Un piacevole tuffo nel passato, un ritrovare gli ambienti, i personaggi e la lingua che tanto mi avevano fatto apprezzare le vicende di Montalbano di qualche tempo fa, prima che le derive esageratamente malinconiche, l’eccesso nello stereotipare e nell’indulgere alla sceneggiatura (per anticipare la trasposizione televisiva) mi facessero apparire come decisamente sotto tono “La pista di sabbia” e “L’età del dubbio”, prima che il tentativo di costruire una pseudo-biografia basata sull’abusato espediente del manoscritto anonimo (“Il colore del sole”) mi deludesse, e prima che il morboso e inverosimile concentrato di nefandezze di “Un sabato, con gli amici” mi disgustasse.
E’ vero che in questa ultima storia di Montalbano la logica investigativa non è molto stringente e le svolte sono rimesse ad intuizioni ed artifici che possono anche apparire incongrui, è vero che anche qui fa capolino quella malinconia consistente nel riconoscersi un po’ invecchiato, ed è vero che anche qui ci sono alcune “sparate” di critica politica piuttosto avulse dal contesto del romanzo, ma l’atmosfera complessiva non risulta contaminata eccessivamente, e si seguono le vicende dei personaggi ormai ben noti con il piacere rassicurante di ritrovare dei vecchi conoscenti e di scoprirli non troppo cambiati. Perché credo che sia proprio questo che cercano gli appassionati del “Camilleri – con – Montalbano”: non un giallo canonico, ma una trama gialla sulla quale innestare quadretti di vita locale, spunti ora umoristici, ora malinconici, ora sarcastici, sviluppi nella costruzione dei personaggi che ne dimostrino l’umanità
Forse un po’ istrionico e compiaciuto nelle due autocitazioni, ma secondo me si tratta di una pecca veniale, quando la lettura termina lasciando dietro di sé una piacevole soddisfazione.
La danza del gabbiano
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"La danza del gabbiano" - Andrea Camilleri
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La danza del gabbiano
"Prima di morire i gabbiani agitano freneticamente le ali in una sorta di danza macabra. Montalbano si lascia incantare dal gabbiano morente dalla finestra della sua casa di Marinella, ma fa presto a dimenticarlo. Sta infatti per andare in vacanza con Livia che è già giunta a Vigàta".
Dire che mi è piaciuto questo ultimo di Camilleri è dire poco e dire troppo. Alcuni passaggi fanno scattare il sorriso, altri il senso di appartenenza, altri l'amarezza: il lettore sente questo giallo molto suo. E non aggiungo altro.
La "vis" e la "indignatio" morale di Camilleri strizzano l'occhio mooolto al presente e non dico altro..
Il giallo che inizia con la scomparsa del fidatissimo Fazio (e vede il Nostro commissario molto coinvolto
) scorre con velocità sebbene cada di tanto in tanto nel consueto.
Il Montalbano/Cervantes giunge qui al suo compimento e forse allo scontato.
A me è piaciuto e lo consiglio.
http://www.vigata.org/images/bibliograf ... bbiano.jpg
[Recensione unita a quella già esistente, intervento di moderazione di Therese]
Dire che mi è piaciuto questo ultimo di Camilleri è dire poco e dire troppo. Alcuni passaggi fanno scattare il sorriso, altri il senso di appartenenza, altri l'amarezza: il lettore sente questo giallo molto suo. E non aggiungo altro.

La "vis" e la "indignatio" morale di Camilleri strizzano l'occhio mooolto al presente e non dico altro..

Il giallo che inizia con la scomparsa del fidatissimo Fazio (e vede il Nostro commissario molto coinvolto

Il Montalbano/Cervantes giunge qui al suo compimento e forse allo scontato.
A me è piaciuto e lo consiglio.
http://www.vigata.org/images/bibliograf ... bbiano.jpg
[Recensione unita a quella già esistente, intervento di moderazione di Therese]