Jonathan Franzen - LE CORREZIONI
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mi mancava solo la trance...
ok proseguirò ma solo eprché siete voi!




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Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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- parolina
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Resisti. Anche io stavo per mollare. Circa da pagina 100 in poi diventa un libro che non puoi lasciare più. Motivazioni precise oltre il godimento assoluto che mi provoca lo stile di Franzen (letto in inglese ma assai ben tradotto in italiano)... e oltre il finale della storia, cui conviene assolutamente arrivare... non ne ho.
IMHO vale la pena soffrire un po'.
Se poi alla fine resti contenta, consiglio pure Forte Movimento.
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
+++
La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
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- Frine
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e adesso come faccio a resistere e non comprarlo???Se poi alla fine resti contenta, consiglio pure Forte Movimento.


comunque per dire due parole di più (e incollo da qui):
..Ma la cosa che più mi ha colpito di questo libro è la caratterizzazione dei personaggi, precisa e puntuale anche per le figure di contorno, di cui la storia viene solo abbozzata (e tu, accidenti, vorresti che ci fossero libri interi anche per raccontare le loro storie..); i protagonisti, poi, sono così veri, sfaccettati, ne è la prova il fatto che nessuno di loro risulta totalmente simpatico o antipatico, non c'è una divisione bianco/nero, buono/cattivo: Chip è un povero fallito, che non combina nulla di buono, e dovrebbe istintivamente starmi sulle scatole, ma alla fine provo pena per lui, mi sento vicina al suo senso di impotenza; Enid è saccente e borghese e tremendamente legata alle apparenze, ma al tempo stesso capace di forza d'animo, di pazienza e di momenti di gioia, e così è per gli altri (sì, anche per quell' arrampicatore di Gary..)
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)
















- vanya
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a me questo suo primo romanzo ( ma uscito dopo da noi) non è piaciuto molto. Inizialmente promette bene e sembra già contenere i germogli per quello che sarà "Le correzioni" ( nel tipo di scrittura asciutta e precisa, nelle situazioni di finta calma piatta) ma poi l'ho trovato poco coinvolgente.Se poi alla fine resti contenta, consiglio pure Forte Movimento.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
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concordo, le prime pagine sono dure, ma poi passa tutto come un soffio. e non si può fare a meno di amarlo, di viverlo, di stare sveglie di notte per leggerlo. nonostante la sua mole.
è in assoluto uno dei migliori dieci del mio 2004.
baci bici, Auro
è in assoluto uno dei migliori dieci del mio 2004.
baci bici, Auro
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
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- ciucchino
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Che bel romanzo: molto triste nell’analisi spietata delle delusioni e frustrazioni in seno alla famiglia e dove si possono ritrovare molte nevrosi nostre o di nostri conoscenti
.
Tra i vari personaggi ben descritti e non stereotipati, il più riuscito secondo me è Enid: all’inizio insipida e insopportabile nella sua frenesia di credere e di far credere a tutti di avere una famiglia perfetta ma che,

Tra i vari personaggi ben descritti e non stereotipati, il più riuscito secondo me è Enid: all’inizio insipida e insopportabile nella sua frenesia di credere e di far credere a tutti di avere una famiglia perfetta ma che,
solo dopo la morte di un marito così amato ma così scostante e freddo che l’aveva fatta sentire in torto per tutta la vita, può continuare a vivere ”Enid sentì che niente poteva più uccidere la sua speranza, niente. Aveva sessantacinque anni e intendeva cambiare alcune cose nella sua vita”.
- Towandaaa
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Ho letto questo bel romanzo all'inizio di quest'anno, grazie ad un ring di cowscientist: riporto qui di seguito la J.E. che ne ho fatto.
Un quadro triste, i cui protagonisti, anche quelli che se ne sono allontanati, continuano a portare dentro di sè l'essenza espressa dal nome di quella cittadina (St. Jude - patrono delle cause perse).
Penso che anche il ritmo narrativo, talvolta eccessivamente lento e prolisso, sia stato scelto dall'autore per concorrere nel descrivere il contesto ansiogeno in cui si muovono i personaggi, tutti estremamente vulnerabili, tutti diversi, ma tutti accomunati da una analoga insoddisfazione per una vita dalle ambizioni incerte e da un costante senso di inadeguatezza, a prescindere dalle alterne vicende che si trovano a vivere. Su questa caratteristica comune germinano poi le differenze di ciascuno dei personaggi.
Alfred, con la sua malattia in progressivo peggioramento e con la rabbia verso tutti e tutto che ne consegue (mi ha colpita molto la definizione dello stato di incapacità a cui lo ha portato la malattia: "Era come una persona a due dimensioni che cercase la libertà in una terza").
Enid, che scarica sugli altri l'ansia accumulata nella convivenza con il marito, ma sempre dietro la facciata di un perbenismo tanto ostinato quanto fragile.
Denise, la figlia che ha riscosso i maggiori successi professionali, ma senza mai raggiungere un equilibrio interiore che le consentisse di goderli e mantenerli a lungo.
Gary, il figlio che non ha problemi economici, ma che vive comunque sotto il ricatto dei capricci di una moglie abile ad allearsi con i figli contro di lui e a fargli credere di essere psicologicamente instabile. Gary è, secondo me, il personaggio più detestabile del romanzo: per la sua grettezza e durezza nei confronti dela situazione in cui si trovano i genitori e per la sua convinzione di superiorità, nella quale si rifugia per sfuggire allo stato di sottomissione di fatto in cui la moglie lo ha costretto.
Chip, il figlio che fin dall'inizio appare come un balordo, un fallito, ma che poi si riabilita, anche agli occhi del lettore, per l'aiuto offerto ai genitori e per il raggiungimento di una certa stabilità affettiva e familiare anche se non professionale.
Un quadro triste, i cui protagonisti, anche quelli che se ne sono allontanati, continuano a portare dentro di sè l'essenza espressa dal nome di quella cittadina (St. Jude - patrono delle cause perse).
Penso che anche il ritmo narrativo, talvolta eccessivamente lento e prolisso, sia stato scelto dall'autore per concorrere nel descrivere il contesto ansiogeno in cui si muovono i personaggi, tutti estremamente vulnerabili, tutti diversi, ma tutti accomunati da una analoga insoddisfazione per una vita dalle ambizioni incerte e da un costante senso di inadeguatezza, a prescindere dalle alterne vicende che si trovano a vivere. Su questa caratteristica comune germinano poi le differenze di ciascuno dei personaggi.
Alfred, con la sua malattia in progressivo peggioramento e con la rabbia verso tutti e tutto che ne consegue (mi ha colpita molto la definizione dello stato di incapacità a cui lo ha portato la malattia: "Era come una persona a due dimensioni che cercase la libertà in una terza").
Enid, che scarica sugli altri l'ansia accumulata nella convivenza con il marito, ma sempre dietro la facciata di un perbenismo tanto ostinato quanto fragile.
Denise, la figlia che ha riscosso i maggiori successi professionali, ma senza mai raggiungere un equilibrio interiore che le consentisse di goderli e mantenerli a lungo.
Gary, il figlio che non ha problemi economici, ma che vive comunque sotto il ricatto dei capricci di una moglie abile ad allearsi con i figli contro di lui e a fargli credere di essere psicologicamente instabile. Gary è, secondo me, il personaggio più detestabile del romanzo: per la sua grettezza e durezza nei confronti dela situazione in cui si trovano i genitori e per la sua convinzione di superiorità, nella quale si rifugia per sfuggire allo stato di sottomissione di fatto in cui la moglie lo ha costretto.
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La mia libreria
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
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- Iscritto il: gio feb 03, 2005 9:23 am
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Re: Jonathan Franzen - LE CORREZIONI
È anche uno dei miei preferiti! 

- Gahan
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Re: Jonathan Franzen - LE CORREZIONI
In un periodo in cui sto leggendo veramente pochissimo, entro in libreria compro d'istinto questo libro da 600 pagine e lo divoro in una settimana.
Questo libro è quanto di più si avvicina al concetto di "romanzo" come lo intendo io. Lo stile di Franzen è scorrevole, solo qualche volta i periodi un po' troppo lunghi mi hanno fatto interrompere la lettura per tornare indietro a rivedere qualche passaggio che mi sembrava di non avere capito del tutto. La tecnica narrativa è la classica alternanza tra tempo presente e flashback.
Un libro lungo ti fa veramente entrare nella storia, per assaporarne l'ambientazione e la psicologia dei personaggi. Alla fine ti sembra di conoscerli davvero.
Questi personaggi sono, per un motivo o per l'altro, tutti fortemente antipatici. Non se ne salva nessuno, nemmeno quelli di contorno. Non mi sono identificata con nessuno di loro, non ho provato comprensione, solidarietà o pietà, solo un desiderio di non essere mai come loro. Eppure mi sono lasciata coinvolgere dalle loro vicende, pagina dopo pagina, leggendo tutto d'un fiato.
Questo libro è quanto di più si avvicina al concetto di "romanzo" come lo intendo io. Lo stile di Franzen è scorrevole, solo qualche volta i periodi un po' troppo lunghi mi hanno fatto interrompere la lettura per tornare indietro a rivedere qualche passaggio che mi sembrava di non avere capito del tutto. La tecnica narrativa è la classica alternanza tra tempo presente e flashback.
Un libro lungo ti fa veramente entrare nella storia, per assaporarne l'ambientazione e la psicologia dei personaggi. Alla fine ti sembra di conoscerli davvero.
Questi personaggi sono, per un motivo o per l'altro, tutti fortemente antipatici. Non se ne salva nessuno, nemmeno quelli di contorno. Non mi sono identificata con nessuno di loro, non ho provato comprensione, solidarietà o pietà, solo un desiderio di non essere mai come loro. Eppure mi sono lasciata coinvolgere dalle loro vicende, pagina dopo pagina, leggendo tutto d'un fiato.
My life is a reading list.
Reading Challenge 2022
Sfida A-Z 2022
Una catena di libri
http://www.bookcrossing.com/mybookshelf/Gahan
https://www.facebook.com/pg/GDLdiZiano
Sono anche su goodreads
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