
quello che considero uno dei grandi film del dopoguerra italiano: scanzonato ma impegnatissimo, milanese fino al midollo (in una milano che a volerla cercare esiste ancora ma in gran parte è adesso fantasmatica).
una muti (che come attrice non stimo poi molto però) perfetta e prorompente moglie bambina e un michele placido ancora non antipatico.
ma tappeto rosso a ugo tognazzi: l'unico attore italiano "del nord" (lungi da me allusioni politiche!) veramente grande. una maschera perfetta e commovente.
fulminante la partecipazione di beppe viola (vergogna a chi non se lo ricorda o non ne ha mai sentito parlare!) che, con enzo jannacci (autore di vincenzina davanti alla fabbrica.....), ha curato, come da titoli, "l'edizione dei dialoghi in milanese".
voto: cinque palle