


Documentario, in lingua originale. Cioè in mongolo. Sottotitolato, ma non tutto. Se non piace il genere film lento ma commovente, meglio evitare.
Certo si impara per esempio che i nonni nel mondo son tutti uguali. Giocano persino a un gioco di carte tipo scopa, la sera, pure in Mongolia.
Comunque, la scena con la serenata di violino alla cammella per far sì che accetti il suo piccolo cammellino albino, vale tutto il film. Quella musica ti entra dentro e piange la cammella, piange il cammellino, piange la nonna mongola, piange la tua fila (ammesso che tu non sia solo nella tua fila) e piangi tu. Una bella catarsi collettiva.