http://www.informazione.it/c/68404792-D ... LO-GIUDICE
Mi piacerebbe scambiare opinioni. Stasera è in onda la II ed ultima puntata.

Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya
Concordo pienamente! e da bookcrosser non mi trovo in imbarazzo a sottolineare la mia bigamia: adoro la letturatura quasi quanto il cinema, proprio perchè sono due linguaggi e due mondi estetici molto diversi.Mariantonietta ha scritto:le esigenze della settima arte sono quasi opposte a quelle della letteratura.
Che ne dici?
Lessi la Wharton anni or sono ma ignoravo che ci fosse una trasposizione cinematografica. Tra l'altro con interpreti a 5 stelle!conteroccabruna ha scritto:
Beh, ci accomuna questa duplice passione libresco-cinematografica.
Se vuoi, in questo ambito, mi sembra proprio che l'assenza di pathos in attori come Pasotti o la Sansa che interpretano due ruoli chiave del romanzo, costituisca il nodo critico di questo prodotto televisivo. La modernizzazione del linguaggio dichensiano (operazione peraltro interessante), perde di smalto e quasi passa inosservata in bocca a personaggi banali e asettici come questi David & Agnes.
Concordo. E stasera tornando da casa di un amico convenivamo sulla mancanza di spessore di entrambe le interpretazioni. Pasotti e la Sansa erano al limite del legnoso. Quindi peggio della banale quotidianità che porta emozioni, spesso, a piene mani.
In questo senso mi fanno quasi rimpiangere l'edizione '65 (che non riesco a guardare più di 5min per noia!), dove la televisione era ancora primitiva nel linguaggio proprio e si ispirava tutta al teatro, puntando appunto sulla recitazione.
Sì, paradossalmente è così. Ergo ci ritroviamo al punto di partenza.
Rammento qualche trancio dei miei due esami di storia del teatro e dello spettacolo quando quel formidabile docente che era Achille Mango discettava amabilmente sulla teatralità della pazzia e compagnia cantando.
Shakespeare scriveva per attori è notorio. Calando questi dati nel nostri discorso, va da sè che una sceneggiatura deve adattarsi al mezzo. Io lavoro nel settore e so, sebbene non ho potuto approfondire, che esigenze di scena, a volte, costringono addirittura a mutare in corso d'opera.
Negli interni, la soluzione di una gestualità e di azioni "sintetiche", scelta certo anche per la riduzione a tempi televisivi accettabili, proprio se non compensata dal pathos recitativo a volte finisce per ridicolizzare il tutto. Per fare un solo esempio: la scena sul ballatoio che vede l'inervento di David in soccorso di Emily, tra le grinfie ...![]()
A te è piaciuto senza riserve?!
Per nulla: era una scena da telenovelas al massimo, a volerli trattare bene!
Trovo mirabile, in quanto a restituzione dell'atmosfera di salotti borghesi benpensanti, "l'età dell'innocenza", film di M. Scorsese dal romanzo omonimo della E. Wharton. lo !![]()
Son certa che ti piacerà!fabiana ha scritto:si si, l'ho registrato.
Ho visto la prima ora ma poi mi sono addormentata. Non riesco a vedere le cose con la pubblicità.
dato che ho evitato di leggere molto della conversazione credo proprio che sarà tutto da scoprireMariantonietta ha scritto:
Son certa che ti piacerà!
Spero che la nostra conversazione non abbia tolto gusto alla scoperta.
Per quanto mi riguarda, gli sceneggiati e/o i film tratti da libri mi deludono sempre in maniera eclatante. In modo particolare se il libro mi è piaciuto particolarmente.Mariantonietta ha scritto:Possibile che in un forum di libri nessun'altro si sia visto "David Copperfield" ?
Anche questo lo sospettavo.Therese ha scritto:ehm, senza questo thread non avrei nemmeno saputo dell'esistenza dello sceneggiato "David Copperfield"
Si può criticare questo prodotto Raifiction e Rizzoli, per carità, Lilacwhisper, ma non affibbiamogli valenze lacrimevoli.lilacwhisper ha scritto:Io non riesco più a reggere gli sceneggiatie pensare che fino a qualche anno fa non me ne perdevo uno, soprattutto se lacrimevoli e ambientati nel passato