Io per non saper leggere né scrivere mi sono messa a fare un lavoro di taglia sui 2 Testi Unici
(fonte del T.U. per la Camera:
http://www.camera.it/cost_reg_funz/667/ ... ertina.asp
fonte per il Senato:
http://www.senato.it/documenti/reposito ... senato.pdf)
con alla mano i testi dei 3 quesiti
http://www.referendumelettorale.org/det ... re_quesiti
e direi che per i primi due in realtà il fatto che il premio di maggioranza vada alla lista più votata è una conseguenza del fatto che - votando sì - viene banalmente abrogata la possibilità di effettuare collegamenti fra liste nei collegi uninominali.
L'"innalzamento" dello sbarramento non è tale, semplicemente - dato che non è più possibile formare coalizioni - la singola lista dovrà raggiungere da sola, con le sue proprie forze, il 4 o l'8%.
Il terzo quesito secondo me è formulato parecchio male (ma prego qualche giurista di correggermi/smentirmi). Infatti se vincesse il sì al referendum l'articolo 19 del T.U. per l'elezione della Camera dovrebbe diventare:
Art. 19
1.Nessun candidato può essere incluso in liste con diversi contrassegni o in altra circoscrizione, pena la nullità dell'elezione. Nessun candidato può essere incluso in liste con lo stesso contrassegno in più di tre circoscrizioni, pena la nullità dell'elezione.
Quindi, per come la capisco io, l'elezione è nulla nel caso in cui il candidato si presenti in diverse liste
oppure in un'altra circoscrizione rispetto a quella in cui si è presentato.
Non si capisce peraltro perché non abrogare - in questo caso - il limite delle 3 circoscrizioni, che già sarebbe superato dal precedente periodo.
L'abrogazione in toto dell'art. 85 sarebbe una semplice conseguenza del divieto di presentarsi in più circoscrizioni.
Però continua a non convincermi, se ho ragione c'è un'incongruenza strana, sennò non capisco come sia possibile raggiungere l'obiettivo che i referendari dicono di proporsi.