"Mendel dei libri" - Stefan Zweig

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Towandaaa
Olandese Volante
Messaggi: 9299
Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
Località: Peccioli (Pisa)

"Mendel dei libri" - Stefan Zweig

Messaggio da Towandaaa »

Mendel ha molto in comune, secondo me, con il Dottor B, il protagonista di “Novella degli scacchi”: ho provato una forte compassione, una profonda tristezza per le sorti di persone sensibili che vengono soverchiate e schiacciate da eventi incomprensibili e incredibili e che ne escono trasformate, nel corpo e nell’anima. Ed ho di nuovo apprezzato lo stile asciutto di Zweig, che è capace di descrivere ambienti e atmosfere in termini essenziali ma molto vividi (solo un esempio: il caffè viennese in cui si apre il racconto è così tangibile agli occhi di chi legge che sembra di essere proprio seduti là) e soprattutto è capace di commuovere senza lasciare spazio al sentimentalismo, senza usare una parola in più di quanto sia necessario, perché la sua abilità consiste nel farti sentire partecipe della vicenda raccontandola con occhi quasi da cronista delle piccole cose e delle persone più semplici, lasciando poi a chi legge spazio per costruire attorno al racconto il proprio modo di porsi di fronte a tali vicende, astraendo dal caso particolare al fenomeno storico generale che segnò gli anni terribili della prima metà del Novecento.
Questa volta la commozione è stata ancora più forte, ma non solo perché le particolari capacità di Mendel attenevano ai libri: soprattutto perché la brevità del racconto, la ricchezza di ogni riga e di ogni parola, hanno evocato con forza ancora maggiore la disperazione di un autore incredulo e smarrito davanti al crollo di un mondo intero (“Mendel non era più Mendel, come il mondo non era più il mondo”), e il profondo senso di caducità che travolge ogni manifestazione umana e ogni cosa.
A questo ultimo proposito, due citazioni si impongono (ma sarebbero moltissimi i passi degni di essere riportati):
- “a che scopo vivere, quando il vento stesso che ci sospinge spazza via anche l’ultima traccia del passo appena compiuto ?”
- “i libri si fanno solo per legarsi agli uomini al di là del nostro breve respiro e difendersi così dall’inesorabile avversario di ogni vita: la caducità e l’oblio”
Un vera perla, questo libro: di quelle che non si dimenticano e che con piacere si condividono.
La mia libreria

La mia lista dei desideri

Towandaaa su aNobii

"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
Avatar utente
maddap
Corsaro Nero
Messaggi: 1269
Iscritto il: gio giu 22, 2006 12:05 pm
Località: Milano
Contatta:

Re: "Mendel dei libri" - Stefan Zweig

Messaggio da maddap »

Hai centrato il punto, quando dici che Mendel muove a un sentimento di compassione e commozione. Ho provato invece estrema irritazione nei confronti del dottor B. E di conseguenza amato molto questo racconto dai toni alla Roth, e sono invece rimasta con l'amaro in bocca per l'altro.
Rispondi