TUTTI I TESTI DELL'ALBUM INEDITO DI GABER

I bookcorsari ascoltano anche musica (pare strano ma vero) e qui si puo' discutere dell'argomento.

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Corso
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TUTTI I TESTI DELL'ALBUM INEDITO DI GABER

Messaggio da Corso »

Da Virgilio.it, i testi di Io non mi sento italiano, autori Giorgio Gaber e Sandro Leporini.

"Il tutto è falso"

Questo mondo
corre come un aeroplano
e mi appare
più sfumato e più lontano.
Per fermarlo
tiro un sasso controvento
ma è già qui che mi rimbalza
pochi metri accanto.

Questo è un mondo
che ti logora di dentro
ma non vedo
come fare ad essere contro.
Non mi arrendo
ma per essere sincero
io non trovo proprio niente
che assomigli al vero.

Il tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto.

E allora siamo un po' preoccupati
per i nostri figli
ci spaventano i loro silenzi
i nostri sbagli.
L'importante è insegnare quei valori
che sembrano perduti
con il rischio di creare nuovi disperati.

Il tutto è falso
il falso è tutto.

Non a caso la nostra coscienza
ci sembra inadeguata
quest'assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all'ottocento.

Il tutto è falso
il falso è tutto.

Io
che non riesco più a giudicare
non so neanche che cosa dire
della mia solitudine.
Guardo
con il mio telecomando
e mi trovo in mezzo al mondo
e alla sua ambiguità.

C'è qualcuno che pensa
di affrontare qualsiasi male
con la forza innovatrice
di uno Stato liberale.
Che il mercato risolva da solo
tutte le miserie
e che le multinazionali siano necessarie.

Il tutto è falso
il falso è tutto.

Ma noi siamo talmente toccati
da chi sta soffrendo
ci fa orrore la fame, la guerra
le ingiustizie del mondo.
Com'è bello occuparsi dei dolori
di tanta, tanta gente
dal momento che in fondo
non ce ne frega niente.

Il tutto è falso
il falso è tutto.

Io
che non riesco più a ritrovare
qualche cosa per farmi uscire
dalla mia solitudine.
Cerco
di afferrare un po' il presente
ma se tolgo ciò che è falso
non resta più niente.

Il tutto è falso
il falso è tutto.

Il tutto è falso
il falso è tutto quello che si sente
quello che si dice
il falso è un'illusione che ci piace
il falso è quello che credono tutti
è il racconto mascherato dei fatti
il falso è misterioso
e assai più oscuro
se è mescolato
insieme a un po' di vero
il falso è un trucco
un trucco stupendo
per non farci capire
questo nostro mondo
questo strano mondo
questo assurdo mondo
in cui tutto è falso
il falso è tutto.

Il tutto è falso
il falso è tutto

Il tutto è falso
il falso è tutto

Il tutto è falso
il falso è tutto, tutto, tutto.






"Non insegnate ai bambini"
Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.

Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
non indicate per loro
una via conosciuta
ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.

Giro giro tondo cambia il mondo.

Non insegnate ai bambini
non divulgate illusioni sociali
non gli riempite il futuro
di vecchi ideali
l'unica cosa sicura è tenerli lontano
dalla nostra cultura.

Non esaltate il talento
che è sempre più spento
non li avviate al bel canto, al teatro
alla danza
ma se proprio volete
raccontategli il sogno di
un'antica speranza.

Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.

Giro giro tondo cambia il mondo.
Giro giro tondo cambia il mondo.


"Io non mi sento italiano"
Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.


"L'illogica allegria"
Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.
A volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato
al finestrino.

Lo so, del mondo e anche del resto
lo so, che tutto va in rovina
ma di mattina
quando la gente dorme
col suo normale malumore
mi può bastare un niente
forse un piccolo bagliore
un'aria già vissuta
un paesaggio o che ne so.

E sto bene io sto bene come uno
quando sogna
non lo so se mi conviene
ma sto bene che vergogna.

Io sto bene proprio ora proprio qui
non è mica colpa mia se mi capita cosi.

E' come un'illogica allegria
di cui non so il motivo
non so che cosa sia.

E' come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente.
Io sto bene &quest'illogica allegria
proprio ora, proprio qui.

Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.





"I mostri che abbiamo dentro"
Fa un certo effetto non capire bene
da dove nasce ogni tua reazione.
E tu stai vivendo senza sapere mai
nel tuo profondo quello che sei
quello che sei.

I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni uomo
nascosti nell'inconscio
sono un atavico richiamo.

I mostri che abbiamo dentro
che vagano in ogni mente
sono i nostri oscuri istinti
e inevitabilmente
dobbiamo farci i conti.

I mostri che abbiamo dentro
silenziosi e insinuanti
sono il gene egoista
che senza complimenti
domina e conquista.

I mostri che abbiamo dentro
ci spingono alla violenza
che quasi per simbiosi
si è incollata
alla nostra esistenza.

La nostra vita civile
la nostra idea di giustizia e uguaglianza
la convivenza sociale
è minacciata
dai mostri che sono la nostra sostanza.

I mostri che abbiamo dentro
i mostri che abbiamo dentro.

I mostri che abbiamo dentro
ci fanno illanguidire
di fronte a quella cosa
che spudoratamente
noi chiamiamo amore.

I mostri che abbiamo dentro
sono insaziabili e funesti
sono il potere a tutti i costi
ma anche chi lo odia
soltanto per invidia.

I mostri che abbiamo dentro
ci ispirano il grande sogno
di un Dio severo e giusto
col mitico bisogno
di Allah e di Gesù Cristo.

I mostri che abbiamo dentro
ci inculcano idee contorte
e il gusto sadico e morboso
di fronte a immagini di morte.

La nostra vita cosciente
la nostra fede nel giusto e nel bello
è un equilibrio apparente
che è minacciato
dai mostri che abbiamo nel nostro
cervello.

I mostri che abbiamo dentro
crescono in tutto il mondo
i mostri che abbiamo dentro
ci stanno devastando.

I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni mente
che nascono in ogni terra
inevitabilmente
ci portano alla guerra.


"Il dilemma"
In una spiaggia poco serena
camminavano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra
di un dilemma.
L'uomo era forse più audace
più stupido e conquistatore
la donna aveva perdonato
non senza dolore.
Il dilemma era quello di sempre
un dilemma elementare
se aveva o non aveva senso
il loro amore.

In una casa a picco sul mare
vivevano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma.
L'uomo è un animale quieto
se vive nella sua tana
la donna non si sa
se è ingannevole o divina.
Il dilemma rappresenta
l'equilibrio delle forze in campo
perché l'amore e il litigio
sono le forme del nostro tempo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole aver la gente.

Lui parlava quasi sempre
di speranza e di paura
come l'essenza
della sua immagine futura.
E coltivava la sua smania
e cercava la verità
lei l'ascoltava in silenzio
lei forse ce l'aveva già.
Anche lui curiosamente
come tutti era nato da un ventre
ma purtroppo non se lo ricorda
o non lo sa.

In un giorno di primavera
mentre lei non lo guardava
lui rincorse lo sguardo
di una fanciulla nuova.
E ancora oggi non si sa
se era innocente come un animale
o se era come instupidito dalla vanità.
Ma stranamente lei si chiese
se non fosse un'altra volta il caso
di amare e di restar fedele
al proprio sposo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
con le parole che ognuno sa a memoria
sapevan piangere e soffrire
ma senza dar la colpa
all'epoca o alla storia.

Questa voglia di non lasciarsi
è difficile da giudicare
non si sa se è una cosa vecchia
o se fa piacere.
Ai momenti di abbandono
alternavano le fatiche
con la gran tenacia che è propria
delle cose antiche.
E questo è il sunto di questa storia
per altro senza importanza
che si potrebbe chiamare
appunto resistenza.
Forse il ricordo di quel Maggio
gli insegnò anche nel fallire
il senso del rigore
e il culto del coraggio.
E rifiutarono decisamente
le nostre idee di libertà in amore
a questa scelta non si seppero adattare.
Non so se dire a questa nostra scelta
o a questa nostra nuova sorte
so soltanto che loro si diedero la morte.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
non per una cosa astratta
come la famiglia
loro scelsero la morte
per una cosa vera come la famiglia.

Io ci vorrei vedere più chiaro
rivisitare il loro percorso
le coraggiose battaglie
che avevano vinto e perso.
Vorrei riuscire a penetrare
nel mistero di un uomo e una donna
nell'immenso labirinto di quel dilemma.
Forse quel gesto disperato
potrebbe anche rivelare
come il segno di qualcosa
che stiamo per capire.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa
normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole avere la gente.





"Il corrotto"
Forse mai come ora
l'erotismo è vincente
ma col tempo capisci che il sesso
è poco importante
se non è in sintonia con l'amore
è un piacere fugace
però quella lì mi piace.

Io so bene che il sesso
ha una certa funzione
e dovrebbe servire più che altro
alla procreazione
stranamente su questa teoria
son d'accordo col Papa
però quella lì mi arrapa.

La mia vita
così triste, così passiva
ripetitiva.
Quasi sempre c'ho un nodo in gola
ma la vista di un bel seno
mi consola.

Come sono corrotto
è una donna piuttosto attraente
l'ho già detto.
Sotto, sotto chissà cosa sente
ha quell'aria innocente e pulita
e perciò va punita.

Forse mai come ora
ovunque ti giri
c'è una grande invasione di nudi
e di storie volgari
che contrasta con una realtà
così piena di angosce
però quella lì che cosce.

La mia vita
è strapiena di tante cose
assai noiose.
C'ho anche un po' di malinconia
ma alle volte un bel culo
fa allegria.

Come sono corrotto
io non so lei chi sia ma è un dettaglio
non un difetto.
Forse, forse direi che è anche meglio
quando parla
è un po' troppo agguerrita
e perciò va punita.
Io ci tengo al rapporto umano
però va punita.
Il perché non lo so nemmeno
però va punita.
Sono peggio di un talebano
però va punita&Punita





"La parola io"
La parola io
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima certezza di se stessi.

La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.

Io, io, io
ancora io.

Ma il vizio dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.

La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del Narciso.

Io, io, io
e ancora io.

Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.

Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.

Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.

Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.

La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.

"C'è un'aria"
Dagli schermi di casa
un signore un po' eccitato
o una rossa decisa
con il gomito appoggiato
ti rallegran la cena
sorridendo e commentando
con interviste filmate
ti raccontano a turno
a che punto sta il mondo.

E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato, uno stupro
o se va bene una disgrazia
che diventa un mistero
di dimensioni colossali
quando passa dal video
a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.

E ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti 'sembrerebbe'
'si vocifera', 'si dice'
con titoli d'effetto
che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.

Lasciateci aprire le finestre
lasciateci alle cose veramente nostre
e fateci pregustare
l'insolita letizia
di stare per almeno dieci anni
senza una notizia.

E in quel grosso mercato
di opinioni concorrenti
puoi pescare un'idea
tra le tante stravaganti
e poi ci son gli interventi
e i tanti pareri alternativi
che ti saltano addosso come le marche
dei preservativi.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.

E c'è un gusto morboso
nel mestiere di informare
uno sfoggio di pensieri
senza mai l'ombra di un dolore
e le miserie umane
raccontate come film gialli
sono tragedie oscene
che soddisfano la fame
di certi avidi sciacalli.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.

Lasciateci almeno l'ignoranza
che è molto meglio
della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente
chi ama troppo l'informazione
oltre a non sapere niente
è anche più coglione.

I servizi aggiornati testimoniano gli eventi
con audaci filmati
e inquadrature emozionanti
di persone malate
che non possono guarire
di bambini denutriti
così ben fotografati
messi in posa per morire.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.

Sarà che siete in preda
di uno strano meccanismo
intervenire se conviene forse
è una regola del giornalismo
e quando c'è una guerra
allora aumenta la richiesta
non aspettavate altro
vi sbizzarrite coi talk-show
per voi diventa una festa.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.

Lasciatemi col gusto dell'assenza
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate
la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche
a ciò che ho intorno.

Ma la televisione che ti culla
dolcemente
presa a piccole dosi
direi che è quasi un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.

E leggendo i giornali
con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare
come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo
o anche il giorno stesso
vanno molto bene
per accendere il fuoco
o per andare al cesso.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
c'è un'aria, un'aria, ma un'aria
c'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca, che manca, che manca
l'aria.


"Se ci fosse un uomo"
Se ci fosse un uomo
Se ci fosse un uomo (coro)

Se ci fosse un uomo
un uomo nuovo e forte
forte nel guardare sorridente
la sua oscura realtà del presente.
Se ci fosse un uomo
forte di una tendenza senza nome
se non quella di umana elevazione
forte come una vita che é in attesa
di una rinascita improvvisa.
Se ci fosse un uomo (coro)

Se ci fosse un uomo
generoso e forte
forte nel gestire ciò che ha intorno
senza intaccare il suo equilibrio interno
forte nell'odiare l'arroganza
di chi esibisce una falsa coscienza
forte nel custodire con impegno
la parte più viva del suo sogno
se ci fosse un uomo.

Se ci fosse un uomo (coro)

Questo nostro mondo ormai è impazzito
e diventa sempre più volgare
popolato da un assurdo mito
che è il potere.
Questo nostro mondo è avido e incapace
sempre in corsa e sempre più infelice
popolato da un bisogno estremo
e da una smania vuota che sarebbe vita
se ci fosse un uomo.
Se ci fosse un uomo.
Se ci fosse un uomo.

Se ci fosse un uomo (coro)

Allora si potrebbe immaginare
un umanesimo nuovo
con la speranza di veder morire
questo nostro medioevo.
Col desiderio
che in una terra sconosciuta
ci sia di nuovo l'uomo
al centro della vita.

Allora si potrebbe immaginare
un neo rinascimento
un individuo tutto da inventare
in continuo movimento.
Con la certezza
che in un futuro non lontano
al centro della vita
ci sia di nuovo l'uomo.

Un uomo affascinato
da uno spazio vuoto
che va ancora popolato.
Popolato da corpi e da anime gioiose
che sanno entrare di slancio
nel cuore delle cose.
Popolato di fervore
e di gente innamorata
ma che crede all'amore
come una cosa concreta.
Popolato da un uomo
che ha scelto il suo cammino
senza gesti clamorosi
per sentirsi qualcuno.
Popolato da chi vive
senza alcuna ipocrisia
col rispetto di se stesso
e della propria pulizia.

Uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato da un uomo talmente vero
che non ha la presunzione
di abbracciare il mondo intero.
Popolato da chi crede
nell' individualismo
ma combatte con forza
qualsiasi forma di egoismo.
Popolato da chi odia il potere
e i suoi eccessi
ma che apprezza
un potere esercitato su se stessi.
Popolato da chi ignora
il passato e il futuro
e che inizia la sua storia
dal punto zero

Uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato da chi é certo
che la donna e l'uomo
siano il grande motore
del cammino umano.
Popolato da un bisogno
che diventa l'espressione
di un gran senso religioso
ma non di religione.
Popolato da chi crede
in una fede sconosciuta
dov'é la morte che scompare
quando appare la vita.
Popolato da un uomo
cui non basta il crocefisso
ma che cerca di trovare
un Dio dentro se stesso.

Allora si potrebbe immaginare
un umanesimo nuovo
con la speranza di veder morire
questo nostro medioevo.
Col desiderio
che in una terra sconosciuta
ci sia di nuovo l'uomo
al centro della vita.

Con la certezza
che in un futuro non lontano
al centro della vita
ci sia di nuovo l'uomo.
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