[FVG] Il tanto sospirato REPORT by Ciacio [Part II]

Per discutere degli incontri passati, presenti e futuri, ufficiali, ufficiosi, informali, estemporanei e/o anarchici, compresi i C^3 (ovvero i "chi c'è c'è"), nel Triveneto (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto).

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Pa
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[FVG] Il tanto sospirato REPORT by Ciacio [Part II]

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END OF PROJECT REPORT

Prot. no. BCER031025.b

REPORT-Novela (Seconda Parte)

  Arrivati all'albergo salutiamo Saturnia e Sciamano e ci ritiriamo nelle nostre stanze. Apparentemente doveva finire cosi' anche se l'idea del pigiama-party era in effetti stata lanciata ma sembrava una proposta destinata a cadere nel vuoto. Pero' succede qualcosa di molto inaspettato e cioè Micool che esce in pigiama per farci vedere le sue pecorelle (nessuna allusione maliziosa prego) al che non possiamo non rispondere ad un invito così sincero se non partecipando e creando il pigiama-party che ci eravamo prefissi.
  Io, che sono un po' demente ma anche un po' previdente, mi sono portato da casa il mio yukata, parola giapponese di origine giapponese che significa vestaglia o qualcosa di vagamente assimilabile a una vestaglia.

[NON-E'-UN-KIMONO MODE ON]
  Che non e' la stessa cosa di kimono. Yukata e' un kimono estivo di foggia completamente diversa (di cotone) e meno rifinito, e' molto meno formale che puo' essere utilizzato in casa (come la nostra vestaglia) ma anche per uscire fuori casa in occasioni mondane. Kimono e' un'altra cosa. Puo' essere ad un pezzo solo come nel mio caso, puo' essere a due pezzi e, in questo caso, giacca e gonna o giacca e pantalone.
  E' chiaro cosi'?
[NON-E'-UN-KIMONO MODE OFF]

  Comunque sia mi vesto molto velocemente e andiamo tutti nella stanza di Ro e Principe dove ci mettiamo a guardare e a commentare e a scherzare sulle foto dei MU precedenti, tra le mie e quelle di Ro di Pratizzano e di Schia.
  A un certo punto Micool e le sue pecorelle vanno a nanna e a ruota seguono anche le nuvolette di LiberLiber, Kiarina e MdS.
  Non ricordo bene in che modo ma ci mettiamo a parlare di, come dire, una delle cose piu' belle dell'universo: tette.
  Ci mettiamo a parlare di tette con estrema naturalita'.
  Si parlava di dimensioni e in particolare io sostenevo la bellezza del seno in generale, non solo di quello di grandi dimensioni. Tanto che la mia affermazione per cui anche le tette cosiddette piallate hanno una loro bellezza e un loro fascino ai miei occhi, ha generato un po' di sobbuglio tra i maschietti della zona, che in effetti erano la maggioranza dei presenti (quattro su cinque).
  La mia tesi e': "a me le tette piacciono..." punto.
  In effetti le argomentazioni che portavo io erano che le tette sono belle proprio perché hanno un dinamismo particolare dal momento che, se son naturali, hanno una forma e un aspetto completamente diverso a seconda delle condizioni in cui si trovano, a seconda che ci si trovi sdraiati, supini, in piedi, al freddo e via dicendo.
  Però sostenevo appunto anche che a me piacciono le signorine piallate come le ho definite, cioè quelle un po' androgine, che esce un po' da questo canone di dinamicita' per motivi prettamente fisici.
  Uno spunto interessante mi e' stato dato da Alessandro sul finire della serata (perché non si puo' parlare in eterno di questi discorsi) sostenendo che tal tipo di tetta porta a ricordare il seno delle signorine molto giovani e quindi una sorta di pedo-filia.
  Non so naturalmente quanto di questo possa essere credibile o vero però non e' una tesi da escludere completamente. Non che io mi ritenga un pedofilo (ci mancherebbe altro) però questo aspetto e' una considerazione che puo' avere un valore per il mio psicanalista.
  Pero' se cosi' fosse credo che migliaia lettori di manga giapponesi (e ce ne sono molti anche in Italia) dovrebbero venire ingabbiati prima di me, brutti porci maniaci depravati e pervertiti.
  In merito a questo argomento scabroso, la prossima volta parleremo di distanza e di altezza...

  La serata si conclude qui, perche' tutto ha un inizio e tutto ha una fine come disse quello.

  E così alle due della notte, le ore erano abbastanza piccole, e non volevamo che diventassero troppo grandi.

  Io dormo subito come un sasso. Mi ricordo solo che ho fatto un sogno.
  I've had a dream, come disse uno dei negri piu' famosi d'America, qualche tempo fa, quando aveva ancora la facoltà di parlare. Optional rimosso in maniera alquanto brutale.

  Non ricordo cosa ho sognato però... Non mi capita mai di ricordare i sogni quindi mi ha colpito che accadesse questa volta... Mi hanno rubato... Nooo! Ora ricordo che ero andato in gita con un paio di amici e che ci siamo infilati in questa tavola calda o ristorante e i tavolini erano tondi piccoli e la mia macchina fotografica, la stessa che ho usato in questo weekend, la mia Nikon F601.
  Mi ricordo che eravamo li' di transito, non ricordo chi erano gli altri due presenti. A un certo punto mi rendo conto che non avevo piu' con me la macchina fotografica. Telefono al locale ma non ce l'hanno, torno indietro ma non la trovo piu'. Mi sveglio. Mi svegliano. Meno male! Era solo un sogno! Che dolce risveglio...

  Mi rendo conto che la colazione non fa qui quindi ci dobbiamo vestire velocemente e levare le tende. 
  Mi prendo anche i due bicchieri che Alessandro aveva lasciato dalla sera prima, uno dei quali ancora con della grappa. Che a stomaco vuoto si apprezza molto bene. Sono riuscito a sentire in particolare l'odore della torba tanto che mi ricordava molto il Lagavoulin 16 anni che a me piace molto e che l'ultima volta ho assaggiato a casa della nostra cara Kassandra.

  Certo, a pensarci, non ho trasmesso molte emozioni fino ad ora in questo mio racconto. Non so perché, non perché non ve ne fossero. L'ambiente era gradevole, tranquillo. Mi sembrava di essere in un posto dove ero già stato, non in un posto sconosciuto o impervio o ostile. Tutt'altro! No, non e' questa la sensazione che ho avuto, neanche per un istante.
  Il freddo, certo c'era, ma non era nulla di insopportabile. Assolutamente. Comunque la grappa a colazione non e' male. Oddio, da sola magari non e' proprio l'ideale, però si apprezza molto bene. Sicuramente. Si espande di piu'!

  Ovviamente sono arrivato per ultimo al bar da buona prima donna e sono uscito per ultimo da solito sfigato.

  Scopro che Agnul e' di queste parti, di Tolmezzo, noto per le numerose caserme, anche se ora vive gia' da un po' di tempo nel capoluogo lombardo.

  Facendo le macchine questa volta salgo con qualcun altro, cosa di cui mi rallegro molto proprio per i motivi che mi hanno spinto la sera prima a cambiare un po' zona, a conoscere qualcuno di nuovo. Quel qualcuno di nuovo erano l'accoppiata di Agnul (nel posto del morto) e Saturniana (nel posto del guidatore).
  Saturniana, organizzatrice, begli occhi, molto cordiale, diversa da come mi immaginavo un friulano, non che mi fossi fatto un'idea di come fosse un friulano dal momento che per me e' la prima volta che atterro su questo pianeta e spero non l'ultima.
  Paesaggi, pianure e montagne, molto verde. Inevitabile per me il ricordo del periodo spensierato del servizio militare ormai qualche anno fa (uazzarola! sono passati gia' tredici anni) con paesaggi molto simili a questi. E' stata in quella occasione che ho incominciato ad apprezzare la bellezza del paesaggio montano, abituato come sono stato per anni a vivere in una pianura o al massimo alle pendici di una collina...
  La gente del posto beh, non posso dire di averla conosciuta, ci sono rimasto troppo poco, talmente troppo poco che non sono del tutto sicuro a volte di esserci realmente stato, che questo viaggio, questo weekend siano stati solo nella mia fantasia, il che' e' strano, considerando quanta poca ne ho.(*)

  Comunque, siamo sulla macchina guida, ci dirigiamo da Palmanova, meta solo per la notte, verso la citta' di Gorizia.
  Notare che io in quel momento non sapevo assolutamente quale fosse il programma della giornata. Io sapevo che dovevamo andare a Palmanova ma pensavo che fosse la nostra meta unica e finale. Nella mia totale ignoranza non sapevo neanche dove Gorizia si trovasse di preciso ma, ribadisco, questa e' una delle regioni a me piu' sconosciute dell'Italia dei tempi moderni.
  Non ne conosco storia ne' tradizioni ne' usi e costumi, non so se guidano a destra o sinistra (politicamente e automobilisticamente), ne' se le popolazioni autoctone hanno qualche naturale super-potere.

  Ma, arrivando alla stazione ferroviaria di Gorizia, nuovo checkpoint per congiungerci con una folta schiera di bookcorsari friulo-venezia-giuliani composta da LellaTS, Zap, Serena C11 e ValeH, qualcosa sulla storia e sulla cultura di queste terre ci viene molto cavallerescamente insegnato dal buon StormGlass che ci accompagnera' solo per la mattinata purtroppo. E aspettavamo anche Roberta (di nome e di nick) che pero' purtroppo all'ultimo non e' potuta unirsi a noi. Peccato!

  Stando alle cronache arriviamo in stazione alle 10:45. La giornata si preannuncia stupenda dal punto di vista metereologico, cosi' luminosa e piena di sole, con l'aria fresca ma non poi cosi' tanto. Al sole si sta veramente bene. Sembra proprio di essere in primavera. Siamo a fine ottobre.

  Stormglass mi colpisce particolarmente. Sia come aspetto fisico ma non solo in quello. C'e' qualcosa in quella persona che mi piace, forse e' il modo di fare, non saprei dirlo. 
  Non riesco a descriverlo: se dovessi usare una elenco di aggettivi che rappresentano l'impressione che mi ha dato nelle due ore scarse che abbiamo trascorso con lui, beh, forse mi viene in mente: forte, discreto, colto, riflessivo, attento, disponibile, alto, blu.

  Quando siamo tutti riuniti ci organizziamo e proprio StormGlass ci illustra da buona guida cio' che ci andra' a mostrare di questa citta' e in particolare ci parla del viale diviso a meta' tra Yugoslavia e Italia, diviso per il lungo da una recinzione e da lui meglio illustrato in un report che seguira'!
  Il progetto e' quindi quello di andare a visitare il Castello e/o il museo della guerra ad esso adiacente.
  Ma c'e' gia' chi pensa di fare un salto oltre confine per fare scorta di sigarette, benzina o quantaltro. Peccato pero' che non tutti, me compreso, hanno pensato di portare con se' la carta d'identita', assolutamente necessaria per poter sconfinare.
  E cosi', riprese le autovetture ci spostiamo nei meandri cittadini fino ad arrivare alla meta prima stabilita. Percorriamo il lungo viale che porta al confino non elettrificato, sponsorizzato da una Multinazionale di origine giapponese.
  Ci mancano solo Kassandra e Tanelorn.

--- CONTINUE... ---

Nota di realizzazione di questo report
(*) Questo lungo paragrafo e' stato scritto/dettato via MiniDisk durante il mio ritorno sabato scorso (primo novembre) alle due di notte da una serata a bologna dopo essere stato a vedere lo spettacolo dei monaci Shaolin a teatro. Riportato quasi integralmente e fedelmente così come dettato in quel momento. Questo puo' spiegare il delirio onirico che a volte puo' trasparire. Piu' tette per tutti!

Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.
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Messaggio da liberliber »

:shock:
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)


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Messaggio da saturniana »

:arrow: Ma ke bravo!
Non ti smentisci mai... :heartkiss:
"Confidate nei sogni, poichè in essi si cela la porta dell'eternità." (G.)
"Costruite ponti fra uomo e uomo. Ovviamente levatoi."(L.)
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Ciacio
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Messaggio da Ciacio »

Ma ke bravo!
Non ti smentisci mai...

Ma proprio maimaimai?
:-D
I teneroni non scopano
(sono solo grandi amici)

優しい男はFUCKしません
(良い友達なのです)
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