K.Ishiguro- Non lasciarmi
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K.Ishiguro- Non lasciarmi
L'autore è quello di Quel che resta del giorno, la storia quella della formazione di un gruppo di ragazzi che crescono all'ombra di un'istituzione che li isola dal mondo e quindi della crescita e dell'incontro con il mondo sconosciuto.
Una storia molto intensa che svela poco a poco, senza ricorrere a colpi di teatro, il mistero dell'identità dei suoi protagonisti.
Letto in inglese tanto per provare (e diciamolo, risparmiare) il libro incatena alla pagina con dolcezza ma senza sentimentalismi.
La scrittura è estremamente fluida e piacevole, essenziale ma precisa.
Consigliato a chi: ama i racconti di formazione, a volte si sente fuori posto e non sa perché, immagina un futuro apocalittico per l'identità umana e ne vuole le prove
Una storia molto intensa che svela poco a poco, senza ricorrere a colpi di teatro, il mistero dell'identità dei suoi protagonisti.
Letto in inglese tanto per provare (e diciamolo, risparmiare) il libro incatena alla pagina con dolcezza ma senza sentimentalismi.
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Preso stamani grazie a voi, iniziato sull'autobus per vedere un po' e non riuscivo a staccarmene, gia deciso che sarà la lettura prioritaria di queste sere 



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Stupendo. Però non sono riuscita a finirlo perché era troppo straziante...
era tanto che non incontravo un libro che mi prendesse così.
Buona lettura!!
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
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La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
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- zoe
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Mi devo aspettar il peggio, allora?...
Il suo modo di scrivere, e forse il lavoro del traduttore, è davvero accogliente.. come se ti portasse avanti, piano piano...
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Zoe, Ishiguro scrive in modo tale che
(non sono spoiler veri e propri ma potrebbero)
l
(non sono spoiler veri e propri ma potrebbero)
e, come i protagonisti,alla fine ti rendi conto di aver capito tutto fin dall'inizio,
A oggi, nella mia personale classifica, il miglior libro letto quest'anno.fino alla fine speri di non aver davvero capito tutto fin dall'inizio.
l

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- zoe
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Laura, sai che io l'ho preso dopo aver letto i tuoi commenti in giro per il forum? Sono proprio andata al libraccio a vedere se c'era e alla fine l'ho trovato lì bello bello che mi diceva: Eccomiiii!


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mi sa che me lo devo segnare.
sono in un periodo che pochi libri presi in mani vanno oltre la pagina 20.
ho bisogno di roba importante ma pare che aparte rari chiche scritte deceni fa nn trovo nulla
sono in un periodo che pochi libri presi in mani vanno oltre la pagina 20.
ho bisogno di roba importante ma pare che aparte rari chiche scritte deceni fa nn trovo nulla

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"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
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idem, infatti ieri sera ho buttato all'aria le ennemila schifezze che mi sono capitate tra le mani negli ultimi mesi e ho iniziato Anna Karenina, che mi ripromettevo di leggere da anni.sono in un periodo che pochi libri presi in mani vanno oltre la pagina 20.
ho bisogno di roba importante ma pare che aparte rari chiche scritte deceni fa nn trovo nulla
però Ishiguro mi tenta da molto e dopo affermazioni come quella di Zazie e laura, penso sia finalmente giunto il suo momento ( dopo Anna naturalmente

Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
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Zoe aspetto il tuo giudizio finale (casomai me lo passi, vero?)
Proprio insiem a Zoe ho acquistato un altro libro di Ishiguro "Un artista del mondo fluttuante". Lo inizio subito...
Proprio insiem a Zoe ho acquistato un altro libro di Ishiguro "Un artista del mondo fluttuante". Lo inizio subito...
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè
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- zoe
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con estremo piacere =)
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Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro
Sinceramente devo dire che non si è trattato di una lettura facile. Lo svolgimento su piani temporali diversi, con continui flash-back (sempre preannunciati da introduzioni di rinvio indirizzate direttamente al lettore, come se l'autore stesso si rendesse conto della necessità di rendere più espliciti i salti temporali) non giova certo alla scorrevolezza, almeno nel modo in cui è stato concretizzato in questo libro.
Indubbiamente suscita sentimenti di inquietudine e tristezza, ma in me ha suscitato anche uno stato di aspettativa parzialmente frustrato poi nel finale. La molla che mi ha spinto a leggerlo fino in fondo (altrimenti forse avrei anche potuto fermarmi prima) è stata il desiderio in primo luogo di vedere se prima o poi qualcuno dei protagonisti si sarebbe ribellato al "programma" per loro scritto da altri e in secondo luogo di capire quale importanza potessero avere le creazioni artistiche degli studenti e il grande ruolo svolto dall'insegnamento dell'arte nella loro educazione.
Per quest'ultimo aspetto le risposte fornite sono addirittura due. Quella auspicata (ma purtroppo priva di fondamento) da Tommy e Kathy, secondo i quali le opere degli studenti avrebbero rivelato la loro anima e sarebbero state giudicate per avvalorare supposti legami sentimentali tra loro. E quella reale (rivelata da una delle insegnanti): semplicemente (e tragicamente soltanto) "dimostrare" che gli studenti avessero un'anima.
Sono rimasta invece molto delusa nel vedere che nessuno, alla fine, si è ribellato al suo destino, pur avendone, riconosciamolo, la possibilità. Così che l'amaro in bocca che si sente quando termina la lettura, in parte è dovuto alla tristezza di cui le pagine sono intrise, ma anche e soprattutto, secondo me, è dovuto al dover riconoscere che in fondo gli insegnanti hanno fatto benissimo il loro lavoro: con il loro dire e non dire, con le regole più o meno tacite lasciate solo intendere, hanno plasmato dei soggetti che, ben lungi dall'essere alienati, sono risultati comunque incapaci non dico di imporsi, ma nemmeno di fuggire, di sottrarsi al programma. Soggetti la cui massima aspettativa si è rivelata essere soltanto la speranza di ottenere un rinvio per le "donazioni" (implicitamente quindi ritenute ineluttabili), soggetti che con tutto quello che hanno visto e subito possono ancora affermare "sebbene le lacrime mi rotolassero lungo le guance, non singhiozzavo nè mi sentivo disperata".
Indubbiamente suscita sentimenti di inquietudine e tristezza, ma in me ha suscitato anche uno stato di aspettativa parzialmente frustrato poi nel finale. La molla che mi ha spinto a leggerlo fino in fondo (altrimenti forse avrei anche potuto fermarmi prima) è stata il desiderio in primo luogo di vedere se prima o poi qualcuno dei protagonisti si sarebbe ribellato al "programma" per loro scritto da altri e in secondo luogo di capire quale importanza potessero avere le creazioni artistiche degli studenti e il grande ruolo svolto dall'insegnamento dell'arte nella loro educazione.
Per quest'ultimo aspetto le risposte fornite sono addirittura due. Quella auspicata (ma purtroppo priva di fondamento) da Tommy e Kathy, secondo i quali le opere degli studenti avrebbero rivelato la loro anima e sarebbero state giudicate per avvalorare supposti legami sentimentali tra loro. E quella reale (rivelata da una delle insegnanti): semplicemente (e tragicamente soltanto) "dimostrare" che gli studenti avessero un'anima.
Sono rimasta invece molto delusa nel vedere che nessuno, alla fine, si è ribellato al suo destino, pur avendone, riconosciamolo, la possibilità. Così che l'amaro in bocca che si sente quando termina la lettura, in parte è dovuto alla tristezza di cui le pagine sono intrise, ma anche e soprattutto, secondo me, è dovuto al dover riconoscere che in fondo gli insegnanti hanno fatto benissimo il loro lavoro: con il loro dire e non dire, con le regole più o meno tacite lasciate solo intendere, hanno plasmato dei soggetti che, ben lungi dall'essere alienati, sono risultati comunque incapaci non dico di imporsi, ma nemmeno di fuggire, di sottrarsi al programma. Soggetti la cui massima aspettativa si è rivelata essere soltanto la speranza di ottenere un rinvio per le "donazioni" (implicitamente quindi ritenute ineluttabili), soggetti che con tutto quello che hanno visto e subito possono ancora affermare "sebbene le lacrime mi rotolassero lungo le guance, non singhiozzavo nè mi sentivo disperata".
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.......avevo guardato, ma evidentemente non a fondo !
mi dispiace

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Mi ha colpito tanto da farne un ring!
Commenti alle recensione di Towandaaa (che li conosce gia'
):
rabbia nei confronti dei personaggi che non si ribellavano (btw ho letto
solo un altro libro di Ishiguro, e anche il quel caso il primo sentimento
provato nei confronti del protagonista e' stato di rabbia...cio' che mi
piace della sua scrittura e' proprio il fatto che i protagonisti diventano
vivi nella mia fantasia e suscitano in me una reazione forte).
la storia come una metafora sull'ineluttabilita' della morte: non sono
solo i donatori e gli assistenti a non avere la possibilita' di ribellarsi al proprio destino, ma noi tutti in quanto esseri umani. E la tristezza che e' rimasta e' data dalla consapevolezza di questa realta'.
ci permette di sfuggire al programma? Qui si aprirebbe una discussione
molto lunga...Io sono cirstiana, credente, quindi dovrei dire "c'e' un
altro modo di vedere le cose, una possibilita' di sottrarsi al programma,
e' cosi' semplice, lo offre la fede in una vita al di la' della morte".
Peccato che poi mi vengano degli attacchi di pessimismo cosmico......
Mi rendo conto che questa chiave di lettura e' molto personale, ma non
volevo fare una recensione obbiettiva del libro, piu' che altr esprimere i miei pensieri...
Commenti alle recensione di Towandaaa (che li conosce gia'

Anch'io ho provato una simile frustrazione al termine della lettura eIndubbiamente suscita sentimenti di inquietudine e tristezza, ma in me ha suscitato anche uno stato di aspettativa parzialmente frustrato poi nel finale. La molla che mi ha spinto a leggerlo fino in fondo ... è stata il desiderio in primo luogo di vedere se prima o poi qualcuno dei protagonisti si sarebbe ribellato al "programma" per loro scritto da altri.....
rabbia nei confronti dei personaggi che non si ribellavano (btw ho letto
solo un altro libro di Ishiguro, e anche il quel caso il primo sentimento
provato nei confronti del protagonista e' stato di rabbia...cio' che mi
piace della sua scrittura e' proprio il fatto che i protagonisti diventano
vivi nella mia fantasia e suscitano in me una reazione forte).
La rabbia mi e' passata (la tristezza no) quando ho iniziato a interpretareSono rimasta invece molto delusa nel vedere che nessuno, alla fine, si è ribellato al suo destino, pur avendone, riconosciamolo, la possibilità.
la storia come una metafora sull'ineluttabilita' della morte: non sono
solo i donatori e gli assistenti a non avere la possibilita' di ribellarsi al proprio destino, ma noi tutti in quanto esseri umani. E la tristezza che e' rimasta e' data dalla consapevolezza di questa realta'.
Assolutamente vero. E' l'educazione, il modo corrente di pensare, che nonCosì che l'amaro in bocca che si sente quando termina la lettura, in parte è dovuto alla tristezza di cui le pagine sono intrise, ma anche e soprattutto, secondo me, è dovuto al dover riconoscere che in fondo gli
insegnanti hanno fatto benissimo il loro lavoro: con il loro dire e non dire, con le regole più o meno tacite lasciate solo intendere, hanno plasmato dei soggetti che, ben lungi dall'essere alienati, sono risultati comunque incapaci non dico di imporsi, ma nemmeno di fuggire, di sottrarsi al programma.
ci permette di sfuggire al programma? Qui si aprirebbe una discussione
molto lunga...Io sono cirstiana, credente, quindi dovrei dire "c'e' un
altro modo di vedere le cose, una possibilita' di sottrarsi al programma,
e' cosi' semplice, lo offre la fede in una vita al di la' della morte".
Peccato che poi mi vengano degli attacchi di pessimismo cosmico......
Mi rendo conto che questa chiave di lettura e' molto personale, ma non
volevo fare una recensione obbiettiva del libro, piu' che altr esprimere i miei pensieri...
Appunto, donazioni implicitamente ritenute ineluttabili come la morte.Soggetti la cui massima aspettatova si è rivelata essere soltanto la speranza di ottenere un rinvio per le "donazioni" (implicitamente quindi ritenute ineluttabili)...".
Perche' l'opera d'arte nel migliore dei casi dimostra che abbiamo un'anima, allontana la nostra fine perpetuando il nostro ricordo, ma alla fine non ci "salva".e in secondo luogo di capire quale importanza potessero avere le creazioni artistiche degli studenti e il grande ruolo svolto dall'insegnamento dell'arte nella loro educazione. Per quest'ultimo apsetto le risposte fornite sono addirittura due. Quella auspicata ... da Tommy e Kathy, secondo i quali le opere degli studenti avrebbero rivelato la loro anima e sarebbero state giudicate per avvalorare supposti legami sentimentali tra loro. E quella reale ...: semplicemente (e tragicamente soltanto) "dimostrare" che gli studenti avessero un'anima.
Girata l'ultima pagina pare di sentirlo tutto il vento freddo che attraversa la copertina.
Il titolo fa pensare ad un romanzo rosa, ma non lo è affatto.
Se accennassi alla costruzione di questo romanzo, dicendo che non si capisce bene di cosa parli e si raccolgono, capitolo dopo capitolo, piccoli indizi si penserebbe possa trattarsi di un giallo, ma anche in questo caso sarebbe un'ipotesi sbagliata.
L'io narrante, uno dei tre protagonisti della storia, è di una profonditàche a volte mi sconcertava: non racconta solo i fatti ma descrive nei minimi dettagli ogni sensazione, ogni emozione che poteva portare a dire una parole o a compiere un atto. Quasi un'ossessione, simile a quella che si ritrova a volte nei discorsi tra donne, così inclini a cercare il punto d'origine di qualsiasi cosa.
E' una storia che non si può raccontare, nemmeno riassumere, senza rovinarla. Quando questo libro mi fu consigliato vennero usate queste parole: "Non svelo nulla perchè va letto senza conoscerlo. Anzi, disprezzalo un po' all'inizio: il gusto del pentimento sarà più intenso poi". Aveva pienamente ragione.
Niente può descrivere meglio questo romanzo dei due aggettivi usati in copertina: commovente e visionario.
Il titolo fa pensare ad un romanzo rosa, ma non lo è affatto.
Se accennassi alla costruzione di questo romanzo, dicendo che non si capisce bene di cosa parli e si raccolgono, capitolo dopo capitolo, piccoli indizi si penserebbe possa trattarsi di un giallo, ma anche in questo caso sarebbe un'ipotesi sbagliata.
L'io narrante, uno dei tre protagonisti della storia, è di una profonditàche a volte mi sconcertava: non racconta solo i fatti ma descrive nei minimi dettagli ogni sensazione, ogni emozione che poteva portare a dire una parole o a compiere un atto. Quasi un'ossessione, simile a quella che si ritrova a volte nei discorsi tra donne, così inclini a cercare il punto d'origine di qualsiasi cosa.
E' una storia che non si può raccontare, nemmeno riassumere, senza rovinarla. Quando questo libro mi fu consigliato vennero usate queste parole: "Non svelo nulla perchè va letto senza conoscerlo. Anzi, disprezzalo un po' all'inizio: il gusto del pentimento sarà più intenso poi". Aveva pienamente ragione.
Niente può descrivere meglio questo romanzo dei due aggettivi usati in copertina: commovente e visionario.
- vanya
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finalmente l'ho letto anch'io qualche mese fa, ed è stato assolutamente all'altezza delle mie aspettative, che dopo i vostri commenti, erano decisamente alte.
bellissimo, ma che senso di malinconia, di tristezza, di perdita e di occasione mancata che lascia, che nonostante lo sembrino, non sono sensazioni negative se riferite a un romanzo
Insomma, mi ha lasciato una grande impressione, cosa che posso dire sempre più raramente quando finisco un libro.
bellissimo, ma che senso di malinconia, di tristezza, di perdita e di occasione mancata che lascia, che nonostante lo sembrino, non sono sensazioni negative se riferite a un romanzo

Insomma, mi ha lasciato una grande impressione, cosa che posso dire sempre più raramente quando finisco un libro.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
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P.C.

Con che libro affascini il tuo cuore?
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