La sensualità delle parole false...

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alice
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La sensualità delle parole false...

Messaggio da alice »

A voi alcune mie considerazioni sulle menzogne, mi piacerebbe leggere le vostre..


Ogni uomo ha dei ricordi
che racconterebbe solo agli amici.
Ha anche cose nella mente che
non rivelerebbe nemmeno agli amici,
ma solo a se stesso, e in segreto.
Ma ci sono altre cose che un uomo
ha paura di rivelare persino a se stesso,
e ogni uomo perbene ha un certo numero
di cose del genere accantonate nella mente.
[Memorie del sottosuolo, Dostojevskij]



Il gioco è semplice e spesso lo si impara già da bambini. Magari per coprire una piccola marachella, o colmare un’insicurezza dovuta ai genitori. Ci si inventa una storia parallela verosimile, si sostituisce cosa fa paura con qualche pensiero innocuo. Ed è fatta. Il dolore viene allontanato dalla memoria, lo si fa scorrere via, anzi ancora meglio correre via, trasformando ogni giorno in una vita intera. Alcuni, con l’avanzare degli anni, dimenticano anche di dimenticare, ignorano addirittura i lamenti dei sentimenti, non si accorgono più di ciò che fanno. Non arrossiscono nemmeno più di vergogna. E’ la minaccia di cosa si vuole tenere nascosto che li spaventa, che li costringe a scappare, a nascondersi dietro un muro. E guardando quel muro ogni volta si convincono intimamente di coprire il ricordo.

Chi è abituato a mentire conosce bene la sensualità delle parole false. E’ una doppia seduzione che ci insegue pericolante su di un filo. Seduce prima la propria mente, e poi quella degli altri. Non servono stupefacenti per riuscire nel gioco, è sufficiente chiudere gli occhi e farsi corrompere dall’istinto di non vedere ciò che è reale. Si può simulare anche la sensualità della bellezza, purtroppo. E’ facile fingerla, mantenerla in vita e nascondere i vestiti brutti nell’armadio, sfilandosi anche l’innocenza di dosso. L’occhio di chi mente sa riconoscere a sua volta l’inganno, tormentato dalla paura di subire a sua volta il gioco.

Il grande teatro del mondo, con i suoi balletti ipocriti, le sue inibizioni e le sue pesanti falsità, frena ed oscura gli sforzi dell’uomo. Non permette di vivere con la sola sincerità. L’uomo si vede costretto a dover sedurre per sopravvivere. Tutti, prima o poi, si trovano a dover far fronte a questa consapevolezza, a questo crollo di illusioni, a questo inizio di disincanto. Bisogna avere coraggio per affrontare la vita in questo modo, ma anche tanta rabbia e delusione, e molti, moltissimi dubbi. :think:
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

messa così sembra una specie di valanga inarrestabile: si comincia con una piccola bugia e si arriva inevitabilmente a una vita di menzogne (o rimozioni).
Io penso ci siano più sfumature di così, ci sono lievi alterazioni della realtà, abbellimenti e peggioramenti, spesso innocui, spesso anche produttivi... cos'è un libro se non una storia e quindi (saggi a parte - o forse no?), una realtà inventata, parallela, bugiarda? ;)
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
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alexyr
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Messaggio da alexyr »

più che le bugie,il pericolo sono le mezze verità.
una bugia è vistosa.rosso vestita,appariscente. prima o poi al sgami,non c'è verso.
il problema,sono le mezze verità,o meglio,le verità riviste sotto una luce particolare,per farle sembrare più belle,più brutte,meno gravi,più affascinanti.
alle volte lo si fa inconsciamente,per difendersi,o autoscusarsi. talvolta,più raramente, lo si fa con intenzione,e li diviene un'arma pericolosissima.
a mon avis.
**utcumque de me vulgo mortales lucuuntur**
www.enricogianfranchi.com (my favourite photo)
http://perasperaadastra.iobloggo.com perchè non appestare il web,se puoi?
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Per indole personale non amo le finzioni, il teatro anche quando lo si fa "per convenzione" a "fin di bene".

Trovo per esempio disgustoso i consigli dati da questa giornalista:
Su un quotidiano nazionale, in una rubrica di lettere sentimentali, una donna si lamenta perché parlando con un collega, uomo affascinante, questi ha subito detto che quando ha una relazione con una donna "non può essere comunque l'unica protagonista della sua vita perché non vuole limitare i propri interessi o negarsi altre opportunità". Una donna, sostiene la lettrice, deve per forza sentirsi offrire dall'uomo tutto il tempo e le energie.

La curatrice della rubrica, giornalista "progressista", risponde che "se non è tonto, il suo intelligente collega sa benissimo che il suo comportamento fa fuggire le donne", comprese quelle che non vogliono legami forti, perché "un minimo di teatro è necessario per non rendere tutto squallido".
A questo punto di vista contrappongo quello di Sartre, che nella sua relazione con Simone de Beauvoir mantenne costantemente la massima sincerita' e trasparenza, anche quando si trattava di raccontare storie con altre donne - comportamento contraccambiato dal Castoro.
Questo segreto che certe epoche hanno creduto essere l'onore dell'uomo e della donna mi sembra una sciocchezza; io penso che la trasparenza deve sostituirsi in ogni occasione al segreto e mi immagino abbastanza bene il giorno in cui due uomini non avranno più segreti l'uno per l'altro perché non ne avranno più per nessuno.
Jean Paul Sartre, citato da Bernard-Henri Lévy, "Il secolo di Sartre"

Trovo vile rifugiarsi nella menzogna, e' per non affrontare discussioni, giudizi, responsabilita'. Essere sinceri e' molto piu' semplice ma comporta anche molto coraggio.
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
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Messaggio da johnnyfichte »

http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... 660#144660

Liber ne parlavamo proprio ieri sera dopo l'Old Fox: certe cose non si devono dire. Condividere un Tabù finisce per diventare un centro di aggregazione di un gruppo. Chi sfida il Tabù è una compagnia faticosa e si finisce per tralasciarla quando non per sopprimerla.

Condividere un Totem è una cosa simile: piuttosto che una cosa che non si può dire, qui la bugia di aggregazione è "la proprietà magica" del Totem.

Per la verità più che definire "la bugia" il gioco Totem+Tabù definisce il "gruppo": esso non è altro che un insieme di individui che condividono delle bugie ed espelle gli sfidanti. A volte gli sfidanti si autoespellono semplicemente perchè è una vera fatica evitare di sfidare.

Alcune volte gli sfidanti si creano il Totem della Verità: "noi non crediamo a nessuna bugia". Una frase del tipo "nulla per scontato" è un Totem attorno al quale radunare dei "liberi pensatori".

Peccato che la bugia sia fisiologicamente necessaria: primo perchè non esiste mente capace di abbracciare tutti i dettagli (problemi di hardware) e occorrono delle semplificazioni per decidere in tempo reale (semplificazione=bugia pragmatica, ma sempre bugia).

Goleman indica nel suo libro un dato chiave per capire la "sensualità delle parole false": i neurotrasmettitori dell'attenzione sono gli stessi del dolore. Prestare attenzione è esattamente come venire picchiati. Può perfino piacere, ma c'è sicuramente un limite. Lo vediamo sia quando ci confrontiamo con persone insensibili che quando la nostra scrivania viene invasa di rapporti da leggere e Google ci svalanga di links da vagliare. Attenzione=dolore => bugia=balsamo.

Narciso
parole di burro

...

Narciso trasparenza e mistero
cospargimi di olio alle mandorle e vanità modellami…


Raccontami le storie che ami inventare spaventami
raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami
dammi un'altra identità
stordiscimi disarmami e infine colpisci
abbracciami ed ubriacami
di ironia e sensualità

Narciso parole di burro
nascondono proverbiale egoismo nelle intenzioni
Narciso sublime apparenza
ricoprimi di eleganti premure e sontuosità ispirami.


Carmen Consoli "Narciso"
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il male spinga il violento alla rovina.
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Messaggio da 2teepot »

Alcune volte è meglio tacere che mentire .
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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Messaggio da johnnyfichte »

Ci sarebbe anche il "Gusto del segreto" di Derrida, e il "Segreto e il Dono" che farebbero parte dello stile "virile"... (Pound ?)

Perchè è di libri che stiamo parlando, neh ? :think:
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