Di Corona apprezzavo i libri nei quali raccontava storie, miti e sogni delle popolazioni di montagna, senza mitizzarle, perché anche lì si consumano omicidi, tradimenti, vite buttate via inutilmente.
In questo libro di 160 pagine, che senza le ripetizioni sarebbero potute essere benissimo 40, elargisce un incredibile pippone su quanto l'uomo moderno di città faccia schifo e abbia dimenticato i lavori manuali, mentre gli uomini di montagna e di campagna sono saggi e previdenti. Si arriva alla fine solo per vedere se l'autore riesce a dare una svolta alla narrazione, e invece continua imperterrito su quel registro. Da evitare come la peste, ridateci il Corona narratore di storie.
La fine del mondo storto - Mauro Corona
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La fine del mondo storto - Mauro Corona
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)