Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)
Film della Archibugi con la brava Giovanna Mezzogiorno e 2 giovani attori debuttanti.
Belle le ambientazioni in India e stringati i dialoghi.. pero' mi ha lasciata un po', non so come dire, insoddisfatta, come se il film avesse potuto dire o fare di piu', non so...
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." (Dante, Inferno XXVI)
"Lo scopo del lavoro e' quello di guadagnare il tempo libero." (Aristotele)
"Prima dell'illuminazione, tagliare la legna e tirare l'acqua. Dopo l'illuminazione, tagliare la legna e tirare l'acqua" (antico proverbio)
a me è piaciuto.......lo consigliai anche a gwì per le location.....
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto.I. McEwan, Espiazione
io l'ho visto tempo fa, e mi era piaciuto perchè sono in fissa con l'India.
Però al di là dell'ambientazione (che comunque è un po' luogocomunista) non mi ha detto gran che, è una storia già vista.
Il gggiovane-protagonista-scazzato-roma-bene, anzi due, e sono pure un po' antipatici e un po' pirla, che parte per l'India per ritrovare se stesso, il viaggio di formazione, l'India, la dottoressa carina, i sensi di colpa e gli aiuti umanitari, i turisti...manca solo il guru vestito di arancione.
non so, non è un film BRUTTO, ma è proprio un po' banale.
ciao
vale
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)