Futuro da lavavetri?
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- Spugna
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Futuro da lavavetri?
mi hanno segnalato un video spot per il Salone dello Studente che dovrebbe esserci in questi giorni a Milano...
secondo me dipinge la situazione di noi futuri lavoratori in maniera un po' troppo grigia...sinceramente mi rende triste...
voi che ne pensate?
potete vedere il video a questo indirizzo
secondo me dipinge la situazione di noi futuri lavoratori in maniera un po' troppo grigia...sinceramente mi rende triste...
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- ladyofbabylon
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Re: Futuro da lavavetri?
Mah... Io lo interpreto così: se non vai al salone dello studente finisci a fare il lavavetri, se invece ci vai il tuo futuro lavorativo sarà diverso.
Da quasi dottorata (tra pochi giorni!) penso che se avessi studiato un po' meno il mio futuro lavorativo sarebbe stato meno incerto
Quello che mi ha colpito di più però è che questo filmato non è politically correct dato che ricade nello stereotipo razzista del lavavetri di colore...
Da quasi dottorata (tra pochi giorni!) penso che se avessi studiato un po' meno il mio futuro lavorativo sarebbe stato meno incerto

Quello che mi ha colpito di più però è che questo filmato non è politically correct dato che ricade nello stereotipo razzista del lavavetri di colore...
"...a me i sogni mi piace farli venire veri, se no rimangono come una malattia che uno se la porta appresso per tutta la vita, o come la farlecca di un'operazione, che tutte le volte che viene umido torna a fare male." (P. Levi)

- tilly77
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Re: Futuro da lavavetri?
è quello che penso spesso anch'io vedendo diplomati di successo e con un buono stipendio e laureati frustrati e morti di fame ...ladyofbabylon ha scritto:penso che se avessi studiato un po' meno il mio futuro lavorativo sarebbe stato meno incerto![]()
- lilacwhisper
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Re: Futuro da lavavetri?
Concordo sulla relatività del titolo di studio, ahimé, e sull'inutilità di questa pubblicità 

- etnagigante
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Re: Futuro da lavavetri?
Posso commentare solo sui vostri commenti (senza aver visto il servizio)? 

A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.
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Re: Futuro da lavavetri?
Non posso far altro che concordare con i commenti sopra di me. E aggiungo anche che nel nostro paese, purtroppo, non ci insegnano a "reiventarci", e lo studio sembra sempre finalizzato ad ambienti già saturi prima ancora di avere in mano una laurea. Molto spiacevole, direi 
Io comunque sono molto ottimista in genere, e questa pubblicità la trovo abbastanza stupida...

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Liz
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"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
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Re: Futuro da lavavetri?
beh, a volte ci sono anche diplomati morti di fame...tilly77 ha scritto:è quello che penso spesso anch'io vedendo diplomati di successo e con un buono stipendio e laureati frustrati e morti di fame ...


..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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Re: Futuro da lavavetri?
Bah in effetti il video banalizza e stereotipizza in maniera semplificata...però il problema è reale, quindi non lo trovo stupido, lo trovo sintetico di una situazione realmente esistente!!!
Hanno messo online anche quest'altro (http://www.youtube.com/watch?v=EjeRtAKkhD8) che trovo meno forte, però ugualmente sintetizza un problema: la distanza generazionale sta creando mancanza di comunicazione tra chi si affaccia sul mondo del lavoro e chi invece è un professionista affermato "della vecchia guardia".
Non è che abbiamo studiato troppo, è che quello che abbiamo studiato spesso non viene valorizzato all'interno delle aziende.
Hanno messo online anche quest'altro (http://www.youtube.com/watch?v=EjeRtAKkhD8) che trovo meno forte, però ugualmente sintetizza un problema: la distanza generazionale sta creando mancanza di comunicazione tra chi si affaccia sul mondo del lavoro e chi invece è un professionista affermato "della vecchia guardia".
Non è che abbiamo studiato troppo, è che quello che abbiamo studiato spesso non viene valorizzato all'interno delle aziende.
Re: Futuro da lavavetri?
da "esterno" mi permetto di dire che probabilmente in italia ci sono una sfilza di lauree "inutili", detto con mille cautele e senza voler offendere nessuno. penso al fatto che nella sola roma ci sono tanti avvocati quanti nell'intera francia, o alle lauree umanistiche in generale che non danno molti sbocchi lavorativi. probabilmente servirebbero più ingegneri e meno filosofi.
ribadisco, senza voler far torto al miliardo di filosofi o laureati in comunicazione che bazzicano questo forum
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..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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Re: Futuro da lavavetri?
bè, visto come vanno le cose ultimamente anche chi ha un lavoro si sente sempre la sedia traballare e forse ci resta giusto di fare i lavavetri, parlo per me ovviamente.
Lo spot non è male e anche io lo interpreto "se non vai all'università non hai futuro", ma per esperienza personale, guardando nel mio gruppo, chi ha iniziato a lavorare molto presto (sia pur studiando all'uni) ora ha un lavoro un pò più sicuro (senza pensare a cassa integrazioni o varie), mentre chi si è laureato, magari ha fatto anche il dottorato, combatte con contratti a pochi mesi.
Però, nel caso uno sia tra i fortunati laureati che riesce a trovare un lavoro un pò più stabile sicuramente entra in rango più alto a chi invece ha solo il diploma.
Io che sono solo diplomata e che ho 9 anni di anzianità nella mia azienda, sono al pari di un neo laureato che è appena stato assunto (se assumessero)
Lo spot non è male e anche io lo interpreto "se non vai all'università non hai futuro", ma per esperienza personale, guardando nel mio gruppo, chi ha iniziato a lavorare molto presto (sia pur studiando all'uni) ora ha un lavoro un pò più sicuro (senza pensare a cassa integrazioni o varie), mentre chi si è laureato, magari ha fatto anche il dottorato, combatte con contratti a pochi mesi.
Però, nel caso uno sia tra i fortunati laureati che riesce a trovare un lavoro un pò più stabile sicuramente entra in rango più alto a chi invece ha solo il diploma.
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Re: Futuro da lavavetri?
esatto, stessa situazione che riscontro io... (e poi io non mi devo lamentare perché avendo un contratto a tempo indeterminato almeno durante questa maledetta crisi ho potuto usufruire della cassa integrazione...)fabiana ha scritto:per esperienza personale, guardando nel mio gruppo, chi ha iniziato a lavorare molto presto (sia pur studiando all'uni) ora ha un lavoro un pò più sicuro (senza pensare a cassa integrazioni o varie), mentre chi si è laureato, magari ha fatto anche il dottorato, combatte con contratti a pochi mesi.
se assumessero... spesso i datori di lavoro preferiscono diplomati o comunque ragazzi under 30 proprio perché li pagano meno o possono fare contratti per loro più vantaggiosi come apprendistato.fabiana ha scritto:Però, nel caso uno sia tra i fortunati laureati che riesce a trovare un lavoro un pò più stabile sicuramente entra in rango più alto a chi invece ha solo il diploma.
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Re: Futuro da lavavetri?
quello che ho visto nella mia azienda o in quelle dei fornitori è che fanno contratti poco vantaggiosi qualsiasi titolo di studio hai, sono quasi equiparati, magari un laureato ha un contratto di apprendistato più breve rispetto a un diplomatotilly77 ha scritto: se assumessero... spesso i datori di lavoro preferiscono diplomati o comunque ragazzi under 30 proprio perché li pagano meno o possono fare contratti per loro più vantaggiosi come apprendistato.
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Re: Futuro da lavavetri?
Mah... la mia esperienza lavorativa è un po' sui generis, ma devo dire che da diplomata ho lavorato molto più (e relativamete più tutelata) rispetto a compagne di studi che si sono laureate prima di me e che si sono continuamente barcamenate tra co.co.pro e lavori da qualche mese. Ecco perché secondo me è tutto molto relativo oggi... certo, conosco anche ragazzi della mia età che con la licenza media lavoravano da anni, ora sono a casa e prospettive non ne hanno, proprio perché manca il titolo di studio
però da qui a dire che senza laurea si finisca a lavare i vetri...

Ultima modifica di lilacwhisper il mer mar 03, 2010 11:24 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Futuro da lavavetri?
Effettivamente è tutto molto relativo. Ci vuole secondo me un orientamento serio al momento dell'uscita dagli istituti superiori. Quando hai quell'età dovrebbe dirti in maniera trasparente quali sono i rischi oggi e in prospettiva di scegliere di continuare a studiare o meno.
Quando ero più piccola al Salone dello Studente effettivamente mi feci un'idea più chiara, perlomeno perchè c'erano le varie scelte a confronto in un'unica occasione. E' un primo passo per poter conoscere e mettere a confronto.
Quando ero più piccola al Salone dello Studente effettivamente mi feci un'idea più chiara, perlomeno perchè c'erano le varie scelte a confronto in un'unica occasione. E' un primo passo per poter conoscere e mettere a confronto.
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Re: Futuro da lavavetri?
Credo che il problema sia duplice: da una parte siamo cresciuti in un mondo che premiava i laureati e i nostri padri erano convinti che l'Università ci aprisse la strada per un lavoro soddisfacente e ben retribuito, dall'altra viviamo in un paese incapace di assorbire laureati, i livelli dirigenziali sono pochissimi, le aziende si fondono e diventano mastodontiche impoverendo sempre di più gli incarichi di alto livello.
A Perugia è impossibile andare oltre il livelo impiegatizio, la città vive di terziario e turismo, la produzione è in crisi in tutto il paese per la cattiva gestione e la miopia delle politiche economiche, dove lavoro io laureati e diplomati abbiamo lo stesso contratto e stessa retribuzione, cosa che non contesto perchè la mia laurea con il lavoro che faccio non c'entra niente!
Parte del problema è che chi s'iscrive oggi all'Università spesso cerca d'inseguire i propri sogni senza tenere conto delle richieste del mercato (ad esempio un laureato in giurisprudenza può anche non fare l'avvocato, ma scegliere specializzazioni diverse), oltre che in Italia c'è grande carenza di mentalità scientifica rispetto a quella umanistica.
Non è che Scienze della comunicazione di per sè non serva, chiaramente è poco utile se il livello d'innovazione nelle imprese italiane è a dir poco scarso, se si chiede il protezionismo nei confronti del mercato cinese, invece che posizionarsi su produzioni di livello qualitativo diverso.
L'informazione secondo me dovrebbe avvenire prima della scelta della scuola superiore, ci sono scuole professionali valide che aiutano a trovare lavoro facilmente, poi si può comunque iscriversi all'Università, smettiamola col mito del liceo
(detto da una che ha fatto il liceo e ne è stata felice, ma all'Uni non ha avuto alcun giovamento da ciò e il cui fratello diplomato programmatore ha cominicato a lavorare a 20 anni)
A Perugia è impossibile andare oltre il livelo impiegatizio, la città vive di terziario e turismo, la produzione è in crisi in tutto il paese per la cattiva gestione e la miopia delle politiche economiche, dove lavoro io laureati e diplomati abbiamo lo stesso contratto e stessa retribuzione, cosa che non contesto perchè la mia laurea con il lavoro che faccio non c'entra niente!
Parte del problema è che chi s'iscrive oggi all'Università spesso cerca d'inseguire i propri sogni senza tenere conto delle richieste del mercato (ad esempio un laureato in giurisprudenza può anche non fare l'avvocato, ma scegliere specializzazioni diverse), oltre che in Italia c'è grande carenza di mentalità scientifica rispetto a quella umanistica.
Non è che Scienze della comunicazione di per sè non serva, chiaramente è poco utile se il livello d'innovazione nelle imprese italiane è a dir poco scarso, se si chiede il protezionismo nei confronti del mercato cinese, invece che posizionarsi su produzioni di livello qualitativo diverso.
L'informazione secondo me dovrebbe avvenire prima della scelta della scuola superiore, ci sono scuole professionali valide che aiutano a trovare lavoro facilmente, poi si può comunque iscriversi all'Università, smettiamola col mito del liceo

-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
cinefila integralista
Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
- Mi dispiace per te.
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Re: Futuro da lavavetri?
Mai detta cosa più saggia!Therese ha scritto: L'informazione secondo me dovrebbe avvenire prima della scelta della scuola superiore, ci sono scuole professionali valide che aiutano a trovare lavoro facilmente, poi si può comunque iscriversi all'Università, smettiamola col mito del liceo(detto da una che ha fatto il liceo e ne è stata felice, ma all'Uni non ha avuto alcun giovamento da ciò e il cui fratello diplomato programmatore ha cominicato a lavorare a 20 anni)
Io vengo da una famiglia di "operai" se così si può definire e quando arrivò il momento di scegliere le superiori e volevo andare al liceo mio padre mi ha fatto ragionare e mi ha detto: "e se puoi non vuoi continuare gli studi? non sai fare niente".
Così alla fine ho optato per il tecnico industriale. Mi sono diplomata in informatica nel 2000 e a settembre 2001 già avevo un contratto di formazione poi tramutatosi in indeterminato.
E stessa buona sorte è capitata a mio fratello che ha fatto un professionale a 3 anni in grafica e a 26 anni già gestisce un intero reparto.
Probabilmente noi siamo stati molto fortunati!
Ma di quelli che si sono diplomati con me l'80% ha iniziato a lavorare subito, gli altri hanno fatto l'università.
Io da parte mia per un pò ho fatto l'uni, per passione più che per avere un titolo, ma poi lavorando ho dovuto mollare perchè non ce la facevo a portare avanti tutte e due le cose. Ma se avessi preso la laurea non mi sarebbe cambiato molto nel mio lavoro attuale ... magari avrei potuto inseguire un sogno per il lavoro "che mi piacerebbe fare", ma si deve pur campare!
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Re: Futuro da lavavetri?
concordo su tutto il resto, ma non su questo. Trovo molto triste dire che a 19 anni già devi pensare a non fare ciò che vorresti ma ciò che è più utile (potendo scegliere, ovviamente).Therese ha scritto:Parte del problema è che chi s'iscrive oggi all'Università spesso cerca d'inseguire i propri sogni senza tenere conto delle richieste del mercato
Ammetto che sono di parte, essendomi iscritta su pressione dei miei non alla facoltà che mi piaceva ma a quella che dava più possibilità, e infatti non l'ho finita

Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
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Re: Futuro da lavavetri?
Concordo sulla premessa di Therese: il problema di fondo probabilmente è che abbiamo ereditato dai nostri genitori un approcio all'istruzione e al lavoro che non è però più applicabile al mondo attuale (immagino che lo stesso sia capitato ai nostri genitori).
Personalmente ho fatto tutte le cose "giuste" nell'ottica di questo sitema, ovvero ho fatto l'università, ho coltivato competenze informatiche e linguistiche e sono stata all'estero a lavorare... Tutto questo però purtroppo non serve a entrare in università o a essere assunta con un contratto adeguato nell'industria e credo che sia questo l'aspetto più frustrante
.
Non escludo però la possbilità di reinventarmi in qualche modo in futuro
Personalmente ho fatto tutte le cose "giuste" nell'ottica di questo sitema, ovvero ho fatto l'università, ho coltivato competenze informatiche e linguistiche e sono stata all'estero a lavorare... Tutto questo però purtroppo non serve a entrare in università o a essere assunta con un contratto adeguato nell'industria e credo che sia questo l'aspetto più frustrante

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Re: Futuro da lavavetri?
Idem.... mio padre mi ha spinta ad iscrivermi a giurisprudenza e sono letteralmente scappata in lacrime durante una incomprensibilissima lezione di economia politicaliberliber ha scritto:Ammetto che sono di parte, essendomi iscritta su pressione dei miei non alla facoltà che mi piaceva ma a quella che dava più possibilità, e infatti non l'ho finita

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Re: Futuro da lavavetri?
toh guarda, giurisprudenza anch'io 

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