Un libro delizioso ambientato nella Spagna post-dittatura dove la protagonista ricostruisce la sua vita segnata dalla sua menomazione (le manca un mignolo) e da un segreto familiare che cerca di scoprire: perché nella sua famiglia sono vietate le fotografie?
Senza fotografie, le sembra di non essere quasi riconoscibile: le uniche immagini permesse sono quelle immaginarie dove grazie all’immaginazione e allo spirito di osservazione è possibile “fotografare” un attimo o una situazione.
L’autrice alterna capitoli in cui Laura, la protagonista, racconta la sua vita e altri (che si individuano subito perché scritti con un carattere diverso) dove un’altra Laura immaginaria racconta come ha perso le dita della mani, quasi come se volesse esorcizzare il dolore e le umiliazioni subite per essere “diversa” dagli altri.
E sullo sfondo aleggia la dittatura con tutto il carico di dolore e soprusi che ha comportato.
Bello!
La ragazza dalle nove dita - Laia Fabregas
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