Il Suq più romantico, matrimoni etnici all´ombra del Bigo
Michela Bompani
Al Porto Antico le culture dal mondo: la novità è l´accampamento berbero
Due tende berbere, nel mezzo del Porto Antico. S´ingrandisce la nona edizione del "Suq", che spargerà mercanzie e musica, poesia e politica interculturale, solidarietà e profumi nella consueta piazza delle Feste, dall´8 al 17 giugno. E, da quest´anno, al Suq ci si potrà anche sposare, secondo il rito tunisino. In collaborazione con il consolato della Tunisia, che metterà a disposizione venti abiti tradizionali, e poi cibi, bevande e dolciumi, una coppia di genovesi - o liguri - potrà (ri) celebrare il proprio matrimonio secondo il rituale tunisino. Accadrà l´ultimo giorno del "Suq", alle 19.30: bisogna però prima partecipare a una "selezione" fatta dall´organizzazione.
Sono le "tende delle spezie", i due grandi vani berberi nuova appendice dell´attesissimo "Suq": sotto, ogni giorno, al principio della sera, risuoneranno racconti e ricette.
Si comincerà da Dante multietnico, l´8 giugno. Il magistrato milanese Giuliano Turone svelerà la sua passione (collezionista accanito di edizioni dantesche soprattutto straniere) che sta diventando una nuova identità: reciterà Dante in dieci lingue. E, nella serata inaugurale, alle 21.30, spazio alla "creatura" artistica del Suq, la compagnia multietnica di musicisti, attori, danzatori, attori che metteranno in scena lo spettacolo "Mesciua". Ottocento metri quadrati di scenografia, cinquanta eventi e spettacoli, centocinque artisti ospiti, quaranta artigiani coinvolti, venticinque paesi protagonisti, cinquantadue comunità partecipanti: il Suq, il festival che c´invidia tutta Italia (e qualcuno, come Bolzano, ha deciso pure di "importarlo") con cinquantamila visitatori nell´ultima edizione lancia un appello alla vigilia della sua riapertura. Che rischiava di non avvenire, per l´endemica mancanza di finanziamenti. Alla fine, i 100.000 euro per partire si sono trovati, grazie a Comune, Provincia, Regione e anche ai 30.000 euro arrivati dalla Fondazione Carige, come spiega l´inventrice del "Suq" (con Valentina Arcuri) e sua anima instancabile, Carla Peirolero: «Adesso chiediamo un salto: vogliamo diventare una realtà stabile, siamo una ricchezza per la città, vorremmo che Genova puntasse su di noi». Del resto, ci sono 6000 firme, raccolte durante l´edizione 2006, che chiedono la stessa cosa.
Sarà il caffè, la prima sensazione che avvolgerà chi entrerà al Suq. Verrà offerto a tutti, e ogni giorno sarà una comunità diversa a prepararlo, secondo le proprie consuetudini. Alla colombiana, all´eritrea, alla somala, all´etiope. E poi l´eccezionale potere della cultura: il 10 giugno, tenzone poetica tra scrittori libanesi e palestinesi seguita da un concerto da un ensemble arabo-israelo-italiano.
Grandi ospiti, come sempre: quest´anno don Andrea Gallo dialogherà con Lella Costa sullo spettacolo dell´attrice "Stanca di guerra". Il giornalista Gian Antonio Stella (che si trasformerà in attore), il vignettista di Repubblica Massimo Bucchi, la presentazione in anteprima del cd e video di Claudio Lugo e Esther Lamneck. L´irresistibile Chef Kumalè. C´è l´angolo dei libri (con un "writers´ corner" in cui gli autori potranno presentare liberamente le proprie opere), un pomeriggio di bookcrossing, lezioni di lingua araba. Poi il "Suq dei bambini", ogni pomeriggio alle 16, dalla cucina alle percussioni alle favole. E la musica, il teatro, la danza: ogni sera, dalle 21. Una compagnia di musiche e danze azteche, musica arabo-andalusa, canti dell´Ucraina, flamenco. Anche una sfilata di mises equo-solidali. E, per chi s´iscrive al "Suq" c´è un viaggio in palio, in Tunisia, per due persone.
(24 maggio 2007)