La Grande Storia

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Iorek Byrnison
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La Grande Storia

Messaggio da Iorek Byrnison »

Da un libro di storia del 2010, tradotto dall'hokkien:

"La Guerra del Portachiavi al Neon inizio' nel 2007, a Milano (attuale New Shangai).

Secondo fonti storiche verificate, le continue provocazioni di un gruppo paramilitare della ex Repubblica Italiana (chiamato "Vigili Urbani" nel dialetto dell'epoca) generarono un vasto moto di protesta. Attualmente si sa che i cittadini cinesi sul suolo dell'attuale Cina Meditterranea non ammontava a centinaia di migliaia, come il governo di allora credette per anni, ma a 61 milioni (uno per ogni cittadino della ex Repubblica).

In seguito alla notte delle bandiere, un esercito di patriote kamikaze, travestite da venditrici di portachiavi, prese di mira i nodi nevralgici dell'ex Bel Paese: salumerie, bar e le macchinette delle sigarette, immobilizzando il tessuto stesso della nazione.

Alcune forze politiche, in primis la Lega Lombarda, subito si schierarono al fianco dei patrioti insorti. Le parole del parlamentare Calderoli il 15 aprile 2007 furono: "Noi della Lega e i cinesi in Italia siamo sempre stati molto simili: non parliamo bene l'italiano e non abbiamo mai pagato un euro di tasse. L'alleanza e' scontata. Gong Xi Fa Cai!"
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Guardiano Cieco
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Messaggio da Guardiano Cieco »

Sembra che la sua auto della donna cinese all'orgine dell'episodio] fosse ferma in divieto di sosta, che stesse scaricando merci fuori orario e che non avesse provveduto alla revisione. Oltre alla multa di 40 euro, una vigilessa voleva ritirarle il libretto di circolazione.
Certo che anche sta vigilessa che l'ha multata si è proprio messa in testa di attaccar briga... Poteva starsene buona e tranquilla, che non succedeva niente.
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Se tu non fai la revisisone, il libretto te lo DEVONO ritirare per legge!

Io sono stato fermato dalla polizia alle 5 di mattina e mi hanno trovato senza cinture e con la revisione scaduta da un anno (quasi).
Ho pagato la mia bella sommetta di lire, all'epoca, me ne sono andato a casa col foglio provvisorio di circolazione e ho fatto cito (come dicono a Bergamo).
Un cinese dovrebbe avere il diritto di non essere perseguito invece?

Il fatto è che a Milano i politici non hanno mai fatto nulla per far rispettare le leggi in anni e anni di immigrazione cinese senza regole.
Gli immigrati cinesi spessissimo le nostre leggi non se le sono mai filate... e adesso che negli ultimi periodi qualcosa si incominciava a fare loro si sono sentiti perseguitati.

Noi siamo sicuramente colpevoli di lassismo. I ciniesi dal canto loro hanno la giustificante del fatto che qui in Italia gli evasori più "tartassati" sono sempre quelli che non si possono difendere (mentre i Tanzi e i Ricucci tanta grazia se li hanno beccati dopo decenni di furto continuato) ma fare dei casini simili con persone minacciate e quasi malmenate è fin troppo esagerato!
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JamsODonnellToo
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Messaggio da JamsODonnellToo »

A parte che secondo me Guardiano Cieco scherzava :lol:
Il fatto è che a Milano i politici non hanno mai fatto nulla per far rispettare le leggi in anni e anni di immigrazione cinese senza regole.
Gli immigrati cinesi spessissimo le nostre leggi non se le sono mai filate...
Perche' invece gli italiani, uuuuuh ligi al dovere fino al midollo :lol:

Intendiamoci, sono d'accordo con te, le leggi vanno rispettate e fatte rispettare, E BASTA. Hai ragione: revisione scaduta, il libretto si DEVE ritirare. Punto!

E' solo che quando dici "gli immigrati cinesi le nostre leggi non se le sono mai filate", ecco cioe' nzomma come dire.... io mi sbellico dalle risate, ma hai presente che roba abbiamo nel nostro parlamento eletto solo dai cittadini italiani doc? :lol:

Ciaociao ;)
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Guardiano Cieco
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Messaggio da Guardiano Cieco »

Scherzavo, in effetti. :P

Ma fino a un certo punto. Se vogliamo fare i lassisti, facciamolo con coerenza fino alla fine. Se abituiamo un bambino a fargli fare tutto quello che vuole e a comportarsi solo ed esclusivamente con le regole che lui stesso stabilisce per sè, la prima volta che gliene imporremo una rovescerà tutto quello che c'è sul tavolo per dispetto e si butterà a piangere sul pavimento battendo i pugni. E la colpa di chi sarà? Del bambino, o di chi l'ha educato così?

Per quanto riguarda i cinesi, è vero che a Milano via Paolo Sarpi è stata sempre considerata da loro una zona franca al di fuori delle regole e delle leggi dello Stato in cui fisicamente si trova: la quasi assoluta omogeneità etnica della gente che ci abita l'ha resa in pratica un sotto-Stato, tant'è vero che Pechino ha subito chiesto spiegazioni all'amministrazione di Milano di quello che era successo, come se si trattasse di un incidente diplomatico. Abituati a fregarsene delle regole, degli orari di carico e di scarico e di tutto il resto, la prima volta che si è presa una posizione legittima è successo quello che è successo. C'è poi il discorso dell'eccessiva inclinazione al vittimismo, alla chiusura e all'autodifesa propria delle minoranze, ma questo è un discorso troppo complicato e per vari motivi (non tutti condivisibili, in verità) pericoloso.

Quindi atteniamoci alla legge: è assolutamente ingiustificabile da parte della comunità cinese appellarsi al ruolo di vittime vessate in quanto non italiani di nascita. Il diritto di cittadinanza implica dei doveri di comportamento, tutto il resto è noia. Nel momento in cui non si rispettano questi doveri, si viene puniti. Intendiamoci, nel momento in cui non li si rispetta sistematicamente. La situazione in quella parte di Milano credo fosse ormai veramente intollerabile. E' vero che il governo italiano è composto prevalentemente di persone che di queste regole ne hanno fatto ormai un'opinione, ma in questo caso si cade un po' troppo nel relativismo. E quanto alla gente comune, non credo sia così vero che la maggior parte non ne paghi poi le conseguenze. Personalmente, trovo solo naturale che in alcuni casi il rispetto di queste regole debba essere più scrupoloso che in altri... La reazione della comunità è stata eccessiva e non ha giustificazioni, e costituisce un precedente pericoloso, se lasciato correre.
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Messaggio da JamsODonnellToo »

Sono d'accordo con te su tutto, ma proprio tutto.

Penso solo che a volte - spesso - si tende a focalizzare la propria rabbia sulla categoria sbagliata, in questo caso quella dei "cinesi" (ma quali, quelli della rissa o tutti in blocco?), piuttosto che su quella giusta, la categoria degli IDIOTI, che e' trasversale, apartitica, apolitica, (anfameee), e completamente scollegata dal bollo sul passaporto.
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Perche' invece gli italiani, uuuuuh ligi al dovere fino al midollo
Certo che no, su questo ti do ragione. Non volevo fare il razzista, solo che si sta parlando della comunità cinese, mica degli evasori del nord-est o dei padroncini lombardi.
Il Parlamento quello lasciamolo stare: meriterebbe un 3d apposito! :lol:
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Comandante Lupo
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Messaggio da Comandante Lupo »

Diventiamo cinesi per farci rispettare
Maurizio Blondet
12/04/2007

Sventolano le bandiere rosse in via Paolo Sarpi dopo gli scontri
MILANO - E così, anche Milano ha la sua Secondigliano: il quartiere dove le pattuglie che vanno ad arrestare un pregiudicato sono circondate da folle urlanti, che sottraggono il ricercato alla legge e ai suoi tutori con lancio di oggetti dai balconi, violenze varie e magari revolverate.
Solo che la Secondigliano milanese è un quartiere centrale: via Paolo Sarpi e le vie limitrofe, il cosiddetto quartiere cinese.
Qui sono scoppiati disordini per una multa.
Una donna cinese, multata dai vigili, è stata soccorsa dai cinesi che lì hanno negozi e magazzini, laboratori e clandestini in numero enorme.
Uno scontro violentissimo, con percosse, distruzioni di auto e sventolio di bandiere rosse con la stella comunista di Pechino, che non si è calmato mentre scrivo: vigilantes cinesi non fanno avvicinare i poliziotti.
Zona vietata.
Roba loro.
Chi non è di Milano può non sapere: quella zona è a due passi dal Castello Sforzesco, un quartiere che potrebbe essere di lusso se non l'avessero accaparrato i cinesi con le loro attività essenzialmente illegali e lucrose.
Hanno mandato via gli abitanti, vecchi pensionati milanesi per lo più.
Minacciano e intimidiscono quei pochi che resistono.
Ma hanno pagato case e negozi: in contanti, contanti in grosse valige.
Tutto governato dalle Triadi, una mafia che la nostra mafia, al confronto, è una filodrammatica di paese.
Ultrasegreta, sfruttatrice e spietata.
Sono le Triadi che portano qui i clandestini, e li sfruttano per decenni, taglieggiando i loro guadagni.
Ritirano loro i passaporti.
I passaporti dei morti vengono rivenduti ai taglieggiati vivi, un furto continuo di identità, una totale illegalità totalmente impunita.
Tutto questo è noto da sempre, ma naturalmente le (cosiddette) autorità fanno finta di nulla, perché i cinesi sono «tranquilli».
Salvo che è scoppiata «l'emergenza».
Un'altra emergenza italiota.

I cinesi sono lesti a capire che qui le leggi non valgono, che l'arroganza e la massa hanno sempre la meglio.
Vedono anche loro la TV, capiscono benissimo l'italiano (anche se fanno finta del contrario), ed hanno capito subito che qui l'esempio da seguire è Mastella, Tronchetti Provera, o il senatore a vita Emilio Colombo, che manda le Fiamme Gialle della sua scorta a comprare la coca.
Gli impuniti, l'impunità, la vacuità della legge inapplicata, le mani legate della sedicente forza pubblica, sono fatti che ogni immigrato capisce al volo.
Qui può malfare impunito, per di più con un'assistenza sanitaria gratuita che in Cina non si sogna nemmeno nel delirio dell'oppio, e incredibili agevolazioni per il mutuo-casa negati ai cittadini italiani, e gli assegni familiari.
In più, naturalmente, il pietismo italiota: «Ricordiamoci che anche noi eravamo un popolo di emigranti».
Appunto, ci ricordiamo: i nostri emigranti in USA e nelle miniere del Belgio, mica trovavano le ASL gratuite e le case a prezzo basso sottratte agli abitanti locali.
Dovevano sgobbare, mantenersi sani e dormire in baracche e nei retrobottega.
Naturalmente, la brava gente italiana, tartassata da Visco, ora si allarma.
E dice: visto che quelli sventolano la bandiera della Cina, allora espelliamoli in Cina, è il loro Paese.
Errore: i cinesi hanno quasi tutti la cittadinanza italiana.
L'hanno avuta con facilità, perché noi siamo buoni, e perché ci sono i corrotti nelle amministrazioni, e inoltre la Caritas aiuta e assiste nelle pratiche.
Privare della cittadinanza gli sbandieratori, i neo-patrioti di Pechino, sarebbe una mera giustizia: ma da noi non vige la giustizia, vige il diritto «positivo» e la manica larga.
E loro l'hanno capito benissimo.
A Pechino, sarebbero già tutti passibili di fucilazione per quello che hanno fatto; da noi, lo sanno, si può fare tutto.
Specialmente se si è in tanti e prepotenti.
Ebbene: in questo, sono del tutto italiani.
Perfettamente integrati alla illegalità generale.
E' vero che hanno chiamato in loro aiuto il console cinese (pensate se degli australiani d'origine italiana chiamassero, dopo una rivolta, il console italiano in piazza con loro), ma anche questo è possibile in Italia a cittadini italiani per tornaconto, ma non per volontà.
Anzi solo qui.

Ebbene, vi dirò: hanno ragione loro.
Il Comune di Milano commina multe erosissime; un divieto di sosta costa un decimo di un magro stipendio «normale» a Milano.
Evidentemente i vigili hanno provato ad applicare il taglieggio anche ai cinesi, ed è successo quel che è successo.
Il guaio è che noi italiani nati e vissuti qui, quando siamo multati, non abbiamo la solidarietà armata del vicinato.
Noi siamo soli.
Isolati.
Circondati da un vicinato indifferente, se non ostile.
Che non ha solidarietà per un membro del popolo che viene taglieggiato dalle burocrazie spoliatrici. Che non si sente offeso in massa dall'offesa o dall'ingiustizia fatta ad uno di noi.
Noi, solo noi, non abbiamo attorno una nazione pronta a difenderci, a solidarizzare, a condividere la resistenza contro l'oppressore.
Perciò noi siamo sur-tassati.
Nè abbiamo agevolazioni per la prima casa.
Noi dobbiamo condividere le affollate sale d'aspetto delle ASL e dei pronto-soccorsi con miriadi di emigrati pieni di figli a carico del sistema - un sistema sanitario che noi abbiamo pagato da una vita e continuiamo a pagare, e loro no.
Per noi niente sconti, niente solidarietà per le nostre povertà, nessun aiuto della Caritas e dei «mediatori culturali» per farci avere il posto in ospedale o il sussidio per la badante della mamma con l'Alzheimer.
Quelle cose, prima, agli immigrati; e poi anche a noi, se resta qualcosa.
Non resta mai nulla.
I veri stranieri siamo noi.

Siamo noi gli estranei senza cittadinanza, per i poteri burocratici che ci sgovernano.
Noi cittadini ligi alle norme, e alla buona educazione.
Noi che non saltiamo le file, che non minacciamo, che paghiamo le multe che ci portano via un decimo della pensione e del salario.
Noi ligi veniamo dopo tutti.
Davanti a un magistrato, la nostra parola vale quella del pregiudicato che ci ha truffato o derubato o rapinato; anzi la sua vale di più, perché il giudice già lo conosce e conosce il suo avvocato.
Davanti all'ufficio-tasse, siamo per principio sospetti di evasione.
Noi che ci mettiamo in fila, che non cerchiamo o non abbiamo raccomandazioni, siamo gli ultimi ad essere serviti dal «servizio pubblico».
Prima i pregiudicati, prima i negri, prima gli zingari rumeni.
Prima i cinesi.
Abbiamo sbagliato tutto.
Dovremmo diventare anche noi cinesi, o almeno camorristi: unirci, far paura, pretendere con arroganza l'impunità.
Solo che non abbiamo una bandiera da sventolare.
E nemmeno un console straniero che scenda in piazza a proteggere la nostra insubordinazione.
Ma quale?
Noi non siamo insubordinati.
Noi obbediamo.
Per questo siamo stranieri in Italia.
Per questo siamo immigrati appena sbarcati nel Paese in cui siamo nati, e che manteniamo con il lavoro e le tasse.

Maurizio Blondet
Fonte: www.effedieffe.com



Prendo spunto da quest'articolo, segnalatomi su un'altro forum, per fare alcune mie considerazioni:

in Italia esistono centinaia di migliaia di leggi, neanche i giudici le conoscono tutte, e tante volte uno ne applica una e un'altro l'altra e via dicendo...
Qualunque azione un cittadino commetta, per una legge o per un' altra che afferma esattamente il contrario, in Italia si è perseguibili. Dopo invece capita spesso che quando uno ha veramente commesso un reato la burocrazia barocca e secentesca dei nostri ordinamenti, la perizia e genialità che compete a chi deve stilare un mandato ma che magari sbaglia, fa si che il delinquente se ne giri bello e allegro fuori dalle patrie galere!
Quindi... PUNTO 1: leggi chiare e in numero tale da poter essere ragionevolmente applicate senza tentennamenti! In Francia esiste una legge per cui le leggi (scusate il gioco di parole) devono essere scritte in modo da risultare comprensibili dai 14 - 16 anni (età in cui si comincia ad essere punibili) in su.
Non ci deve volere una laurea per capire quello che c'è scritto sui codici e sulle gazzette ufficiali! Visto che in Italia l'ignoranza di legge non è ammissibile...
Inoltre tutte le varie procedure per slegare le mani a magistratura e forze di polizia: non ci deve essere più nessuna cartaccia da compilare! Le strutture di pool di magistrati e poliziotti sono il futuro, in cui solo un pugno di uomini è chiamato a rispondere del proprio operato e risponde per tutti. In Sicilia coi pool di Falcone e Borsellino abbiamo assestato il più duro colpo alla mafia dell'intera nostra storia! Col pool di Mani Pulite abbiamo mandato a casa intere generazioni di corrotti!

Punto 2: le tasse!! In Italia sono così alte perchè nessuno le paga e quando le si pagano le amministrazioni pubbliche le scialano, perchè abbiamo degli stipendi per i funzionari statali, vitalizi e via dicendo che sono dei buchi neri del debito!
Bisognerebbe fare un patto di solidarietà nazionale! Ovvero, le tasse le abbassiamo da subito però se qualcuno non le paga gli piombiamo coi N.O.C.S. in azienda e gli facciamo passare i giorni più brutti della sua vita (e visto il punto 1, l'efficenza sarebbe garantita).

Punto 3: Riforme istituzionali di portata storica! Intendo cose tipo federalismo, presidenzialismo sistema elettorale o comunque qualche marchingegno politico che permetta all' Italia di avere solo e sempre maggioranze in grado di lavorare senza sempre dover rispondere ai bastoni tra le ruote delle opposizioni che rallentano i lavori e finiscono col mandare al macero tutto quello che si tenta di fare!
Non si può che prima di scoreggiare uno debba rispondere a migliaia di mozioni! Copiamo 1 a 1 qualche cazzo di sistema straniero e forse riusciremo a uscirne perchè se sto qui ad aspettare che ai nostri quaquaraqua gli venga un'idea stiam freschi. Non dobbiamo vergognarci se qualche volta prendiamo dall'estero (spero dai paesi anglofoni).

Tutto questo preambolo per dire una cosa sola: quando tutto ciò diventerà realtà e saremo felici di essere italiani perchè forse le cose funzioneranno a dovere, ecco, a quel punto e solo a quel punto potremo sperare di eliminare fenomeni come immigrazione clandestina, mafia, lavoro nero e chi più ne ha più ne metta!
Sono cose tutte collegate tra loro: per eliminare certi mali devi lavorare a monte, anche di molto.


VIVA L' ITALIA!
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invisigot
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Messaggio da invisigot »

e io ci aggiungerei, signora mia!
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Virgilio
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Messaggio da Virgilio »

...ma perchè Blondet non torna a fare il vaticanista?? :think:
So many books, so little time...

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max3w
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Messaggio da max3w »

Mah... secondo me il problema dell'Italia è che le leggi ci sono ma sono disattese.

Io sono di Napoli, qui c'è molto lassismo, le leggi sono poco rispettate perché semplicemente c'è poco controllo.

Questo è il sintomo dell'Italia in generale, se fai un giro in Svizzera ti accorgi di quanto siamo un popolo poco civile e sviluppato.

Ora, prima che qualcuno salti dalla sedia e mi racconti che ha conosciuto un vecchio svizzero che parcheggiava sempre in doppia fila e passava con il rosso, il mio discorso è in generale: siamo generalmente meno sviluppati dal punto di vista del vivere civile rispetto ad altri popoli dell'Europa.

Le leggi italiane sono come le regole del calcio, fateci caso: è l'unico sport dove le regole sono ad... interpretazione!!!
Io giocavo a basket, se mi toccavano la mano con un dito o con uno schiaffo era fallo, punto e basta. Nel calcio entrare da dietro e fallo MA se la scivolata è lenta, se il calciatore è magro, se l'erba e gialla allora forse non è fallo, ma se c'è il graffietto rosso forse si, ma se il calciatore con il graffietto pesa più di 80 kg forse no... e così via.

Quello che ci vorrebbe, in questo bel Paese, è una maggiore applicazioni delle leggi ad iniziare delle cose più semplici: il semaforo rosso, il divieto di sosta, il casco per chi va in moto. Sono cose piccole ma disattese, allora per le cose grandi come si fa? Boooohh

Poi se chi riceve la multa sia italiano, cinese, cattolico, musulmano, ateo, pelato o col codino non dovrebbe avere alcuna importanza.
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Messaggio da JamsODonnellToo »

Povero Iorek, il suo post trasformato in cosa seria, a quest'ora ci odia tutti :lol: :lol:
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shandy
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Messaggio da shandy »

sto cercando conferma di una cosa captata alla radio (gr2 delle 12.30 o giù di lì) secondo la quale la donna cinese da cui è partito tutto il casino dell'altro giorno avrebbe chiesto di vedere i filmati delle telecamere di sorveglianza di cui la via è piena e gli hanno risposto che c'è un blackout di due ore e che le immagini riprendono con i tafferugli...colpa della scarsa qualità delle videocamere (made in china)

no comment.

(il prossimo che mi decanta l'utilità delle telecamere di sorveglianza mi faccio una grassa risata)
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Messaggio da Iorek Byrnison »

Povero Iorek, il suo post trasformato in cosa seria, a quest'ora ci odia tutti
Esatto.
Anche perche' ricordo a tutti che parole come "Blondet" si era deciso di bannarle.
il prossimo che mi decanta l'utilità delle telecamere di sorveglianza mi faccio una grassa risata
Stai zitta, e levati le dita dal naso.
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Messaggio da Iorek Byrnison »

E comunque, dato che mi avete mandato in vacca il 3d con i vostri commenti, allora:

ARTICOLO 3
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale
del Paese."


LEGALITA'. Ecco il nocciolo. La Repubblica deve rimuovere gli ostacoli eccetera. Se non si persegue chi non fa gli scontrini, come si puo' garantire l'uguaglianza? E chi se ne frega se sei sarta di Pechino o idraulico di Vicenza.

E senza gli eccessi concettuali di Blondet ("Noi siamo gli immigrati appena sbarcati nel paese in cui siamo nati". Ma per favore, provate a far riparare una caldaia, e vedrete quanto sono afflitti alcuni idraulici nel non farti uno straccio di ricevuta), si puo' dire che avanti cosi' ci sara' sempre una minoranza che viene alle mani in piazza per una multa. Cinesi o idraulici di Vicenza (certo, meglio i primi, ma non siamo razzisti).
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Messaggio da Comandante Lupo »

Vacci piano con gli idraulici, eh!! :lol:
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Messaggio da Iorek Byrnison »

Cerchero' :P :mrgreen:
(mi riferisco ad alcuni idraulici, non tutti, in ogni caso :) )
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Messaggio da liberliber »

quello che a me sembra strano è che Paolo Sarpi è una zona dove se posteggi in divieto di sosta è matematicamente sicuro che ti prendi la multa (e non vedo come i vigili possano distinguere la nazionalità del proprietario). Un po' come Navigli o Brera il sabato sera: sono i bacini in cui i vigili fanno la scorta di multe per il resto della settimana, e la cosa è nota e stranota.
Io non posso credere che la ragazza cinese non abbia mai preso una multa lì e il fatto di prenderla possa essere considerato una provocazione, dato che è la normalità (almeno per il divieto di sosta, per lo scarico merci può essere diverso).
Quindi tutto 'sto discorso sui giornali della zona franca lì con posteggio selvaggio a me non risulta proprio :think:
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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