vediamo se riesco a chiarire meglio quello che volevo dire prima.
Intanto, come prima cosa, vi faccio presente che io ancora non ho scritto "io penso così" perchè ancora non mi sono fatta un'idea precisa.
Poi, non a caso prima ho detto "La Chiesa ci ha sempre detto che sta a Dio." e sottolineo il soggetto la Chiesa. Non ho detto "i credenti", in quanto io posso credere nell'esistenza di Dio senza per questo sottostare a tutti i dettami della Chiesa cattolica, Addiritura posso credere in Dio senza essere cattolico...
Comunque, la mia non era una presa di posizione e non intendeva obbligare qualcuno a prendere come esatta questa posizione. Semplicemente intendevo dire che, per chi si riconosce nei dettami della Chiesa, il problema è risolto: se sta a Dio decidere se e quando devo morire, io uomo (paziente e medico) non posso decidere di "staccare la spina" o, comunque, di togliermi la vita.
[apro una parentesi: la Chiesa cattolica non accetta il suicidio. Dice che in alcuni casi ci possono essere delle attenuanti, per esempio in caso di "gravi disturbi psichici, l'angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura", ma che comunque rimane un gesto "contrario all'amore del Dio vivente".
Le citazioni sono dal catechismo:
http://www.vatican.va/archive/catechism ... 2a5_it.htm]
Inoltre, la frase "Oggi, si assiste ad una sorta di autoreferenzialità dell'individuo: io decido cosa fare della mia vita, come gestirla ed anche se togliermela o meno." era una premessa generale da cui si partiva, non era il punto finale e quindi, in quanto proposizione generale, non era riferita direttamente all'eutanasia. Era una constatazione dalla quale si partiva per una riflessione sull'eutanasia.
In altre parole, facevo due premesse:
primo la Chiesa ci da una soluzione (in cui possiamo riconoscerci o meno): negando la possibilità di scegliere della nostra vita, nega anche la possibilità di scegliere se accettare o rifiutare le cure.
secondo, la nostra società tende all'autoreferenzialità dell'individuo (ogni individuo può disporre come preferisce del proprio corpo)
Da qui, come logica conseguenza, ne viene che se io posso disporre come preferisco del mio corpo, posso anche decidere di uccidermi (suicidio) o, cosa di cui stiamo discutendo qui, di rifiutare un trattamento che mi tiene in vita e provocando, così, la mia morte.
Ora, la frase sulla dignità della vita era effettivamente poco chiara o, perlomeno, mancava di una premessa: le leggi non sono soggettive ma, proprio perchè devono tener conto del sentimento comune di tutti (o della maggior parte) dei cittadini, hanno un carattare di generalità.
Una legge sull'eutanasia non può esimersi da questa generalità.
Ora come coniugare la scelta soggettiva di decidere se rifiutare le cure a quella di generalità della legge?
Da quello che sento, sembra che ciò si ottenga mettendo dei paletti, circoscrivendo le circostanze in cui un malato può prendere questa decisione.
In altre parole, un malato può decidere di rifiutare tutti quei procedimenti che lo tengono in vita solo in alcuni casi: deve essere un malato terminale, senza alcuna possibilità di guarigione, il cui dolore (fisico e psicologico) è tale da non poter essere sopportato, le cure che ne permettono la sopravvivenza rendono la vita stessa non dignitosa.
Ma perchè proprio questi paletti e non altri? Perchè, faccio degli esempi, un uomo che soffre terribilmente per la propria situazione ma che non è un malato terminale, non può scegliere l'eutanasia? Perchè si deve buttare da un palazzo di dieci piani e non può richiedere una siringa letale ad un medico?
Perchè un malato di una malattia molto debilitante, dolorosa e che ne leda la dignità ma non mortale non può richiedere l'eutanasia?
Un malato, per esempio, di depressione perchè non può richiedere l'eutanasia?
Vi invito a leggere anche questa notizia:
http://sanita.agi.it/rubrica/ticker/200 ... 8-art.html
Non so se ora sono riuscita ad essere un po' più chiara.
Ripeto, comunque, che le mie non sono prese di posizioni in un senso o nell'altro ma solo delle riflessioni personali che condivido con voi e scusate la lunghessa del post...