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Non accade solo in Italia, comunque...la prova ne e' questo articolo uscito sull'edizione del weekend di The Guardian.
Anche se apprezzo le caratteristiche di Clarkson come showman (e fa anche ridere), sono proprio disgustata dalla decisione della Oxford Brookes...
"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
No dico... ma le sentite le interviste a fine GP? E' un ragazzetto che corre sulla moto, fa le pinne al TG e si scrive "the doctor" sul culo... quello è "comunicare"?
Tra l'altro fossi laureato/laureando in sc.com alle parole di lemmon mi incazzerei non poco, non puoi sparare a zero sulla categoria, quando è il sistema universitario (TUTTO, compreso ingegneria) che sta andando a rotoli...
Tallmaris Le persone non si capiscono, si tollerano (Tallmaris)
"Seguite i princìpi, non i maestri." (Chen Xiao Wang)
Gabry, ma alla fine gliel'hanno data quella laurea?
Liz
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
Stanno ancora pensandoci su... ma penso che, per come sono messe le cose, gliela daranno.
"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
veramente io non stigmatizzavo tanto la laurea in sé (entrambi i Rossi sicuramente sono dei grandi comunicatori, a mio parere, e oltre al fatto che se hanno accesso ai media un motivo ci sarà, bisogna anche dire che li sanno sfruttare alla grande) quanto l'ignoranza dell'italiano, lingua ormai davvero bistrattata
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Non sono stata spiegata
e allora forse la laurea dovrebbero toglierla a me!
Io dico, anzi ribadisco, che per fare il comunicatore non ci vuole la laurea ma l'attitudine. E quella ce la può avere lo spazzino, l'ingegnere, l'economista, la mia estetista...chiunque. E quindi Xenia tu scegli chi meglio pensi faccia al caso, nulla più e nulla meno di quel che farei io
Ripeto: mettere su una laurea in comunicazione mi sembra un'ottima azione di marketing da parte dell'ateneo che cerca studenti. In sostanza: E' senz'altro vero che gerarchizzo le lauree (ma le lauree, non le persone) e non in base al lavoro e al sudore che procurano ma alla fondatezza del percorso scientifico che propongono.
Se poi vogliamo parlare dell'italiano dei V.Rossi in causa, allora mi allineo. Che tornino alle elementari.
Lemmon
Non sono cattiva.....è che mi disegnano così (Jessica Rabbit)
La mia vita è un'idea che ho espresso esistendo (S. Kierkegaardt)
Se posso dire il mio modesto parere,qui il problema non è della laurea in sc.com ma di tutto il sistema universitario e scolastico italiano,che per essere gentili non è proprio il massimo.
cmq io sono laureata in interpretariato e comunicazione e direi che pure la mia non è una laurea che da garanzie in campo lavorativo.
Sta a chi fa i colloqui decidere la preparazione dei candidati.
sulle lauree ad honorem o come cavolo si dice meglio che non faccio commenti
Mickey81 ha scritto:qui il problema non è della laurea in sc.com ma di tutto il sistema universitario e scolastico italiano,che per essere gentili non è proprio il massimo.
Non e' solo un problema italiano... qui in GB e' la stessa cosa. Anzi, direi che se paragono me con un coetaneo inglese (non saprei invece per la Scozia), il livello di cultura generale che ha lasciato in me il liceo e' di molto superiore a quello del contemporaneo "A level".
"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
Ciao! Mi permetto di intervenire, perché mi sono laureata in Scienze della Comunicazione nel 2000, ai tempi del vecchio statuto (5 anni con il triennio per metà a corsi con frequenza obbligatoria).
Premetto che se fatta seriamente non è una facoltà semplice (ma neanche troppo difficile, questo sì); farla seriamente significa studiare, farsi almeno un anno di erasmus serio - non cazzeggiante - , cogliere al volo tutte le opportunità di formarsi al di fuori dell'università, tenere occhi aperti e orecchie aperte, leggere i giornali e mille altre cose. Se la si fa poco seriamente, si resta incapaci a prescindere.
Dopo di che mi lancio in una spiegazione che potrà far capire a Lemmon e non solo l'origine dell'attuale scatafascio che porta a dare la laurea a Valentino perchè vince le corse e recita (male) in un paio di pubblicità di birre - il che è solo la manifestazione di uno scatafascio generale della cultura universitaria e non, stretta fra baroni che non mollano e soldi che non arrivano e ministri che non investono. Sarò un po' lunga, ma scusate.
Scienze della Comunicazione è stata inventata intorno al 92 da Umberto Eco e altre persone, su basi molto solide:
- il paese sta andando incontro a un terziario avanzato a cui mancano specialisti in comunicazione
- il paese ha un tessuto industriale fatto di poche grandi imprese e molte medie piccole imprese, che avranno bisogno di comunicazione
- il paese è rimasto molto indietro nella ricerca e nella pratica di tutti i settori della comunicazione, che sono affidati all'intuito di pochi creativi e non è realizzata in maniera scientifica come altrove
Quindi, facciamo questa facoltà. Ma siccome sappiamo che il numero di professionalità di questo tipo che saranno necessarie nel tempo non sarà illimitato, stabiliamo che ne apriremo al massimo sei, di facoltà, e che esse dovranno garantire un certo standard. Facciamole quindi a numero chiuso (Scienze della Comunicazione è stata la prima facoltà umanistica con ingresso a numero chiuso) e di anno in anno rivediamo i numeri di accessi possibili in funzione delle evoluzioni del mondo del lavoro.
Questa cosa ha funzionato fino circa al 1994, quando hanno aperto la facoltà a Trieste (dove ho frequentato io). Doveva essere la sesta, l'ultima. Con l'avvento di internet ecc. le cose sono cambiate in modo imprevedibile, e quindi hanno cominciato ad aprirne altre. Il che aveva senso. I ragazzi si sono appassionati a questi temi e Scienze della Comunicazione è diventata un po' una moda, ma anche lo sbocco per chi desiderando fare studi umanistici non se la sentisse di laurearsi in lettere.
Solo che... solo che a un certo punto, fra riforma universitaria e varie problematiche economiche (niente soldi) gli atenei si sono accorti che la facoltà tirava parecchio (e quindi attirava parecchi soldi). Il piano iniziale invece di essere semplicemente modificato è stato del tutto abbandonato e si sono aperti decine e decine di corsi di laurea afferenti all'area della comunicazione, scandalosamente venduti come innovativi, efficaci, utili per il mondo del lavoro.
I meccanismi di selezione sono saltati e si sono inventate decine di percorsi idioti falsamente differenzianti, in realtà tutti simili e tutti, in buona parte, inutili perchè assolutamente non basati sulla pratica (problema tipico dell'università italiana, fatta di teoria e non di pratica) e soprattutto inutili in un mondo del lavoro in cui di aziende strutturate al punto di aver bisogno di persone specificamente dedicate alla comunicazione ce ne sono poche (le piccole e medie non hanno questa cultura, si arrangiano, si consorziano).
Ecco spiegata l'affluenza di stagiste incapaci, intontite da sirene lanciate da decine di università che ti dicono che la comunicazione è figa e ti fa lavorare e che non selezionano perché non vogliono perdere studenti che portano soldi.
Personalmente sono convinta con Scienze della Comunicazione e con i Master in comunicazione che ormai sembrano obbligatori per specializzarsi (ma questo è un altro discorso) si sta consumando una enorme truffa ai danni degli studenti. Si stanno fabbricando laureati poco preparati e che non troveranno mai davvero lavoro perché nessuno ne ha bisogno, pronti a farsi convincere che specializzandosi in questo o in quello avranno più chance.
E questo è quanto!
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
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La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
Si stanno fabbricando laureati poco preparati e che non troveranno mai davvero lavoro perché nessuno ne ha bisogno, pronti a farsi convincere che specializzandosi in questo o in quello avranno più chance.
questa è purtroppo una pratica diffusa in tutte le facoltà. La riforma Moratti del 3+2 e del prossimo 1+2+2 non ha fatto altro che peggiorare una situazione abbastanza precaria.
Il frazionamento dissennato delle lezioni, la creazione di corsi ad hoc che non arricchiscono il bagaglio culturale, l' assurda temporizzazione degli insegnamenti stanno aumentando il senso di smarrimento degli alunni e portando ad una sottocultura spaventosa.
Vi cito un esempio che per me è eclatante:
sono biologa e ho accompagnato una collega a fare esami di un corso denominato "marcatori molecolari" (corso dedicato agli studenti del triennio iniziale). Questo corso che vale 6 crediti e che è costituito da tre moduli (genetica, biologia molecolare e biochimica) può essere normalmente sostenuto da chi non ha seguito i corsi fondamentali.
Morale della favola? all'esame il 5% degli studenti è stato bocciato perchè non sapeva il DNA che cosa era!!!!!
( e in tutto questo la maledetta Moratti toglie dagli insegnamenti superiori Darwin e inserisce il crezionismo!!!!!!!!)
ps:scusate la divagazione dal tema proposto!
" siediti al sole, abdica e sii il Re di te stesso" (F. Pessoa)
"solo due cose sono infinite:l'universo e la stupidità umana, e sul primo non sono sicuro"
(A. Einstein)
"il razzismo è un'idiozia, lo dimostra la genetica" (L. Cavalli-Sforza)
ci sedemmo dalla parte del torto, tutti gli altri posti erano occupati.
Bertold Brecht
Io mi sono laureato diversi anni fa, quando i '+' non c'erano, io ho fatto 5 e basta.
Da quanto ho capito, anche perché la mia sorellina invece si è lauerata nel periodo dei '+', l'attuale sistema del 3+2 ti permetteva comunque di ottenere una laurea 'breve' (non voglio offendere nessuno, solo non so come chiamarla) sullo stile del 'degree' americano, e poi 'specializzarsi' (?) con l'ulteriore biennio.
Ma se va in porto quello che dice DNA, significa che la gente potrà prendersi una 'microlaurea' dopo solo un anno di università? Ma sono cose da pazzi......
La violenza è l'ultimo rifugio degli imbecilli - Hari Seldon
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò. Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB) Tom Cruise dice le bugie (DP)
Laurea Junior, o di primo livello.. per il resto, quando vado in segreteria e dico che sono vecchio ordinamento, fra un po' mi sputano in faccia...
Liz
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
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-Lara- ha scritto:Non è che tra qualche tempo uscirà fuori che la Terra è piatta?
...pero' a pensarci bene... ma da dove sono uscite fuori le persone che fanno i piani di studio?? Non e' che c'e' un ramo segreto dell'Inquisizione ancora attivo, nelle cantine di Montecitorio??
"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt