica.
Chi sono non mi conosce.
(F.Pessoa, Poesie)
La morte e' la curva della strada,
morire e' solo non essere visto.
Se ascolto, odo il tuo passo
esistere come io esisto.
(F.Pessoa, Poesie)



Quello che allora non sapeva, era che impazzire
talvolta e' una reazione appropriata alla realta'.
(P.K.Dick, VALIS)
talvolta e' una reazione appropriata alla realta'.
(P.K.Dick, VALIS)
- piccola ribelle
- Re del Mare
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- Iscritto il: mar lug 01, 2003 4:41 pm
- Località: Provincia di Milano
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il sogno/the dream
Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto.
Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venesti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.
Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell'amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire
John Donne un pò lunga ma ne vale la pena

Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto.
Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venesti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.
Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell'amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire
John Donne un pò lunga ma ne vale la pena
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
Love&Peace
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-
- Pirata
- Messaggi: 182
- Iscritto il: ven nov 28, 2003 1:01 am
- Località: Quadrante Alfa - Roma
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case di spiriti
fatte di albe
fatte di muschio
fatte di cotoni
fatte di pioggia
fatte di soli
fatte di turchesi
fatte di venti
fatte di pelliccia
fatte di pollini
fatte di pietra focaia
fatte di cristalli.
Spiriti di tutte le case
Sotto i cieli,
benedite la mia casa
fatta di fango, resina, pino.
Benedite la mia famiglia
Fatta di sangue,midollo, osso.
(canto Navajo)
fatte di albe
fatte di muschio
fatte di cotoni
fatte di pioggia
fatte di soli
fatte di turchesi
fatte di venti
fatte di pelliccia
fatte di pollini
fatte di pietra focaia
fatte di cristalli.
Spiriti di tutte le case
Sotto i cieli,
benedite la mia casa
fatta di fango, resina, pino.
Benedite la mia famiglia
Fatta di sangue,midollo, osso.
(canto Navajo)
Immagino che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola nella tana del Bianconiglio
- piccola ribelle
- Re del Mare
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La voce della pioggia
E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,
e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:
sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,
eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal
mare insondabile,
su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente
cambiata, eppure la stessa,
discendo a bagnare i terreni aridi, scheletriti, le distese di
polvere del mondo,
e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente,
non nato;
e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia
stessa origine, la faccio pura, la abbellisco;
(perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il
compimento, l’errare,
sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con
amore.)
Da O CAPITANO! MIO CAPITANO! di Walt Whitman
Sarà la giornata.....mi è tornata in mente e la trascrivo

E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,
e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:
sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,
eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal
mare insondabile,
su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente
cambiata, eppure la stessa,
discendo a bagnare i terreni aridi, scheletriti, le distese di
polvere del mondo,
e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente,
non nato;
e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia
stessa origine, la faccio pura, la abbellisco;
(perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il
compimento, l’errare,
sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con
amore.)
Da O CAPITANO! MIO CAPITANO! di Walt Whitman
Sarà la giornata.....mi è tornata in mente e la trascrivo

- piccola ribelle
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Per non rinunciare al bene comune della memoria ....e soprattutto contro l’intolleranza
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Da Se questo è un uomo Primo Levi
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Da Se questo è un uomo Primo Levi
- rainbow83
- Re del Mare
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Standing-ovation con inchino per piccola-ribelle...
Ho la pelle d'oca da 10 minuti, dopo questa citazione...

Ho la pelle d'oca da 10 minuti, dopo questa citazione...
Levate l'ancora, dritta, avanti tutta. Questa è la rotta. Questa è la direzione. Questa è la decisione- La linea d'ombra. Jovanotti
"...and the darkness inside you / can make me feel so small / but I see your true colors / shining through / I see you true colors / and that's why I love you / so don't be afraid to let them show / your true colors / true colors / are beautiful like a rainbow "
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"...and the darkness inside you / can make me feel so small / but I see your true colors / shining through / I see you true colors / and that's why I love you / so don't be afraid to let them show / your true colors / true colors / are beautiful like a rainbow "
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- piccola ribelle
- Re del Mare
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È vero rainbow83, gli orrori e le sofferenze conosciute personalmente dal poeta rivivono in questi versi.
Il nostro impegno, allora, non deve fermarsi al solo giorno di commemorazione.
Fiducia in un futuro migliore, con il rifiuto della guerra, nelle parole di Brecht
Generale, il tuo carro armato
Generale, il tuo carro armato è potente.
Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
da Poesie e canzoni Bertolt Brecht
Il nostro impegno, allora, non deve fermarsi al solo giorno di commemorazione.
Fiducia in un futuro migliore, con il rifiuto della guerra, nelle parole di Brecht
Generale, il tuo carro armato
Generale, il tuo carro armato è potente.
Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
da Poesie e canzoni Bertolt Brecht
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- Spugna
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- Iscritto il: gio mar 20, 2003 10:38 am
- Località: Milano
Saffo tradotta da Quasimodo
A ME PARE UGUALE AGLI DÈI
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
Traduzione di Salvatore Quasimodo
Nota1 per i "Greci": "come erba patita scoloro" è la traduzione del famoso "sono più verde dell'erba", famosa e "colorita"
Nota2: "ille mi par esse deo videtur", di Catullo, è la ripresa latina di questa poesia.
A ME PARE UGUALE AGLI DÈI
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
Traduzione di Salvatore Quasimodo
Nota1 per i "Greci": "come erba patita scoloro" è la traduzione del famoso "sono più verde dell'erba", famosa e "colorita"
Nota2: "ille mi par esse deo videtur", di Catullo, è la ripresa latina di questa poesia.