Dersu Uzala - Vladimir K. Arsen'ev

[saturn111]

Questo diario di viaggio scritto dal cartografo e naturalista Arsen'ev descrive le esplorazioni che ha effettuato nei primi anni del '900 nella Taiga siberiana sud-orientale. Siamo al confine tra la Russia e la Cina, prima dell'URSS e della Repubblica Popolare Cinese, in una regione della foresta ancora incontaminata. Qui l'esploratore incontra Dersu Uzala un cacciatore nanajci che vive nella Taiga in comunanza con la natura. Non ha una casa e il suo unico sostentamento è la caccia. Nelle spedizioni Dersu gli fa da guida e gli insegna a conoscere e a leggere la natura che li circonda ma anche uno stile di vita dimenticato per l'uomo moderno di città. Una vita nella natura e con la natura in cui l'antropocentrismo europeo è messo da parte in favore di una cultura animista che vede l'uomo al pari degli altri esseri viventi. È anche uno straordinario libro d'avventura in cui incontriamo le popolazioni locali: i nativi Udeche e la loro dura vita fatta di caccia e agricoltura, e coloni cinesi (il gruppo sociale più forte), coreani e russi che devono imparare ad adattarsi alle difficili condizioni del clima siberiano. E poi gli animali, dalla tamia all'orso dal collare allo scoiattolo volante, la temibile Amba (la tigre), i salmoni, e gli insetti come dei minuscoli moscerini che ti mangiano vivo o splendide falene, libellule, lucciole, scarabei... Dall'inizio del libro si è completamente rapiti dalle descrizioni faunistiche e botaniche. Alla fine di questa edizione della Mursia (che è un'edizione scolastica) c'è anche un breve glossario che può aiutare a orientarsi. È un libro speciale. C'è la natura, l'antropologia, il bel rapporto tra Dersu e Arsen'ev che per quanto lo rispetti e lo ammiri non riesce, non può comprenderlo fino in fondo. È il confronto e in parte il conflitto fra due culture inconciliabili in cui la modernità finisce per inghiottire, col rischio di dimenticare, tutto il resto.