Libertà di ricerca avanzata. Per avere staminali utili non serve produrre embrioni. Lo dice la scienza
La clonazione terapeutica è senza futuro. E' più promettente la regressione da cellule adulte. Un'inchiesta di Nature
Roma. La ricerca sugli embrioni umani è obsoleta. Superata. Antica. La via del futuro è un'altra, più semplice e priva di implicazioni etiche, perché nessun embrione verrà toccato per utilizzarne le cellule staminali. Lo ha scritto nel numero appena uscito Nature Medicine, una delle più importanti riviste scientifiche del mondo, con quartier generale a Londra e basi a New York, Washington, San Francisco, Boston, Tokyo, Parigi, Monaco. E' l'ultima tendenza internazionale in fatto di ricerca e cura delle malattie, è “un rimedio semplice ai problemi della clonazione”. Anche alle polemiche sull'“oscurantismo” di chi non vuole permettere ricerche sugli embrioni e per questo viene accusato di impedire il progresso della scienza. “Nella maggior parte delle discussioni sulla ricerca sulle cellule staminali ci si scaglia gli uni contro gli altri sul diritto o meno di distruggere un embrione per creare linee staminali. Ma in un recente meeting a San Diego gli scienziati hanno parlato invece di tecniche alternative che elimineranno la necessità di ovuli umani e di embrioni”. Nessun bisogno di embrioni, e nessuna necessità di clonazione terapeutica (quella approvata appena ieri in Spagna, insieme alla cancellazione dei limiti nella produzione di ovociti fecondati, insieme all'approvazione della diagnosi preimpianto anche al fine di creare in provetta i bambini-farmaco, “utili” a curare le malattie dei fratellini). Si tratta di intervenire su una cellula adulta e farla tornare indietro, direttamente allo stadio di cellula staminale totipotente: ottenendo così staminali “embrionali” senza produrre embrioni, creando degli ibridi che hanno le stesse caratteristiche delle staminali embrionali. “Si tratta di una clonazione, ma di cellule – dice al Foglio lo scienziato Angelo Vescovi – che in un solo colpo risolve due problemi: quello etico degli embrioni e quello medico del rigetto da parte del corpo umano: è il futuro”.
Col grasso niente problemi etici
Creare staminali embrionali e non embrioni, superare la clonazione terapeutica, tecnologia già vecchia. “La cosiddetta clonazione terapeutica per me è un non evento – ha dichiarato Alan Trounson, direttore del Monash Institute of Reproduction and Development in Australia – come metodo per sviluppare terapie semplicemente non è realistico”. Per scarsa efficienza, scrive Nature Medicine, e perché prelevare ovuli umani per esperimenti di clonazione è doloroso e dispendioso, tecnicamente complicato ed eticamente “un campo minato”. “Non si può fare affidamento per sempre sugli ovuli umani, quando c'è una via migliore – ha detto Jose Cibelli, professore di Biotecnologia animale all'Università del Michigan – e posso prevedere che la clonazione terapeutica diventerà obsoleta”.
Una buona risposta a chi (compresi i fautori del referendum contro la legge 40) continua a sostenere che la ricerca sugli embrioni sia l'unica strada per curare gravi malattie, che il progresso non possa prescinderne, mentre il mondo aspetta col fiato sospeso buone notizie per i malati. Poi il Monde pubblica in prima pagina una notizia gigantesca e non se la fila nessuno (a parte Adriano Sofri nel dibattito con Massimo D'Alema a Trento): un'équipe di scienziati del Cnrs di Nizza è riuscita a ricavare cellule totipotenti, paragonabili alle cellule staminali embrionali, da adipe umano, dopo aver separato, attraverso la liposuzione, il grasso cattivo dal grasso buono (i tessuti adiposi rappresentano il 10 per cento del peso in un adulto sano e il 50 per cento negli obesi). Il gruppo guidato da Christian Dani, il cui lavoro sarà pubblicato sul Journal of Experimental Medicine, ha reperito le cellule riparatrici, le ha coltivate e poi le ha iniettate per fabbricare un muscolo di topo. Il prelievo attraverso liposuzione è una tecnica sperimentata, il grasso non pone problemi etici, si evita il rigetto perché al malato vengono iniettate le proprie cellule, l'adipe è una risorsa inesauribile. Allora, davvero, si spera che dalle nostre parti non siano così oscurantisti da voler fermare il progresso scientifico seguendo la strada superata della ricerca sugli embrioni.
fonte
Il Foglio 7.05.05
