In questo libro Fromm spiega come in diverse società si creino dei modelli di vita ostili al benessere dell' individuo, quindi ostili alla vita stessa nel senso pieno (così pensa lui, e infatti se la prende con tanti).
Il libro è stato scritto negli anni quaranta, quando ancora le dittature non erano cadute, e lui si riteneva preoccupato non solo dell'esistenza di regimi tipo quello nazista, ma soprattutto (e qui cito a braccio) di come la gente abbia dato volontariamente il loro sostegno a regimi dittatoriali e di come, dalla parte del bene, la gente si comporti in maniera analoga, rifiutando la propria libertà e le proprie potenzialità di uomo. A suo dire questo ci dovrebbe fare temere. E infatti, oggi, il libro non è invecchiato affatto e parla della società capitalistica spiegando quello che molti sanno: che il nostro sistema di vita non tiene conto delle nostre vere esigenze, che ne crea di fittizie, che ci impedisce di vivere appieno la nostra vita.
Io in lui ho trovato anche qualche risposta. Il libro, comunque, non vi lascerà indifferenti. Scritto in maniera chiara e intensa, ha qualche parte che potrebbe non interessare tutti direttamente: quella ad esempio che riguarda l'etica protestante: una volta superata (o saltata) il libro scorre che è un piacere.
Leggetelo. Davide
"fuga dalla libertà" di Eric Fromm
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Re: "fuga dalla libertà" di Eric Fromm
Argomenti simili li ho ritrovati nel romanzo che sto finendo di leggere, "Veronik decide di morire" di Paulo Coelho. Non c'è un attacco vero e proprio alla società capitalistica, ma c'è cmq un dito puntato contro tutti coloro che fanno di tutto per essere uguali agli altri, senza seguire le proprie esigenze e i propri desideri.tunequaesieris ha scritto:che il nostro sistema di vita non tiene conto delle nostre vere esigenze, che ne crea di fittizie, che ci impedisce di vivere appieno la nostra vita.
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