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Moderatore: lupurk
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in occasione della doppia capitale del libro Torino/Romasi terrà sabato 23 april, dalle22, al palaIsozaki qui a torino bookstock (come woodstock, ma torinese)dove sarà possibile dormire con sacco-a-peli e colazione al mattino.
domenica si prosegue coi subsonica.
appena ho più informazioni vi aggiorno, io purtoppo non ci sarò perchè lavoro, ma chi può partecipi, mi sembra una bella iniziativa.
a presto
p.s. ne possiamo parlare al mu mercoledì
domenica si prosegue coi subsonica.
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Il libro è quasi sempre un atto d'amore.Verso se stessi.
(Teresa Macrì)
Leggere è un'arte in via di estinzione, i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare.
(L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafon

(Teresa Macrì)
Leggere è un'arte in via di estinzione, i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare.
(L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafon

- docTrigor
- Olandese Volante
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??? Che palazzetto è? dove si trova (è pura curiosità)?kadma ha scritto:al palaIsozaki
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
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A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
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- Banshee
- Corsaro Nero
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è il palazzetto del ghiaccio (ma per il bookstock mi sa che il ghiaccio lo tolgono...) dove hanno fatto il torneo di hockey alle olimpiadi; è vicino allo Stadio Comunale, cioè lo Stadio Olimpico.


"The blood jet is poetry,
There is no stopping it"
Sylvia Plath
"Deragliatemi da questo basso destino"
Mariangela Gualtieri
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- ciucchino
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Non so se riuscirò ad esprimere l’emozione e le sensazioni della incredibile nottata del Bookstock. Un palazzetto pieno di giovani ma anche di persone di mezza età e bambini che si sono letteralmente accampate per trascorrere la notte: chi come me assolutamente non attrezzato
(e meno male che gli organizzatori hanno distribuito cuscini e coperte e, più avanti nella notte, bibite fino ad arrivare alle brioche per colazione), chi invece attrezzatissimo (sacco a pelo e borsa ricca di vivande). Tutti per sentire per quasi 10 ore scrittori, attori, giornalisti, musicisti che leggevano brani intervallati da pezzi musicali.
Non sto ad elencare tutti, ma mi ha emozionata Baricco: come scrittore non mi piace ma sentirlo leggere e commentare “La paga della domenica” di Fenoglio è stato veramente emozionante. Fenoglio è uno scrittore che abbiamo studiato tantissimo a scuola e, come tutte le cose imposte, non lo ho mai amato. Il Fenoglio presentato sabato sera è finalmente apparso come uno scrittore moderno e sicuramente lo andrò a rileggere con occhi diversi (non sapevo o non ricordavo che veniva spesso rimproverato dai critici per la sua grammatica non perfetta). E poi, accompagnato al pianoforte da Ludovico Einaudi, Michele Di Mauro ha recitato poesie con una voce splendida. E poi non posso non ricordare Michele Serra, accompagnato da Gianmaria Testa, che ha letto alcune pagine da “Il mattatoio n.5”, Licia Maglietta così elegante e così incredibilmente brava che ha veramente incantato
, e poi Moni Ovadia che ha fatto un vero e proprio inno alla pace leggendo una poesia di Allen Ginsberg, uno stanchissimo Paolini ma sempre bravissimo e tanti altri per finire con Capossella.
Straordinario Paolini: per permettere un cambiamento sul palco, con Gabriele Vacis ha improvvisato pezzi tratti da “Libera Nos” e ha commentato che, appena salito sul palco (erano le 4,30) aveva paura di disturbarci (eravamo dimezzati e alcuni dormivano)ma, soprattutto, è rimasto scioccato appena arrivato nel vedere una elegantissima Licia Maglietta recitare davanti a un pubblico che sembrava il Leoncavallo! Ma la bellezza del momento stava proprio in quello: assonnati, stravaccati nei sacchi a pelo ma ancora attenti a seguire il bellissimo racconto (purtroppo non ha detto di chi e non l’ho riconosciuto) di una donna che tradisce il marito perché completamente affascinata da un uomo molto più giovane.
E poi ancora un bravissimo Gabriele Vacis regista e conduttore affiancato da Natalino Balasso, Ormezzano che ha recitato la poesia che Giovanni Arpino ha dedicato al Torino, un brillantissimo Gramellini, un Bergonzoni secondo me non proprio entusiasmante, una Littizzetto a disagio nel recitare le poesie etc…
Speriamo che questo evento si ripeta e in questo momento c’è la seconda serata “Volumi all’idrogeno”.

Non sto ad elencare tutti, ma mi ha emozionata Baricco: come scrittore non mi piace ma sentirlo leggere e commentare “La paga della domenica” di Fenoglio è stato veramente emozionante. Fenoglio è uno scrittore che abbiamo studiato tantissimo a scuola e, come tutte le cose imposte, non lo ho mai amato. Il Fenoglio presentato sabato sera è finalmente apparso come uno scrittore moderno e sicuramente lo andrò a rileggere con occhi diversi (non sapevo o non ricordavo che veniva spesso rimproverato dai critici per la sua grammatica non perfetta). E poi, accompagnato al pianoforte da Ludovico Einaudi, Michele Di Mauro ha recitato poesie con una voce splendida. E poi non posso non ricordare Michele Serra, accompagnato da Gianmaria Testa, che ha letto alcune pagine da “Il mattatoio n.5”, Licia Maglietta così elegante e così incredibilmente brava che ha veramente incantato

Straordinario Paolini: per permettere un cambiamento sul palco, con Gabriele Vacis ha improvvisato pezzi tratti da “Libera Nos” e ha commentato che, appena salito sul palco (erano le 4,30) aveva paura di disturbarci (eravamo dimezzati e alcuni dormivano)ma, soprattutto, è rimasto scioccato appena arrivato nel vedere una elegantissima Licia Maglietta recitare davanti a un pubblico che sembrava il Leoncavallo! Ma la bellezza del momento stava proprio in quello: assonnati, stravaccati nei sacchi a pelo ma ancora attenti a seguire il bellissimo racconto (purtroppo non ha detto di chi e non l’ho riconosciuto) di una donna che tradisce il marito perché completamente affascinata da un uomo molto più giovane.
E poi ancora un bravissimo Gabriele Vacis regista e conduttore affiancato da Natalino Balasso, Ormezzano che ha recitato la poesia che Giovanni Arpino ha dedicato al Torino, un brillantissimo Gramellini, un Bergonzoni secondo me non proprio entusiasmante, una Littizzetto a disagio nel recitare le poesie etc…
Speriamo che questo evento si ripeta e in questo momento c’è la seconda serata “Volumi all’idrogeno”.
Ultima modifica di ciucchino il lun apr 24, 2006 6:44 pm, modificato 1 volta in totale.
- ciucchino
- Olandese Volante
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Seconda edizione: anche quest'anno è stato molto bello anche perchè molto diverso dall'anno scorso e questo è stata una vera sorpresa. E' durato dalle 18 fino a 1,30 (nel programma dovevano finire a mezzanotte) e si è tenuto al Lingotto.
Gabriele Vacis (a cui ho consegnato "di pirsona pirsonalmente" un libro BC così come al bravissimo Michele di Mauro e, se li registrano, sarebbe troppo bello) era affiancato da Natalino Balasso e Marino Sinibaldi. Si sono inventati una gara dove il pubblico ha decretato il miglior libro degli ultimi 20 anni: x votare valevano applausi, urla, lanciare cuscini in aria e varie ed eventuali. Si intervallavano i vari personaggi con dei brevi filmati per ricordare gli ultimi 20 anni del secolo con libri, immagini e musica.
E poi Umberto Eco, Gramellini, Vincenzo Cerami, Stefania Rocca, gli Avion Travel etc.
Indimenticabili le frasi di Umberto Eco come risposta se qualcuno, guardando la tua libreria, ti chiede se li hai letti tutti (pensavo di essere l'unica a trovare estremamente irritante questa domanda) e la poesia formata dall'inizio di tante poesie famose. Per non dire delle mitiche recensioni lette da Balasso sostenendo che erano scritte da Baricco.
Emozionato l'operaio che ha lavorato a Lingotto e ha raccontato come era la fabbrica e ha chiesto di non dimenticare quegli anni di lotta operaia soprattutto in un'epoca dove i diritti dei lavoratori possono essere compromessi dalla sempre maggiore diffusione del precariato.
Bello, bello e ancora bello
Gabriele Vacis (a cui ho consegnato "di pirsona pirsonalmente" un libro BC così come al bravissimo Michele di Mauro e, se li registrano, sarebbe troppo bello) era affiancato da Natalino Balasso e Marino Sinibaldi. Si sono inventati una gara dove il pubblico ha decretato il miglior libro degli ultimi 20 anni: x votare valevano applausi, urla, lanciare cuscini in aria e varie ed eventuali. Si intervallavano i vari personaggi con dei brevi filmati per ricordare gli ultimi 20 anni del secolo con libri, immagini e musica.
E poi Umberto Eco, Gramellini, Vincenzo Cerami, Stefania Rocca, gli Avion Travel etc.
Indimenticabili le frasi di Umberto Eco come risposta se qualcuno, guardando la tua libreria, ti chiede se li hai letti tutti (pensavo di essere l'unica a trovare estremamente irritante questa domanda) e la poesia formata dall'inizio di tante poesie famose. Per non dire delle mitiche recensioni lette da Balasso sostenendo che erano scritte da Baricco.
Emozionato l'operaio che ha lavorato a Lingotto e ha raccontato come era la fabbrica e ha chiesto di non dimenticare quegli anni di lotta operaia soprattutto in un'epoca dove i diritti dei lavoratori possono essere compromessi dalla sempre maggiore diffusione del precariato.
Bello, bello e ancora bello

- tostoini
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mer apr 21, 2004 6:36 pm
- Località: In Erasmus a Cagliari
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Ecco, le risposte di Eco potrebbero essermi molto utili, probabilmente sono più costruttive che prendere guerra e pace e darlo di taglio sulla nuca del chiedente 
..ma che domanda é 'li hai letti tutti?' No li tengo lì perché adoro non avere spazio in casa..

..ma che domanda é 'li hai letti tutti?' No li tengo lì perché adoro non avere spazio in casa..
°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°
- Frine
- Olandese Volante
- Messaggi: 4778
- Iscritto il: mer giu 25, 2003 11:36 am
- Località: Piacenza
- Contatta:
trovato!
qui c'è il testo completo della bustina "come giustificare una biblioteca privata", ma La Risposta è questa qui:
qui c'è il testo completo della bustina "come giustificare una biblioteca privata", ma La Risposta è questa qui:
frine groupie di EcoIl secondo shock da ovvietà sopravviene a molti che si trovano nelle mie condizioni, che cioè posseggono una biblioteca abbastanza vasta - tale che entrando in casa nostra non si può fare a meno di notarla, anche perché non c'è altro. Il visitatore entra e dice: "Quanti libri! Li ha letti tutti?" All'inizio ritenevo che la frase rivelasse solo persone di scarsa dimestichezza con il libro, aduse a vedere solo scaffalettti con cinque gialli e una enciclopedia dei ragazzi a dispense. Ma l'esperienza mi ha insegnato che la frase viene pronunciata anche da persone insospettabili. Si può dire che si tratta pur sempre di persone che hanno una nozione dello scaffale come deposito di libri letti e non della biblioteca come strumento di lavoro, ma non basta. Ritengo che di fronte a molti libri chiunque sia preso dall'angoscia della conoscenza, e fatalmente scivoli verso la domanda che esprime il suo tormento e i suoi rimorsi.
Il problema è che alla battuta "Lei è quello che risponde" basta reagire con un risolino e al massimo, se si vuol essere gentili, con un "Buona, questa!" Ma alla domanda sui libri occorre rispondere, mentre la mascella si irrigidisce e rivoli di sudore diaccio colano lungo la colonna vertebrale. Io un tempo avevo adottato la risposta sprezzante: "Non ne ho letto nessuno, altrimenti perché li terrei qui?" Ma è una risposta pericolosa perché scatena l'ovvia reazione: "E dove mette quelli che ha letto?" Migliore è la risposta standard di Roberto Leydi: "Molti di più, signore, molti di più", che gela l'avversario e lo piomba in uno stato di stuporosa venerazione. Ma la trovo impietosa e ansiogena. Ora ho ripiegato verso l'affermazione: "No, questi sono quelli che debbo leggere entro il mese prossimo, gli altri li tengo all'università", risposta che da un lato suggerisce una sublime strategia ergonomica, e dall'altro induce il visitatore ad anticipare il momento del congedo.

Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)















