Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Uahlim credo che tu abbia decisamente capito pochino del bookcrossing in generale: la butto lì poi mi dirai...
Mi pare già che il fatto che tutti i bookcrosser possano avere un riferimento in termini di pub, bar o quant'altro in qualunque città si rechino possa già considerarsi una buona forma di pubblicità x questi luoghi.
La vita fortunatamente non è fatta solo di atti finalizzati al lucro, e fino ad ora il bookcrossing almeno x quello che ho visto personalmente è decisamente fuori da questa categoria!!
E poi il discorso dei "rifiuti" in the wild, via...
herbert ha scritto:La vita fortunatamente non è fatta solo di atti finalizzati al lucro, e fino ad ora il bookcrossing almeno x quello che ho visto personalmente è decisamente fuori da questa categoria!!
direi che questo esplica bene il discorso.Chi è veramente interessato al bookcrossing sa dove andare,e mi riferisco alle bookcrossing zone.La cultura è quello che accomuna tutti i partecipanti e non credo che discussioni superflue come questa di uahlim contribuiscano a costruire qualcosa di interessante,come il target che si propone il bc(diffondere la cultura e ampliare la discussione sui libri)
PS:nessuno obbliga nessuno a partecipare...
«La vita di una persona consiste in un insieme di avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.»(Calvino)
Grazie del benvenuto e di aver portato i termini della discussione al succo.
Io contesto il principio del diritto al bookcrossing selvaggio ed il tuo diritto di bookcrosser ad imporre in tutta buona fede qualcosa a qualcuno. Questo perchè come si dice la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. Oggi c'è il book crossing, domani le gattare per strada, dopodomani non so cosa ed alla fine tutte molte iniziative a fin di bene, tutte belle e lodevoli finche si vuole ma che tutte assieme possono cominciare a dar fastidio a chi deve gestire un luogo e non ha neppure diritto a dire beh. Prendiamo il rilascio in un supermarket: come è stato fatto? Chiedendo il permesso ed avvisando o cosi' di nascosto? Il libro viene trovato, l'etichetta è messa fuori o dentro? Il libro va aperto? Va toccato? Va maneggiato? Ci sono un sacco di paranoie per alcuni, unabomber di qua, terroristi di là, il rischio del procurato allarme puo' esserci.
Vedo comunque che non sono l'unico a pensarla cosi' se si comincia anche in questo 3d ad affermare il principio che il book crossing vada fatto solo in luoghi preposti con il consenso di chi questi luoghi li deve controllare e gestire eccetera.
Il libro viene trovato, l'etichetta è messa fuori o dentro? Il libro va aperto? Va toccato? Va maneggiato? Ci sono un sacco di paranoie per alcuni, unabomber di qua, terroristi di là, il rischio del procurato allarme puo' esserci.
Hai ragione, troppo sbattimento. Lascia pure perdere, e pensa alla salute.
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò. Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB) Tom Cruise dice le bugie (DP)
Ciao Lorek, il responsabile di un luogo non puo' lasciare perdere, tu che rilasci il libro puoi farlo.
E minimizzare lo sbattimento di chi deve gestire quel luogo rappresenta una mancanza di rispetto nei suoi confronti.
E' proprio la sua non scelta che rende il principio del diritto a rilasciare ovunque un libro una faccenda discutibile.
Se tu chiedi il permesso e la persona te lo accorda non c'è alcun problema.
E' se tu non lo fai che il problema sussiste.
Anche se presumi e magari a ragione che il permesso sarebbe accordato.
Ma che tu presuma a ragione e pretenda di sapere l'opinione del gestore senza interpellarlo è già offensivo ed irrispettoso.
Sto criticando il metodo, non il merito.
Ma cos'è? Un nuovo programma chiamato "Mondo paranoia"?
Ah gioia, comunque magari ridimensionati un po' ché i lager veri furono altra cosa, e i "marchi di infamia" cose ben più pesanti, difficili e umilianti da portare... ma che lo dico a fare, chiunque dotato di buon senso lo sa bene, e si guarderebbe dal fare simili paragoni...
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
io lavoro in un caffè, e ogni giorno mi capita di dover raccogliere cartacce, sacchetti di plastica che fasciavano riviste, pacchetti di sigarette vuoti ecc. che i clienti lasciano sul tavolo o sulle sedie dopo essersene andati. dal momento che devo comunque raccogliere queste cose, se ogni tanto trovassi anche dei libri non mi cambierebbe molto. senza contare che uno un libro può anche dimenticarselo senza volerlo apposta rilasciare in the wild...che significa, che è vietato dimenticarsi le cose?
Ultima modifica di shandy il mer feb 02, 2005 12:51 pm, modificato 1 volta in totale.
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Watch Out, There's a Toblerona About.
A revolution is the solution.
Dunque, mi scuso del fatto che ti ho risposto in modo un po' brusco.
Detto questo, mi sembra che assolutamente il problema non sussista, per il semplice fatto che anche presupponendo una diffusione abnorme del fenomeno, si parla di rilasci tanto limitati da risultare irrilevanti. A me non è MAI capitato di trovare una pila di libri rilasciati, nè credo capiterà mai...A quel punto dov'è il disagio organizzativo? Il rilascio è ufficializzato in termini di OCZ solo ed esclusivamente per motivi di rintracciabilità, non certo per richieste di autorizzazioni varie...
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Hai ragione certamente per quanto riguarda le conseguenze tragiche ed in effetti non voglio fare il martire, non mi interessa, volevo solo svelare l'atteggiamento.
Secondo me hai torto a minimizzare l'atteggiamento perchè l'abitudine di portare argomenti ad personam in una discussione è già una prima forma pericolosa di discriminazione e di habitus mentale.
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Non è vietato dimenticarsi le cose, perchè la dimenticanza è un errore, non è un atto voluto.
Ma se tu lasci un oggetto dovresti avere la buona educazione di avvisare.
E francamente credevo che le OCBZ o OCZ che dir si vogliano fossero fatte con il permesso ed avvisando il responsabile di quela zona.
Nessuno pretende permessi in carta bollata, ci mancherebbe.
Rispondere che sono fatte solo per i comodi della community francamente mi lascia un po' perplesso.
Quando parlo di pubblicità non mi riferisco all'idea che la community faccia degli accordi ed imponga a tutti di mettere una certa pubblicità sulle etichette, ma alla libertà di chi rilascia libri di farlo mettendo della pubblicità sua, pernso sopratutto ai piccoli esercenti.
In fondo anche voi con le vostre firme e le segnalazioni di siti usate il forum per farvi pubblicità, ad un'idea, non ad un prodotto, ma è già pubblicità.
Estendere questo concetto ale etichette, tutto qui.
che l'accordo ed il permesso col gestore c'è? E che molti la pensano cosi' se cominciano a dire che lo fanno solo nelle OCZ il bookcrossing? Allora non dire che si fanno le OCZ non per avere anche il permesso del gestore ma che basta comunicare dove sono i libri, perchè per la rintracciabilità basta indicare sul sito le zone di rilascio.
allora se per pubblicità intendi questo, il bc, i ring, i rilasci in the wild, sono già una forma di pubblicità: della lettura in generale, di un autore o di un libro in particolare che magari non sono molto conosciuti...se per pubblicità si inetende questo, sono d'accordo, ma esiste già. pubblicizzare un prodotto è un'altra cosa, significa indurre ad un acquisto e questo non credo c'entri nulla col bc.
proposta: perché non cominciamo tutti ad andare in giro con magliette che sponsorizzano la salumeria cecconi piuttosto che il panificio turli?
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uahlim ha scritto:per la rintracciabilità basta indicare sul sito le zone di rilascio.
Ma questo esistè già se non sbaglio
Infatti se vuoi sapere tutto cio che si libera a Roma ed esattamente dove per esempio basta settarlo sul sito BC.com e ti arrivano le mails per ogni rilascio.
Se hai altri dubbi facci sapere! Se invece ti serve un'analista il prezzo è un altro ma ne possiamo parlare
le ocz offrono gli innegabili vantaggi di essere:
1. luoghi in cui siamo sicuri che i gestori, per il fatto di aver dato la loro disponibilità, non butteranno i libri nel primo cassonetto che troveranno, cosa che con i rilasci in the wild non è garantita
2. perché no, luoghi in cui potersi trovare periodicamente, scambiarsi libri e chiacchiere...
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