I giorni dell'abbandono, Elena Ferrante

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zazie
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I giorni dell'abbandono, Elena Ferrante

Messaggio da zazie »

I giorni dell'abbandono, Elena Ferrante

Ho letto questo libro quest'estate e lo consiglio caldamente a tutti. L'autrice è la stessa di L'amore molesto (qualcuno ricorderà il film) . E' una storia di sofferenza, di legami spezzati e sentimenti irrecuperabili. Niente a che spartire con la classica "letteratura di genere", la Ferrante esplora tutte le drammatiche fasi della crisi abitata dalla protagonista senza concessioni al romanzetto.
Una storia che insegna e ferisce perché autentica.
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millesoli
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Messaggio da millesoli »

Anche a me è piaciuto moltissimo, è un libro forte che fa vivere sensazioni intense!
ci sono sempre millesoli aldilà delle nuvole (proverbio indiano)
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Ottilia
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Messaggio da Ottilia »

Elena Ferrante è molto brava, descrive l'abbandono attraverso gesti e fatti quotidiani: i figli che non si riesce più ad accudire e forse neanche ad amare, il vuoto che riempie e plasma la casa e gli oggetti di tutti i giorni. La perdita del proprio uomo coincide con la perdita di senso della propria stessa vita, tutto è inutile, vago, un racconto doloroso ma avvincente.
Da leggere
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LuLù Lupetta
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Messaggio da LuLù Lupetta »

A me questo libro ha mandato in paranoia... è la cronaca di un'autodistruzione e di una rinascita dolorosissima... mi ha "alloppato" il cervello l'ho letto con fatica... ma non posso dire che sia brutto solo molto ostico personalmente parlando ho rischiato di perdere la sanità mentale dietro la protagonista.. :eh?:

LuLù
«Avere un libro che ti accompagna è meraviglioso, è il miglior compagno di viaggio: sta zitto quando non vuoi che parli, parla quando vuoi sentir dire qualcosa, ti dà senza chiedere. Se lei viene nella mia biblioteca li vede, i miei veri grandi amici sono lì.»
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legs-weaver
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Messaggio da legs-weaver »

Della Ferrante ho appena letto "L'amore molesto" ... molto bello.
Di questo so solo quello che ho letto qua ... magari se lo vedo in giro ...

Grazie per la recensione :wink:


ciop

Legs
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rosarossa
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Messaggio da rosarossa »

Non mi è piaciuto.
Al punto che non osavo neppure liberarlo per il timore di fare male a qualcuno... :think:

(E non è che io sia una che nasconde la testa sotto la sabbia...)
Libro molto vero, ma...

Insomma...se qualcuno lo vuole si faccia avanti...glielo libero volentieri...
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.
(Penna)
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zazie
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Messaggio da zazie »

Perchè nn ti è piaciuto?
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afrodita
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Messaggio da afrodita »

:o a me piacerebbe leggerlo...sono di Torino,me lo spediresti per posta se ti va?
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zazie
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Messaggio da zazie »

L'ho letto a scrocco da un'amica, ma appena ho un po' di soldi me lo compro e poi magari faccio un ring
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rosarossa
Corsaro
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Messaggio da rosarossa »

Ragazze...io lo mando ad afrodita...magari poi fateci un ring...
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi.
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potbook
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Messaggio da potbook »

Molto intenso.
Non sono paranoie gratuite quelle che descrive.
millesoli ha scritto
è un libro forte che fa vivere sensazioni intense!
anche rivivere. :roll:
Ultima modifica di potbook il mer mar 09, 2005 11:40 am, modificato 1 volta in totale.
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Barramundi
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Messaggio da Barramundi »

Quello che più mi ha colpito di questa narrazione è la perdita di coscienza della protagonista, che sembra diventare d'un tratto un'altra persona. L'abbandono diventa cosi una specie di modus vivendi, a cui si abituano a malincuore anche i figli e il cane. E proprio la morte di quest'ultimo indica il punto di svolta della storia, segna la rinascita, come l'Araba Fenice, dalle proprie ceneri.

L'ultima parte del libro è forse la meno interessante, perché si intuiscono troppo facilmente i risvolti e l'evoluzione, al punto che il finale risulta un po' scontato e banale. Ma la capacità descrittiva di cui la Ferrante dà prova e la forza di alcuni particolari che tornano nella storia, restano, INHO, l'arma vincente di un testo che appassiona.
Membro del club "Amici di Perutz"
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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

un libro molto bello tranne il finale e concordo con:
L'ultima parte del libro è forse la meno interessante, perché si intuiscono troppo facilmente i risvolti e l'evoluzione, al punto che il finale risulta un po' scontato e banale.
E' pesante da leggere perchè fin troppo facile immedesimarsi nella dolorosa condizione di moglie abbandonata per una donna più giovane: il confronto con un'altra più bella e con un corpo non ancora segnato dal tempo, il valutare tutto sul metro di cosa stanno facendo il marito e l'altra, il farsi male telefonando ai conoscenti per scoprire dove abitano. E poi quando si inizia a risalire la china rendersi conto che per gli amici sei una donna da sistemare e quindi a cui presentare conoscenti single (è gelido il pensiero di Olga a una cena quando scopre che è stato invitato un conoscente single: le mogli "infelici" cercano sempre di presentare alle amiche single uomini soli) e il difficile rapporto con i figli (basta con l'ipocrisia della mamma che ha come unico scopo nella vita i bambini: i due figli sono dei normalissimi bambini capricciosi e insopportabili che soffrono dell'abbandono del padre e puniscono la madre per la loro sofferenza).
Un bel libro e qualcuno ha visto il film che ne è stato tratto?
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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