Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Credo che raccogliere gli incipit sia più facile. Quando inizi un libro non sai nulla di quello che stai per leggere, dei personaggi. Tutte quelle che ricevi sono informazioni «nuove».
Quindi chi compra una raccolta di incipit può gustarsela anche se non ha letto molti dei libri citati
Un finale spesso puoi capirlo, o quantomeno apprezzarlo al massimo, solo se hai letto tutto il libro. Quindi le persone che si godrebbero una raccolta diventano decisamente meno...
Non so, è un'ipotesi
"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
Per non parlare del fatto che se non hai letto tutti i libri della raccolta te ne rovini un sacco!
Ne approfitto per dare il bentornata a EchoTango
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Io colgo l'occasione per infierire contro Ammaniti che in "Ti prendo e ti porto via" mi ha messo un finale da depression completa!!!!
Non mi ricordo le frasi finali e non ho qui il libro per trascriverle, ma, porca pupazza, VOGLIO CAMBIARE IL FINALE!!!
Ed il giorno in cui imparerò a scrivere, mi trascrivo il libro e ce lo cambio, quel finale che mi ha mandato sotto...
però secondo me se il finale (inteso proprio come ultime righe) è ben scritto ti lascia un'impressione migliore del libro. viceversa quando è scritto in modo scialbo rischia di guasatare anche un libro eccezionale
(ma non cerco attenuanti, la mia è pura malattia!)
Sono d'accordo con EchoTango... totalmente! Come in un film... può esser splendido ma se il finale ti delude... ahi ahia
Tatamore ha scritto:Io colgo l'occasione per infierire contro Ammaniti che in "Ti prendo e ti porto via" mi ha messo un finale da depression completa!!!!
Non mi ricordo le frasi finali e non ho qui il libro per trascriverle, ma, porca pupazza, VOGLIO CAMBIARE IL FINALE!!!
Ma come? !... io ho adorato quelle ultime pagine.. non riuscivo a smettere e piangevo come una bimba
No aspetta Zoe!!!!!
Sono io che sono una frana ad esprimermi...Non mi riferivo all'ultima lettera che lui scrive, all'ultimissima pagina, che fa un po' da epilogo.
Io mi aspettavo un altro finale in generale, per tutto quello che succede prima della lettera, un finale che Ammaniti secondo me ti fa un po' credere, come la codina per i bambini che si abbassa sulla giostra...e poi ti toglie all'ultimo minuto!
Io volevo che
la maestrina non morisse, ma si sposasse con l'ex sciupafemmine, ed adottassero il ragazzo...
Lo so che è banale...ma in quel momento io volevo con tutto il mio cuore un finale felice, forse perchè ne avevo bisogno io, non so...
Sentimentalissima? E' sì, un pochino sì (epoi adoro i bambini...senza fraintendimenti, mi raccomando...)
Zoe ha scritto:macos'è la codina della giostra?...
Hai ragione! Parlo dando le cose per scontate!
Si tratta della giostra per i bimbi, quella che gira, dove trovi cavalli, macchinine etc etc e c'è la classica coda (tipo quella della volpe, n.d.KA)che penzola, attaccata ad un filo. Tutti i bambini cercano di afferrarla, ma quando si è ormai certi di prenderla il tipo della giostra, che controlla la corda, te la leva...
Ecco, questa è stata in parte la sensazione che ho provato!
(liber campionessa incontrastata di presa dalla coda da qualsiasi macchinina/cavallo/elicottero, record imbattuto di permanenza sulla giostra causa continua vincita: 5 ore - vabbé, diciamo un intero pomeriggio)
(ho rischiato il linciaggio da parte degli altri bimbi)
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Ogni momento della nostra vita cerca e sente meglio certi odori, colori e sapori che indissolubilmente si legano ad un solo e unico sistema di segnali che vale solo in quel momento... forse è istinto: non so.
Il gioco dell'incipit e del finale è come per un pezzomusicale. Uno qualsiasi. L'attacco: può afferrarti e rivoltarti fino a farti male. E la conclusione: senti l'eco nel silenzio del dopo lì a lasciarti un senso di separazione vissuta, irripetibile, unica.
E' l'eco che lascia il finale. L'eco che hai nella testa "dopo".
E forse oggi è un libro, domani un altro, poi lo stesso libro, ma con un suono diverso.
Fra i tanti che hanno avuto il merito di commuovermi, c'è un libretto, che mi è comodo perché basta allungare la mano: ed eccolo qua "Quell'incredibile inverno del '75" di Joseph O' Connor (che forza st'Irlandesi!).
Incipit formale (finto): "Quando avevo sette anni la mia famiglia conobbe una vecchietta"
Incipit vero: "Non so se avete presente Glasthule. Forse no"
Rinforzo: "Quando accendi il bollitore, in strada si abbassano le luci. Diceva sempre così mio padre"
E poi si snoda la storia (breve: una settantina di pagine... costa pure poco) di questo padre attraverso l'io narrante del figlio.
Ed ecco il finale:
"Penso a mio padre che passeggia sul molo di Dun Laoghaire. Fino al faro, a guardare le navi in lontananza. E a pensare a quando sarebbe andato in Inghilterra. Poi lo immagino tornare indietro piano. Lungo il mare, verso Glasthule. Ridendo a crepapelle della follia del mondo. Ridendo. Ridendo sempre"
ricordo che altri hanno nominato questo libro qui e là nel forum, ha un incipit meraviglioso, ma qui si parla di finali, quindi:
Tu, Enea, non avesti scelta: dovevi strappare alla morte qualche centinaio d' uomini. Eri il loro capo. Ma presto, molto presto dovrai diventare un eroe.
Si! hai esclamato. E allora? - Vidi nei tuoi occhi che mi avevi compresa. Non posso amare un eroe. Non voglio vivere la tua trasformazione in monumento.
Caro. Non hai detto che questo non ti succederà. O: che potrei evitartelo. Contro un'epoca che ha bisogno di eroi non c'è nulla da fare, lo sapevi bene quanto me. Hai gettato in mare l'anello a serpente. Dovevi andare lontano, molto lontano, e non sapevi ce cosa sarebbe accaduto.
Io resto.
Il dolore ci ricorderà di noi. Grazie ad esso, dopo se ci riincontreremo, e qualora un Dopo esista, potremo riconoscerci.
La luce si spense. Si spegne.
Vengono.
Ecco dove accade. Questi leoni di pietra l'hanno fissata.
Al mutar della luce paiono animarsi.
"Cassandra" di Christa Wolf, edizioni e/o
un commento perfetto è quello che Eliezer ha scritto:E' l'eco che lascia il finale. L'eco che hai nella testa "dopo".
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan) MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea) Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla) Punteggiatura. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. (P.Cananzi)
A proposito di incipit e finali, ecco quanto dice Calvino nelle sue Lezioni Americane (grazie a chi me le ha fatte conoscere! ).
"Comunque, inizio e finale, anche se possiamo considerarli simmetrici su un piano teorico, non lo sono su un piano estetico. La storia della letteratura è piena d'incipit memorabili, mentre i finali che presentino una vera originalità come forma e come significato sono più rari, o almeno non si presentano alla memoria così facilmente. Questo è particolarmente vero per i romanzi: è come [se] nel momento dell'attacco il romanzo sentisse il bisogno di manifestare tutta la sua energia. L'inizio d'un romanzo è l'ingresso in un mondo diverso, con caratteristiche fisiche, percettive, logiche tutte sue.".
[/quote]
E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG)La mia Wishlist
"Se una notte d'inverno un viaggiatore", dici?
L'ho letto un paio d'anni fa, ma non ricordo nulla a proposito di Snoopy...
Bah, controllerò, visto che i postumi di una fastidiosissima operazione mi costringono all'ozio più sfrenato... (evviva! )
E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG)La mia Wishlist
Non è molto lungo e più o meno esprime gli stessi concetti (è nel capitolo sullo scrittore che non riesce a scrivere, capitolo che credo sia molto autobiografico).
Buona convalescenza
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Eliezer ha scritto:Quell'incredibile inverno del '75" di Joseph O' Connor (che forza st'Irlandesi!)
non so se il merito sia della guinness, dell'irish stew o dell'umidità, ma gli irlandesi contemporanei (Frank McCourt, Roddy Doyle...) hanno sempre degli incipit meravigliosi che ti costringono ad arrivare fino all'ultima parola dei loro romanzi.
Purtroppo non ho niente qui con me da trascrivere. se trovo qualcosa in rete mi rifaccio viva!
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Watch Out, There's a Toblerona About.
A revolution is the solution.