Il titolo per esteso è: La patria delle visioni celesti e altri racconti del deserto
Una serie di racconti ambientati nel deserto libico: un mondo così difficile da vivere da sembrare a noi quasi impossibile, ma a cui i nomadi si attaccano con una fedeltà e un amore impressionante. Vivere lontani dal deserto sembra quasi impossibile, così come la scelta di diventare stanziali viene vissuta come una “riduzione in schiavitù”: uomini che devono dipendere dalla carità della terra invece di vagare nell’immensità dei deserti. Questo aspetto mi ha davvero colpito perché è il contrario del nostro mondo occidentale dove sembra contare solo la proprietà delle cose: se non hai cose (vestiti, macchine, telefonini) non conti nulla. Qui invece è la proprietà che ti rende schiavo.
Un libro interessante con alcuni racconti forse un po’ noiosi ma altri che ti affascinano, come la descrizione del desiderio della ragazzina di vedere un torrente pieno d’acqua, una cosa mitica raccontata dalla nonna che anni di siccità hanno reso quasi un ricordo mai più realizzabile.
I paesi pieni d'acqua esistono per il benessere dei corpi, i paesi pieni di sabbia per il benessere delle anime. (proverbio tuareg)
La patria delle visioni celesti ... - Ibrahim Al-Koni
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