Non c'e' niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello piu' dell'anima...
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
«Sorella sconfitta», la bellezza di un'altra partenza
Massimo Zamboni presenta il suo primo disco da solista. Un minitour indipendente e fuori dal comune
Guida all'ausculto Nell'opera il musicista, antico ideatore con Lindo Ferretti dei Cccp e dei Cis, racconta dolori di una separazione e nuove consapevolezze
ANDREA SCANZI
«Non è poi un modo così nuovo per ascoltare un disco. Nella preistoria della tecnologia, funzionava così». Con queste parole, Massimo Zamboni spiega il mini tour col quale presenterà il suo primo disco solista, Sorella Sconfitta. Dopo l'incontro di ieri sera, al Politecnico di Roma, si esibirà in una insolita «guida all'ausculto» domani a Gabicce (e poi anche il 22 a Modena e il 23 alla sala parrocchiale di Carpineti e il 25 a Correggio). «Non faremo altro che ascoltare il disco. Io sarò in scena, erogatore di parole visive e sonore, voce recitante che si intromette e siega senza mai interrompere il flusso dei suoni». Alle sue spalle, nel buio, immagini «per pilotare e distrarre lo sguardo, per aiutare a introdursi nelle pieghe delle canzoni». Un'ora e poco più di concerto, giusto il tempo di un disco. Zamboni scherza sul deliberato pauperismo di una tournèe simile: «costa poco, è vero. Per mettere in scena Sorella sconfitta- Guida all'ausculto bastano un impianto audio decente, un paio di microfoni, un mixer, un monitor/spia, un lettore dvd e un proiettore diapo (il telecomando lo controllo io). Non molto altro: uno schermo 2x3, un tavolino, una sedia. E un banco per fare il merchandising, ma solo se qualcuno ha voglia di farlo». Strana abbastanza da risultare perfettamente in linea con l'ispirata irregolarità di Zamboni, la serata riminese - e quelle che verranno - non va sottovalutata. Offre la possibilità di vedere un album non comune, uscito a inizio anno e già - di diritto - nella playlist dei migliori lavori del 2004. Un disco dichiaratamente eterogeneo, che si avvale di una capacità lirica invidiabile (già denotata dal primo romanzo di Zamboni, Emilia parabolica, Fandango Libri) e da quattro voci. Tutte femminili: Lalli (la più in linea col progetto), Marina Parente, Fiamma (assai ustmamomesca) e Nada, che qui canta deliberatamente come avrebbe cantato Giovanni Lindo Ferretti, ieratico ideatore (con Zamboni) dei Cccp prima e Csi poi. La differenza tra i due risiede nella capacità di accettare - prima ancora che metabolizzare - la sconfitta di un'amicizia che pareva eterna, e che ha invece lasciato una macerie d'affetti. Se Ferretti si è accontentato di polemizzare prima, e reiterarsi poi in progetti artistici polverosi e stantii, alimentando quella ormai logora aura di messia de noantri, Zamboni non ha soltanto affrontato il dolore: lo ha elevato a ripartenza. Racconta: «Sorella sconfitta è nato dalla mia enorme difficoltà legata alla fine violenta dei Csi. Mi sono così accorto di quanta forza e potenzialità siano stimolate da una sconfitta, che obbliga a fare i conti con se stessi con un approfondimento ben maggiore del semplice ricucirsi le ferite. Parlando di una sconfitta certo più profonda, Primo Levi diceva che chi è torturato lo è per sempre, nel senso che continuerà a vivere con quella tortura. È accaduto, accadrà anche a me».
Dal processo che ha portato Zamboni, come il protagonista del suo Emilia Parabolica , a eleggere la sconfitta come una sorella preziosa (e anche solo in questo passaggio c'è una critica impietosa alla imperante cultura della vittoria odierna), è nato un disco senza dubbio catartico («una liberazione con cui accetto le mie catene»), ma mai freddo o autoreferenziale. Al contrario, il chitarrista e scrittore - nonchè agricoltore, quando suole rifugiarsi nel suo eremo dell'Appennino Reggiano - ha saputo creare un'opera satura di idee, piena di momenti alti (Miccia prende fuoco, Stralov), azzardi musicali portati a compimento (Ultimo volo,America) e confessioni recitate dall'autore stesso. È il caso di Blu di Prussia , acme del disco. «Ho pre-sofferto» tutto, recita Zamboni. Su questa coraggiosa, ormai accettata, pre-sofferenza, l'autore ha edificato un processo artistico non comune. Per coerenza, originalità e bellezza.
(il manifesto, 2 aprile 2004)
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Un bell’articolo sul mini tour di presentazione del primo album di Massimo Zamboni dopo lo scioglimento dei Csi.
Ma, non condivido assolutamente l’attacco dell’articolista a Giovanni Lindo Ferretti. Francamente i Pgr non mi sembrano un “progetto artistico polveroso e stantio”. Mi sembra una polemica esagerazione.
A me non dispiacciono. Mi rendo conto che i Csi fossero un'altra cosa ma etichettare il cantante come “messia de noantri” è davvero troppo…
Mi pare che l'articolista abbia impostato tutto in modo un po' manicheo: Zamboni e Ferretti litigano, Zamboni elabora il dolore e incide un capolavoro mentre Ferretti se ne fotte, assume l'aria da star e musicalmente, dopo il divorzio con Zamboni vale poco o nulla.
Neanche io lo condivido il taglio ma mi sembrava cmq interessante postare l'articolo per tutte le altre cose che dice.
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Comunque Oltre, succede quasi sempre così, i gruppi che si sciolgono poche volte si lasciano senza strascichi, polemiche, tribunali, rancori, ...
Posso capire che parlar male di un ex compagno possa dare un gran fastidio al pubblico ma poi se ci pensi bene succede nelle migliori famiglie anche in quella di Zamboni e Ferretti.
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
TyL sono d’accordo con te: se escludiamo il taglio manicheo e i commenti su GLF, il resto dell’articolo è molto interessante, specie per ciò che dice Zamboni, grazie per averlo postato (io me lo ero perso).
Spulciando su splinder ho trovato una chicca, che vi giro: http://acau.splinder.it/ è il blog di Gianni Maroccolo. Se vi capita, dateci un’occhiata…
Un saluto,
Oltre
Still ha scritto:succede quasi sempre così, i gruppi che si sciolgono poche volte si lasciano senza strascichi, polemiche, tribunali, rancori, ...
Non so quali siano i rapporti tra Ferretti e Zamboni e, tutto sommato, non mi importa neppure di saperlo.
Cmq mi pare che la critica di Oltre fosse rivolta al giornalista autore dell'articolo e non a Zamboni (almeno io l'ho inteso così).
Tnx a Oltre per il link al blog di Maroccolo anche se non capisco perché il suo riceva più visite del mio
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Ferretti se ne fotte, assume l'aria da star e musicalmente
non è esattamente corretto, Lindo Ferretti ha inciso circa 3 anni fa un disco chiamato COD.EX.. uno dei dischi + orrendi della storia. completamente elettronico gestito molto male dal punto di vista della parte cantata e degli strumenti, i testi sono sempre molto carini ma non come quelli del disco di cui si parla in questo 3d
in parole povere... lindo ferretti bravo ma ciò non toglie che Zamboni sia risucito ad elaborare dallo scioglimento dei csi (nato a berlino in fase di pre-produzione di codex) un vero e proprio capolavoro.
Pelodia pensieri deboli,
mutui quinquennali,
ideologia a bassa intensità.
Ma COD.EX, piace solo a me? E un pò difficilino da ascoltare nel senso che è difficile arrivare ad ascoltarlo fino alla fine, però e bello, almeno a me piace!
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)