Virgilio ha scritto:Mi spiegate perchè non si può parlare di morire così, staccando la spina che mi tiene in vita? o anche questa è eutanasia?
Esistono l'eutanasia attiva e quella passiva. Quella attiva è mediante famaci, quella passiva è "staccare la spina".
Credo.
didone ha scritto:La Chiesa ci ha sempre detto che sta a Dio.
Io che
non credo in Dio, esigo il diritto di decidere
io per me. Chiunque crede in Dio può lasciare a Dio la decisione.
Oggi, si assiste ad una sorta di autoreferenzialità dell'individuo: io decido cosa fare della mia vita, come gestirla ed anche se togliermela o meno.
Non sono d'accordo. Qui si tratta di decidere se io personalmente ho il diritto di interrompere un trattamento che mi tiene in vita
artificialmente. Non si tratta di decidere se "togliermi la vita", ma di lasciare alla vita e alla morte il suo corso naturale.
E mi permetto anche di dire qualcosa sul concetto di "vita dignitosa": qui tutti sembrate daccordo nel dire che la vita di una persona come Welby non sia dignitosa. Eppure, Cesare Scoccimarro, nelle stesse condizioni, non la pensa così. Quindi come possiamo noi ergerci a decidere se lo è o meno?
Infatti bisognerebbe lasciar decidere ad ogni persona singolarmente, Welby non vuole più subire quello che per lui è solo un accanimento terapeutico, Scoccimarro, invece, vuole continuare a vivere. È in base alla singola situazione, alle decisioni dei singoli pazienti che bisogna decidere. Non stiamo parlando di "uccidere spietatamente"
tutti i malati terminali "perché la loro vita per noi non è più degna di essere vissuta", ma del diritto di ogni
singolo paziente di dire "fin qui e non oltre".
Poi, se non sbaglio, al momento, non si discute solo dell'eutanasia ma di quel documento (che ora non so più come lo chiamano) che ogni persona può compilare per indicare la propria volontà. In altri Stati già esiste e, secondo me, è la via migliore per risolvere il problema. Si lascia la propria volontà per iscritto, abbastanza nei dettagli, sulla rianimazione, sondini, respirazione artificiale, ecc. Ovviamente, la propria volontà può cambiare nel tempo, quindi bisogna aggiornare questo documento periodicamente. Non è detto che se, a 30 anni, sana e con e idee che ho ora, scrivo che non voglio nessuna terapia che mi allunghi la vita in modo artificiale, io, a 60 anni e malata terminale, non voglia allungarmi la vita fino dove possibile, e viceversa. Quindi andrebbe compilato da sani, aggiornato nel tempo, rivisto da malati e sempre aggiornato fin quando si può. Poi i medici dovrebbero essere obbligati a seguire la volontà del paziente, ovviamente, se no non ha senso.
Qui (ed in altre discussioni in altri luoghi) si generalizza dicendo che non è dignitosa MAI!
E NO!!!! Ferma! Invece non si dice così! Si sta parlando del diritto del singolo di decidere della propria vita.