Premessa importante: qs sarà sicureamente un post palloso, perdonatemi...
Bella domanda...
direi che molto dipende da cosa si intende con felicità, ma senza addentrarmi troppo nelle definizioni, al momento direi che posso davvero ritenermi felice, non che la vita sia necessariamente la perfezione, ovviamente, ma mi basta volgere lo sguardo indietro, anche solo di pochi mesi (se poi passo agli anni, ancora peggio!

), per accorgermi di una svolta significativa, un cambiamento di prospettive, e percepire che una parte di me - importantissima- finalmente può vedere la luce al di fuori di me e respirare un ossigeno di cui è stata privata troppo a lungo...
I momenti no Siddharta sono cmq un qualcosa con cui ho convissuto (e dovrò convivere!) molto ma molto intensamente, a tal punto che per me ci sono state proprio delle stagioni NO, delle vacanze NO, degli anni NO! Immagino sia superfluo dire che ovviamente è un fluire di alti e bassi, ma credo che esistano proprio dei pezzi di strada in salita nel proprio percorso. Non che identificarli serva necessariamente a molto, ma comunque. Ancora non so perché, non so perché capiti in momenti diversi, con durate diverse e 'violenze' diverse a seconda delle persone, ma così mi sembra che sia alla fine un po' per tutti.
Se la sofferenza o la tristezza facciano maturare, confesso, non lo so, o meglio, non ne sono sicurissima, ma è certo che nel bene o nel male contribuiscono a forgiarci come persone e come anime, e questo, nella mia esperienza, ha anche finito col rivelarsi una ricchezza, anche se una ricchezza tenuta a lungo nascosta...
ciao e in bocca al lupo
