"Monsieur Ladoucette e il Club dei cuori solitari"-J.Stuart

[Towandaaa]

Pensavo di trovarlo più divertente (in realtà le occasioni per ridere o almeno sorridere si sono contate sulle dita di una mano: il cartello all’inizio del paese “Andate piano siamo solo in 33”; le righe riportate nella quarta di copertina – anche se avevo creduto si riferissero alla superstizione per cui non avremmo potuto vedere l’alba del 1° gennaio 2000 e non ad una semplice tormenta, anche se semplice non è stata, dato che è riuscita a portare via con sé persone ricomparse poi dopo anni......; i tre "impareggiabili pacchetti dell'agenzia", descritti dettagliatamente a pag. 73; e poche altre).
Credevo che si sarebbe trattato di qualcosa di simile alle piccole beghe/rivalità di paese, che tanto mi piacciono quando escono dalla penna di Andrea Vitali, anche se trasferite nella campagna francese (tanto, tutto il mondo è paese, no ?!).
Cercavo un libro simpatico di evasione (ma non banale) da leggere in vacanza.
Queste erano le idee che mi ero fatta leggendo le presentazioni di questo libro, e decidendo di inserirlo nella mia lista dei desideri.
Invece la lettura si è rivelata piuttosto deludente.
Troppo surreale per i miei gusti (anche se il surreale ben fatto non mi dispiace per niente), troppe ripetizioni che alla lunga stancano il lettore, troppa “faciloneria” (anche se la verisimiglianza non può essere un criterio di giudizio per una libro come questo) nello sviluppare una trama che avrebbe potuto risultare senza dubbio almeno più briosa, anche se l’umorismo britannico difficilmente mi colpisce.
Scorrevole, sì, ma mi ha lasciata delusa.
Forse, semplicemente, avevo riposto aspettative troppo alte su questo romanzo.

[Allegra tartaruga]

Ho letto solo le prime righe della tua recensione, poi non voglio andare oltre , stavi dettagliando troppo, non voglio anticiparmi niente, visto che ormai l'ho acquistato (qualche giorno fa, descrivendo anche troppo bene come e perchè ) e lo sto leggendo giusto ora.
Tornerò qui appena riesco a finirlo.

[Allegra tartaruga]

Appunto.
Confermo quanto già detto da Towanda, sicuramente scorrevole, simpatico, ma lo immaginavo più divertente, per fortuna mi ero preparata, avendo scorso un pò la recensione.
Le ripetizioni dovrebbero essere una delle parti divertenti del libro, ma mi fanno più che altro pensare alla filastrocca "la casa che Jack costruì" (credo si chiami proprio così).
Insomma, tutto sommato si lascia leggere, carino, ma niente di eccezionale.
Se qualcuno fosse interessato, lo passo volentieri!!