Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Hip Hop italiano – La Cnn dei poveri
Suoni, parole e scenari del Posse power
A cura di Pierfrancesco Pagoda
Einaudi Stile libero/Suoni
La musica che colpisce al cuore.
Tra il muretto e i centri sociali, l’hip hop è il racconto in presa diretta della strada, quasi un canale all news con i microfoni puntati sul mondo della quotidianità marginale.
Batti il Tuo Tempo per Fottere il Potere. Onda Rossa Posse
La musica deve essere una lente d'ingrandimento. Articolo 31
Il beat perfetto. Afrika Bambaataa
Hip hop, ritmo e parola. È la voce di chi non ha voce, come dirà David Byrne, leader dei Talking Heads. Oltre che parola l'hip hop è arte del giradischi, turntablism, come si dice oltreoceano, gioco di manopole. Tecniche apprese dai dj giamaicani e tramandate dagli anni Sessanta fino a oggi, dai ghetti neri delle metropoli americane fino ai gruppi dei centri sociali italiani. Il ritmo è un fortissimo elemento di coesione, comunicazione non verbale, poi integrata dalle rime velocissime e complesse, diffuse dai microfoni che passano rapidamente di mano in mano. In Italia i gruppi prima assimilano il nuovo linguaggio poi lo re-interpretano, ci sono i nostri muretti e i centri sociali, la disoccupazione e il «suddismo» e le passioni adolescenziali. Non soltanto un fatto artistico, ma un fenomeno commerciale e di costume, una battaglia politica tra chi, per usare lo slang dell'hip hop, «ci sta dentro e chi no».
I dischi testimoniano una ricerca sulla metrica italiana senza precedenti nella nostra canzone, una capacità visionaria di incastro dei concetti che utilizza con grande disinvoltura le tecniche di improvvisazione, proprio come avveniva con gli assoli, mistici e afrocentrici insieme, del free jazz.
Pierfrancesco Pacoda è nato a Lecce nel 1959. Critico musicale e saggista ha pubblicato tra l'altro Potere alla parola (Feltrinelli 1996) e Discotech (Adnkronos libri, 1999). Collabora con «Alias» e con «L'Espresso».
1. Frankie Hi nrg Mc - Fight da faida 4:44
2. 99 Posse - Curre curre guaglio' 5:23
3. Isola Posse All Stars - Passaparola 5:05
4. Sangue Misto - Clima di tensione 4:04
5. Assalti Frontali - Banditi 3:33
6. Colle der Fomento - Quello che ti do 4:10
7. Sud Sound System - Crisce 3:42
8. Sangue Misto - Lo straniero 4:10
9. Ice One - Giorno dopo giorno 4:29
10. Otierre - Quando meno te lo aspetti 3:56
11. Funkadelici 4 - L'attacco dei Funkadelici 4 3:32
12. La Pina - Le mie amiche 4:15
13. Neffa e i messaggeri della Dopa - Aspettando il sole 5:51
14. Articolo 31 - Così mi tieni 7:31
15. Sottotono - Stando alle regole 4:21
16. Chief&Soci con la Famiglia - Mazz' e Panel’3:29
17. Almamegretta - Figli di Annibale 4:54
“Hip Hop italiano – La Cnn dei poveri” è un cofanetto composto da libro più cd e lo potete trovare in consultazione e prestito presso la biblioteca “Villa Leopardi” in via Makallè 4 (all’interno del parco) nel quartiere Trieste - Nomentano a Roma. Le canzoni presenti nel cd sono sedici, personalmente ho aggiunto degli Almamegretta “Figli di Annibale” perché adoro Raiz e soci. Avevo pensato di aggiungere anche “Quelli che ben pensano” ma non entrava interamente in un cd da 80 minuti.
Un saluto, Oltre.
CERTAMENTE SARA' LEGATA AL SITO ED ALLA NOSTRA ATTIVITA' DI CORSARI DI LIBRI!!QUINDI MAGARI:CD+ FRASI SIGNIFICATIVE DELLA CANZONE,RICORDI,COMMENTI,CRITICHE..SEMPRE INERENTI ALLA COMPILATION..NE PARLIAMO IL 13 (PER I"ROMANACCI") OK?
il mio nemico non ha divisa,
ama le armi ma non le "USA";
nella fondina tiene,le carte Visa,
e quando uccide non chiede scusa.
La testa parlante del rap italiano. Caparezza: “Amo la musica, Frank Zappa e il folk".
Miki Mix a Sanremo nel '97, il successo in Francia. Poi il ritiro dalle scene e la metamorfosi: oggi è un caso. "La musica per me è gioco anche quando si dicono cose serie, altrimenti diventa pura matematica".
Articolo di CARLO MORETTI
ROMA - Una mutazione genetica, «la rivincita del donchisciotte che stava nei miei pensieri» dice Caparezza. Era ancora Miki Mix quando nel '97 partecipò al Festival di Sanremo tra le "Nuove proposte": spaghetti-rap senza futuro, e infatti Miki Mix scomparve nel nulla. Lasciò la casa di Milano, le limousine del successo inaspettato quanto effimero in Francia, e se ne tornò a Molfetta di Bari, a ripensarci un po' su. Due anni in cui si è lasciato crescere i capelli (caparezza in dialetto significa testa riccia) e ha lavorato nei villaggi turistici come animatore, continuando però sempre a comporre musica, anche se questa volta proprio quella che voleva, non quella composta su commissione per i supponenti guru della discografia. Lui li chiama «quei figuri». Ora è soltanto Caparezza, la proposta più interessante della musica rap in Italia. Il suo raggamuffin venato di forti influenze folk è una gradita sorpresa nell'asfittico panorama discografico. Nei suoi due dischi (l'ultimo è Verità supposte) utilizza un italiano ricco, alto. I suoi concerti sono spettacoli divertenti, "teatrali", e sempre affollatissimi.
Cosa rappresenta oggi per lei l'esperienza Miki Mix?
«Nell'esperienza Miki Mix io ci sono caduto. Fino a qualche tempo fa avevo una difficoltà enorme a parlarne ma ora essa rappresenta per me l'esatto opposto di ciò che è stata, e credo sia una sorta di garanziaper chi ascoltale mie canzoni. Volevo fare della musica la mia vita, ma c'è modo e modo per farlo. Ero arrivato all'assurdo dei pezzi su commissione, canzoni pop melodiche, rap scialbo. Dopo Sanremo ero destinato alla dimenticanza, come il 90 per cento degli artisti che vanno al Festival. La mia unica convinzione era di poter arrivare un giorno a fare ciò che volevo e certi figuri della discografia mi avevano insegnato la politica del compromesso: "Un giorno potrai fare quello che vuoi", dicevano. In realtà loro sanno bene che più grande sarà il successo ottenuto meno sarà possibile cambiare rotta».
Com'è stato possibile un cambiamento così radicale?
«È il personaggio soffocato che prende il sopravvento e non si sa bene perché. Ho cambiato nome, mi sono lasciato crescere la barba, i capelli, ho ricominciato con i demo, e ho iniziato un viaggio con una consapevolezza diversa, finalmente mia, personale. Il mio cambiamento è talmente sincero che io non riesco a giustificare l'esperienza Miki Mix, anche se non riesco a prescindere da essa. Perché non ho tradito la gente, ho tradito me stesso, il che è molto più grave».
Nei suoi concerti lei sottolinea molto l'aspetto teatrale: oggetti, voci, trovate "di scena"...
«L'impronta di questo spettacolo è zappiana, nel senso di Frank Zappa. Utilizzo oggetti, tutto quello che mi capita sottomano, come la ramazza invece dell'asta per il microfono, sempre la stessa in tutti i concerti, per sentirmi sempre a casa. La musica è gioco anche quando si dicono cose serie, altrimenti diventa pura matematica. In questo secondo album l'aspetto teatrale nasce dai pezzi, per la scelta di alcune voci, o di alcuni campioni: ad esempio in Stango e sbronzo la fisarmonica così sghemba dà già l'idea di ubriachezza, e crea l'idea di questo vassoio immaginario sul quale vengono portate le parole».
Da dove nasce la sua passione per il folk?
«Ho una collezione di vinili molto ampia, mi piace prendere dei campioni da cose diametralmente opposte a quelle che faccio. Io non faccio prima né il testo né la musica, io faccio sempre prima la sensazione».[/quote][quote][/quote]
Ultima modifica di oltre il mar feb 10, 2004 5:05 pm, modificato 1 volta in totale.
Caparezza ha scritto:"Non identificatemi come fenomeno Hip-Hop" dichiara il rapper pugliese in un'intervista esclusiva a Rockstar.it "In Italia c'è molta ignoranza sulla differenza che intercorre tra Rap ed Hip-Hop. L'Hip-Hop è un insieme di persone che sviluppano quattro elementi: il Rap, il DJ, la Break-Danceed i Writers. Io rappresento solamente un elemento, il rap. C'è chi ha arricciato il naso quando mi ha sentito, i sostenitori dell'hip-hop italiano non mi hanno accettato, forse non sono riusciti ad etichettarmi".
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola