
Sia che si tratti di film, che di romanzi, cerco sempre di tenermi aggiornata sull’argomento. Anche perché, nella vita, non si sa mai: una testa d’aglio bel posizionata, può salvarti la pellaccia!

Così, quando ho visto questo romanzo in libreria, non ho esitato a comprarlo. E ora lo propongo anche a voi.
Premetto che non sarà il più bel libro di vampiri che abbiate mai letto. Il finale, soprattutto, mi pare un po’ stiracchiato. Però l’atmosfera che sa rendere è sufficientemente inquietante, contorta, morbosa, da renderne la lettura indispensabile agli amanti del genere.
Anche qualche curioso, ne rimarrà soddisfatto.

Come sempre, lascio la parola alle note di copertina.
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E’ notte. Siete in un paese straniero. Non siete nel vostro tempo. Un ambiguo personaggio vi avvicina in una locanda e inizia a raccontarvi una storia di indicibili orrori, di mefitici miasmi e di presenze demoniache. E, più di tutto, voi siete J.W. Goethe: l’autore che rivoluziona la letteratura mondiale, l’alchimista, lo scienziato – un che dovrebbe sapere tutto. In quella misteriosa e appassionante vicenda di sangue sparso e teste mozzate tutto può essere vero e tutto può essere falso. Il racconto è talmente ipnotico che non riuscite più a sottrarvi, vi trascina in un viaggio iniziatico e terribile, in una storia che non può essere detta – per il terrore che irradia – se non quando tutto è finito. E infatti quello che vi apprestate a leggere è l’ultimo libro di Goethe – il suo più tremendo, il capitolo assente dal celeberrimo “Viaggio in Italia”.
La vicenda dei nobili decaduti Bosconero ruota attorno alle sospette catatonie dell’erede Federigo, al parricidio che ha condotto in manicomio suo fratello, alle sparizioni improvvise del servo Barcellona e del precettore Blasco Telamonio, agli efferati delitti e agli sconvolgenti ritrovamenti di resti umani. Sullo sfondo, una Sicilia borbonica, pestilenziale, epica e fantastica, strapiena di personaggi che vanno dal grottesco all’inquietante.