Conversione - una storia personale

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baddoc
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Conversione - una storia personale

Messaggio da baddoc »

Debbo dire che finora ho resistito alla tentazione (ma il termine non è corretto...) di scrivere qui due righe di presentazione di questo volumetto. Vuoi perchè motivi personali mi legano alla storia qui raccontata, vuoi perchè di questo tema non se ne parla mai (Ipotesi su Gesù docet!). Tuttavia recenti sviluppi mi hanno indotto a prendere carta e penna (ehm... facciamo tastiera e mouse? :) ) e a scrivere due righe, anche per "giustificare" il fatto che ne ho già rilasciato tre copie... :D :D
Da dove cominciare? Beh, è una storia vera. Sofferta e scritta con il sangue, come tutte le storie vere. Qui uomini grandi sono diventati piccoli e uomini piccoli, leggendo il testo, sono diventati grandi.
Non c'è retorica, non c'è menzogna o finzione. Chi si prepara alla morte ha il diritto di non mentire a sé stesso, come ha fatto il protagonista. Non si tratta neppure delle solite chiacchiere da salotto buono della medio-alta borghesia annoiata: si tratta della vita, del senso della vita, della Verità e della Via che l'autore del libro ha scoperto e ha seguito fino in fondo, bevendo l'amaro calice.
Lascio la parola a Eugène Ionesco:"La donna che nessuno ama, l'uomo cui diagnosticano un cancro, il pensionato solitario sulla panchina, colui che -nella lucidità spietata del risveglio-guarda allo specchio sul suo volto i segni del tempo e si chiede che ci fa lì, che sarà di lui...Nessuno di costoro sarà mai consolato dal politico, dal sindacalista, dal sociologo, che - per quel che davvero conta - non sono , per usare la parola del Vangelo, che ciechi che guidano altri ciechi".
buona lettura
baddoc

i dati:
titolo: Conversione, una storia personale
autori: Leonardo Mondadori - Vittorio Messori
edizioni: Mondadori
prezzo: euro 4.60
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matteo-anceschi
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Messaggio da matteo-anceschi »

L'avevo già adocchiato e sfogliato brevemente...se mi dici che vale, lo leggerò sicuramente.
E tranquillo...anche se di questo tema specifico se ne parla poco, mi sembra di potere dire che qui hai molti attenti ascoltatori ai quali potrebbe interessare un argomento di questo tipo... :)

Ciao,
Matteo
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

baddoc ha scritto:Lascio la parola a Eugène Ionesco:"La donna che nessuno ama... (cut)
La citazione di Ionesco è bellissima, sul libro chiamato in causa come sai baddoc non sono proprio così convinta che nel suo genere sia la cosa più... consigliabile :-) Premetto che non l'ho letto tutto quindi sono consapevole che la mia valutazione sia invalidata in parte, ma di quello che mi hanno letto ho percepito una chiara strumentalizzazione della religione, cosa che personalmente mi urta profondamente (come persona, oltre che come credente, benché non stra-ortodossa).
Come dicevi, è storia di vita vissuta... ma mi sa tanto di coda di paglia, a dirla tutta. La figura di un Gesù Cristo borghese (nel libro parla persino del tessuto di cui erano fatte le sue vesti, tessuto 'nobile' e raffinato, quindi costoso... temi molto profondi davvero!) non riesco ad accettare venga impiegata per cercare giustificazioni o scuse ai senso di colpa di un arricchito non più abbastanza giovane da potersi 'fregare' della questione Dio & Aldilà...
Cmq Baddoc effettivamente mi sta venendo voglia di leggerlo integralmente :)
Se interessa, e per dovere di oggettività, qui trovate un'intervista audio in streaming a Mondadori
http://www.radio24.it/real/righe260502_1.ram

take care
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propizia
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Messaggio da propizia »

Forse non dovrei intervenire perchè non ho letto il libro, ma c'è una cosa che mi disturba in tutte qs storie di conversione "in extremis".
Ma perchè tutti quelli che fanno una cosiddetta "bella vita", seguendo idee e princìpi personali che sono indipendenti da quelli della religione, quando non addirittura contrastanti, arrivano alla fine dei loro giorni e, vuoi per paura, vuoi per bisogno, scoprono all'improvviso dentro di sè questo anelito alla spiritualità a qualcosa di più grande di noi?
Solo in questo momento?!....
Mi hanno sempre infastidito coloro i quali della religione prendono quello che gli fa comodo e tralasciano quanto c'è di più impegnativo, salvo fare marcia indietro nel momento del bisogno. Allora, chissà come mai, si ricordano di pregare...
Bè, io non sono d'accordo: va bene la parabola del figliol prodigo, ma la religione - se ci credi davvero - richiede un impegno costante e un'applicazione che va al di là del semplice ricorrere a Dio quando non si sa a chi altri rivolgersi.
Forse sarò un po' dura, ma sono stata educata nel cattolicesimo da una madre credente vera, non bigotta, con la quale ho peraltro scontri frequenti dato che crescendo ho maturato convinzioni non così salde (per usare un eufemismo...) e in questo ci credo davvero.
Ho paura che il libro mi confermerebbe solo questa idea...non so decidermi.
Ciao!
baddoc
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Messaggio da baddoc »

Ciao a tutti!
Propizia, perdonami, non riesco ad essere rigoroso in tal senso. Ho davanti agli occhi Agostino, gran peccatore, che in età matura si converte. Poi dirà "ama e fai ciò che vuoi". Ho davanti agli occhi Paolo, persecutore dei cristiani, che dopo tanto sangue sparso si converte. Poi egli comporrà quella poesia del cuore che è l'inno alla carità (I Cor.13). Ancora l'altra sera Ernesto Olivero (vi raccomando la lettura di due suoi testi: "Carolpapa" e "Dio dirige il mio cuore" scritto con il contributo di Norberto Bobbio e Adriano Sofri) mi ripeteva che alla fine saremo giudicati sull'amore... Insomma io credo che, in un'ottica di fede, Dio conosca tempi e modi della conversione, guarda ad esempio la parabola dei lavoratori chiamati all'ultimo ma che ebbero lo stesso salario dei primi chiamati a lavorare. Ognuno di noi ha un progetto speciale e unico, con tempi e modi differenti...
Xenia, capisco le tue riserve, ma sappi solo che la sua conversione è maturata leggendo "Cammino" e poi è stata coltivata in tale ambito... Oh beninteso non ne sto facendo un santo, non spetta a me canonizzare... :D :D ma era un uomo come noi che come noi camminava alla ricerca della verità... Xenia, permettimi un accenno alla vicenda che tanto ti ha colpita delle vesti di Gesù. Premetto che chi ne scrive è Vittorio Messori, che per me è garanzia di oggettività, in quanto voce critica del cattolicesimo italiano e che l'origine borghese o proletaria di colui che per i credenti è il Messia non è per me motivo fondante della fede. Cmq "una tunica senza cuciture tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo" è la descrizione del Vangelo: i soldati non la vollero tagliare, per non rovinarne l'alto valore.
Da un punto di vista rigorosamente storico, Gesù di Nazareth non era di umili origini: come anche altri biblisti hanno affermato (es. Ricciotti) Egli apparteneva alla classe medio-alta (il falegname Giuseppe era un benestante). Resta la strumentalizzazione della religione che tu ipotizzi: a che pro l'avrebbe fatta? Per i sensi di colpa? Per dei pensieri?
Evagrio Pontico disse: "ad una teoria si può contrapporre una teoria, ma chi può confutare una vita?"
Xenia, Mondadori malato aveva la forza di sorridere!!
Cosa o chi lo rendeva felice?
ciao e spero buona lettura a tutti!
baddoc
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Messaggio da fralla »

ieri l'ho visto e l'ho comperato.
l'ho già anche prestato alla mia collega che non sapeva cosa leggere..
spero sarà una buon lettura come dici tu.
ciao ciao f
E un mondo difficile e vita intensa
Felicita a momenti
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LuLù Lupetta
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Messaggio da LuLù Lupetta »

Cara propizia penso che la tua giusta osservazione in fatto di "ricorriamo alla religione" solo nel momento del bisogno scateni malcontenti come i tuoi perchè ci hanno abituato a viverla (almeno in occidente) quasi come un obbligo piuttosto che un naturale stato dell'anima.

Alla fine dei giorni, o in qualsiasi momento della nostra vita che richieda una "resa dei conti" è naturale che certi valori esplodano dentro nel bisogno di dare un senso a quando fino a quel momento evidentemente senso non ha avuto...

Il grido di sofferenza dell'uomo a Dio (in ogni sua molteplice veste) è la cosa più naturale dell'universo.. è nel dolore che ci scopriamo, e se siamo abbastanza onesti e attenti si cambia.


LuLù
«Avere un libro che ti accompagna è meraviglioso, è il miglior compagno di viaggio: sta zitto quando non vuoi che parli, parla quando vuoi sentir dire qualcosa, ti dà senza chiedere. Se lei viene nella mia biblioteca li vede, i miei veri grandi amici sono lì.»
(Tiziano terzani)
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

baddoc ha scritto:Resta la strumentalizzazione della religione che tu ipotizzi: a che pro l'avrebbe fatta? Per i sensi di colpa? Per dei pensieri?
Mettiamola così: Messori non è necessariamente il più neutrale della terra (se mi motivi il perché dovrei pensarlo ne sarò ben lieta), e esistono certi 'gruppi' di persone che all'interno del mondo cattolico amano creare quelle che io non esiterei a chiamare sette, ma che forse sarebbe pià corretto chiamare lobby... Ne ho incrocialti un paio sulla mia strada e non mi sono piaciuti. Ma proprio per nulla...
Non so se Messori e soprattuto Mondadori ne facciano parte ma in ogni caso per rispondere alla tua domanda direi: per sensi di colpa, o per mera opportunità... o magari perchè ci credono davvero.
Che la tunica di Gesù fosse un pezzo unico non mi può diventare un argomento a supporto di una teoria, qualsiasi essa sia... o vogliamo davvero ridurre la religione a così poco? Non riesco a non provare fastidio, tutto qui.

Per Lulù: quello che hai scritto sul senso religioso dell'uomo è bellissimo, e molto vero.
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baddoc
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Messaggio da baddoc »

Ciao a tutti,
Xenia, non ho definito Messori neutrale ma oggettivo. La neutralità non è un valore, è un comodo ripiego. L'oggettività è mantenersi fedele alla verità. Perchè seguo Messori con interesse? Perchè non ha mai avuto paura di ragionare e di parlare schiettamente, perchè ha avuto il coraggio di leggere la storia (vedi l'esperienza di Vivaio e il conseguente volume Pensare la Storia) senza pregiudizi e "cantando fuori del coro". In ambito cattolico non si è fatto intimorire da eccellenze e eminenze e ha sempre parlato chiaro. Tutto ciò non mi ha impedito di dissentire dal suo pensiero quando ha criticato il Papa per le eccessive richieste di perdono e per l'ostentazione della sua malattia.
Le sette... Xenia se ti riferisci all'Opus Dei, non so se Messori ne faccia parte né mi interessa. Mondadori sì, lo dichiarò lui stesso. Beh... l' Opus Dei non è né sarà mai una setta. E' essere chiesa cattolica, semplicemente questo, e ciò vuol dire essere aperti al mondo, cercando Dio nel lavoro e nella vita quotidiana. Anche qui i pregiudizi dei detrattori dell'Opera fondata da S.Escrivà sono forti, ma occorre forse guardare più serenamente la realtà e quindi valutare sulla base di una conoscenza diretta.
La Tunica... l'ho citata solo perchè tu nei parlato e è menzionata nei Vangeli. Non può essere fondamento di nulla: come ti dicevo, non è importante per la mia fede, per quella poca cosa che è la mia fede..., se Gesù "fosse o non fosse padrone delle sue vesti" (scusate!!! :oops: non riuscivo a trattenere questa citazione dal Nome della Rosa... ahhh la Vexata Quaestio... :D :D :D ) ma il Suo messaggio, anzi neppure quello. Come ha detto S.Paolo, se Cristo non è risorto dai morti vana è la nostra speranza.
Lulù mi hai ricordato Agostino: il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te. Hai ragione: il dolore aiuta a crescere, a migliorare. Il dolore inchioda me al mio io e mi obbliga a guardare il mio baratro: ancora una volta mi obbliga a non mentire, a stare con la verità, costi quel che costi...
Fralla spero davvero che il libro ti piaccia!!! Aspetto i tuoi commenti!! :)
ciao a tutti
baddoc
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

Baddoc ha scritto:Le sette... Xenia se ti riferisci all'Opus Dei, non so se Messori ne faccia parte né mi interessa. Mondadori sì, lo dichiarò lui stesso.
Questo non lo sapevo ma onestamente non ne sono troppo sorpresa...
Baddoc ha scritto:Beh... l' Opus Dei non è né sarà mai una setta. E' essere chiesa cattolica, semplicemente questo, e ciò vuol dire essere aperti al mondo, cercando Dio nel lavoro e nella vita quotidiana. Anche qui i pregiudizi dei detrattori dell'Opera fondata da S.Escrivà sono forti, ma occorre forse guardare più serenamente la realtà e quindi valutare sulla base di una conoscenza diretta.
Ti vedo informatissimo, quindi approfitterò della tua conoscenza per capire meglio nonché per sottoporti alcune mie ‘osservazioni’ che al momento vanno in senso contrario a quanto scrivi:
:arrow: essere Chiesa Cattolica: io ancora non ho capito perché se sono cattolico e voglio esserlo attivamente, da praticante, e vivere la mia fede nel quotidiano, la Chiesa non mi basti. Che bisogno c'è di creare dei sotto gruppi? Un conto è - per dire- aderire ad un gruppo missionario/di volontariato o cose del genere, ma qui mi sembra che la cosa vada ben oltre...
:arrow: essere aperti al mondo: scusami ma non mi risulta che uno entri nell'Opus dei perché fa toc toc ad una porta e gli aprono. Sul sito italiano leggo che raccoglie 84'000 persone, che non sono un'enormità (e infatti di norma funziona per cooptazione, mi pare... c’è una forma di élitismo in tutto questo). Quindi come apertura c'è di meglio, il modo + aperto sarebbe di non esistere come 'organizzazione'

Fra l'altro, infine, ho notato una cosa, e cioè che le persone che aderiscono all'Opus Dei non sono molto inclini a farlo sapere, quanto meno non subito: magari tu li vedi un po' 'fissati' su certe cose, ma se non ne sai nulla non sei certo in grado di capirlo.
Dopo un po' che li frequenti, piano piano, tirano fuori l'argomento. A me la gente che si nascondo non ha mai ispirato troppa fiducia, trovo questo alone di mistero molto discutibile perché poco trasparente. Forse è motivato da qualcosa (che non conosco)? Ecco perché uso un termine - volutamente - forte come 'setta'.
A me è successo di entrare in contatto con questa realtà, che ha cercato di… tirarmi dentro, ma mi sono ben guardata dall’accettare. Ciò che contesto non è tanto il pensiero dell'Opus (che dovrebbe essere identico a quello della Chiesa... o ci sono variazioni sul tema?) né la sua l'attività, che non conosco bene, quanto la sua natura chiusa, vagamente misteriosa tipo massoneria, e che onestamente non c'entra nulla con il mio modo di intendere la religione e l’apertura al mondo, per usare le tue parole. Della serie siamo tutti uguali, tutti cattolici, ma noi di più.
Questa critica non è rivolta all’Opus in quanto tale ma a tutti quei sotto gruppi cattolici chiusi (e in Università ho avuto modi di beccare anche loro) che finiscono coll’isolarsi dal mondo, in qualcosa che a me pare rivelare un senso di malcelata superiorità…
Tutto qui...
Come vedi, talvolta il pregiudizio da te condannato è auto alimentato dalla sua stessa 'vittima'... Sono molto interessata alle risposte che vorrai fornirmi :-) (magari se la cosa è molto lunga scrivimi privatamente che sennò intasiamo il topic!)

ciao
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Messaggio da propizia »

Xenia ha scritto:Come vedi, talvolta il pregiudizio da te condannato è auto alimentato dalla sua stessa 'vittima'... Sono molto interessata alle risposte che vorrai fornirmi (magari se la cosa è molto lunga scrivimi privatamente che sennò intasiamo il topic!)
No, no, rispondi pubblicamente che sono interessata anch'io: la penso come Xenia, anzi forse sono più radicale ma data la mia scarsa conoscenza dell'Opus non trovo giusto criticare (e basta) una cosa che non conosco.
Grazie!!
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

propizia ha scritto:la penso come Xenia, anzi forse sono più radicale
caspita, io che temevo di essere tacciata di estremismo :-)
Scherzo ovviamente, sono d'accordo con te nell'aspettare le repliche del buon baddoc (che sicuramente non mancheranno :-))

take care
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Messaggio da baddoc »

Ciao Propizia! Ciao Xenia!
Innanzitutto una precisazione. Scusatemi ma la stanchezza ieri mi ha fatto dire una cosa non vera: Mondadori almeno all'epoca in cui scrisse il libro non era membro effettivo dell'Opera (intendo né numerario né sovrannumerario), ma la sua continuità ai figli di S.Escrivà era fortissima. Chi leggerà il libro avrà modo di accertare questo fatto. Quando l'ho rivisto, poco prima della sua morte, in concomitanza con la canonizzazione di S.Escrivà, non faceva mistero della sua simpatia verso l'Opera. L'ambiente in cui matura la sua conversione è Opera di Dio.
Xenia, grazie per le tue acute osservazioni. Cercherò di rispondere per quel che mi è possibile.
:arrow: Chiesa Cattolica e gruppi ecclesiali/movimenti/associazioni etc. etc. Xenia, esiste un unico gregge e un unico Pastore. I gruppi non sorgono perchè la Chiesa "di default" (perdonami l'orribile gergo informatico... :wink: ) non basta. I gruppi non aggiungono nulla al depositum fidei, se sono gruppi cattolici. I gruppi nascono perchè lo spirito è uno ma i carismi sono molteplici. Cioè i gruppi nascono perchè la mia sensibilità alla fede è differente dalla tua che a sua volta differisce da quella di Propizia. Cioè ognuno di noi, in ottica cattolica, ha un progetto divino a cui è chiamato che è realizzabile con modalità e tempistiche personali. Io ho necessità della fides quaerens intellectum, della fides et ratio, e magari una vita religiosa parrocchiale non mi è più possibile per i miei (disordinati) ritmi di vita. Allora, nella comunione cattolica, la partecipazione ad un movimento che ha questo carisma aiuta meglio me ad essere all'altezza del progetto che Dio ha su di me.
:arrow: perdonami Xenia, ma uno entra nell'Opus Dei anche facendo toc toc ad una porta ...naturalmente non è che si entra acquistando una tessera: nulla di questo genere!!! C'è un cammino da fare x vedere se quella è la strada che si deve percorrere per essere fedeli alla propria vocazione, che può essere la famiglia (i sovranumerari), il celibato (i numerari), il sacerdozio (società sacerdotale della santa croce). Ci sono poi gli amici dell'Opus Dei e, cosa importante, anche non cattolici possono farne parte.
Ora permettimi un'osservazione: non sopporti chi si nasconde. Giusto. Ma chi si nasconde? Cioè chi si vuole nascondere? Xenia, le persone non palesano subito chi sono anche per naturale pudore e riserbo. Se i membri dell'Opus Dei o di Azione Cattolica o di Comunione e Liberazione non "smascherano" subito la loro identità è perchè tu li devi giudicare non per quel gruppo o associazione a cui appartengono ma per quel che dicono, pensano, provano, amano... Xenia ci sono prima le persone poi le istituzioni... Esiste poi un naturale rispetto verso l'altrui opinione che porta i cattolici a non palesare nulla per non rischiare di prevaricare l'altro con le proprie idee. Permettimi inoltre di sottolineare un altro aspetto: nessuna massoneria cattolica per carità... nessuna società segreta per carità... nessun senso di superiorità... Per favore lascia queste cose a pubblicazioni e giornali "scandalistici"... :) L'Opera è fatta da gente che lavora, anche duramente, perchè crede che la propria via alla santità, a cui tutti noi, io, te e gli altri siamo chiamati, in prospettiva cattolica, passi per la vita di tutti i giorni.
Un'ultima cosa: l'Opera di Dio è Prelatura Personale (nuova forma giuridica del CJC) e il loro vescovo è il Papa che li amministra per mezzo di un vescovo, chiamato Prelato dell'Opus Dei. Il nome completo dell'Opera è Prelatura della Santa Croce e Opus Dei.
Attendo veramente i vostri commenti!
Ciao
baddoc
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

non entro in merito in particolare riguardo all'argomento dell'Opus Dei, ma ho avuto frequenti contatti con diversi gruppi cattolici e ho notato una costante: tendono a chiudersi e a guardare con superiorità chi non ne fa parte o pur essendo all'interno pone dubbi o domande controcorrente. Motivo per cui non faccio parte di CL o dell'Opus Dei (per quel poco che ci sono entrata in contatto), della comunità giovani di S. Maria delle Grazie e neanche del PIME di cui invece sono stata parte attiva per due anni.
A me pare che troppo spesso in questi gruppi il confronto, le idee diverse e le proposte 'nuove' vengano guardate con sospetto se non osteggiate, mentre per me in una comunità di stampo cattolico (ma non solo) sono fondamentali. Se non ti metti mai in discussione, quanto è veramente salda la tua fede? Trovo che l'immobilismo, la chiusura, il non aprirsi agli altri e a nuove idee e visioni abbiano ben poco a che fare con il Cattolicesimo. Sembra quasi che dicano 'noi stiamo bene così a darci ragione l'un l'altro, perché ci venite a rompere'? E non hannno capito che Gesù per primo è proprio venuto a 'rompere'!
Baddoc mi trova d'accordo quando dice
i gruppi nascono perchè la mia sensibilità alla fede è differente dalla tua che a sua volta differisce da quella di Propizia. Cioè ognuno di noi, in ottica cattolica, ha un progetto divino a cui è chiamato che è realizzabile con modalità e tempistiche personali.
ma senza che la propria visione/idea/sensibilità escluda le altre o, peggio, si ritenga superiore, o le guardi con diffidenza o addirittura ci gareggi (!!!!). Cosa che ho visto capitare un po' troppe volte, per cui capisco perfettamente Xenia quando parla di 'sette' - chiaramente penso che anche lei intendesse in senso lato, e che nessuna di noi due volesse paragonare l'Opus Dei ai satanisti che fanno riti nelle catacombe!
Gruppi che si comportano così, con questa forma mentis ristretta, portano ME a guardarli con diffidenza. Gesù ha detto 'ama il prossimo tuo' e non ha fatto distinzioni di prossimo. Quindi se vedo certi atteggiamenti del tipo 'sì tu sei il mio prossimo, ma sta' un po' in là, perché prima vengono quelli che la pensano come me, quelli che fanno parte del mio gruppo' con una classificazione per cui il prossimo più prossimo è quello del mio gruppo e dopo - in distanza, con distacco - vengono quegli altri che poveretti non han capito quanto noi c'abbiamo più ragione (a volte più ragione di Gesù, evidentemente...) - beh, a me non piace proprio per niente.

Concludo dicendo che ovviamente ognuno ha avuto le sue esperienze personali, e son contenta se altri han trovato gruppi che non si comportano affatto così, ma a me già la definizione di gruppo all'interno del Cattolicesimo suona come esclusione di qualcuno/qualcosa e non mi convince. Ma la mia è un'opinione strettamente personale.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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Messaggio da baddoc »

Ciao liberliber, effettivamente il tuo intervento mi riporta alla dura realtà dell'esperienza ecclesiale. Purtroppo, sottolineo purtroppo, la logica del gruppo può generare una chiusura verso l'esterno: l'affermazione di un'identità porta all'esclusione dell'altro-da sé. Concordo con quanto dici, ne ho fatto dolorosa esperienza. Questo perchè accade? Perchè la Chiesa è, come dice Tertulliano, "casta meretrix": casta, perchè, in ottica cristiana, fondata dal Figlio di Dio; meretrix perchè formata da persone, con pregi e difetti. E questo lo si diceva già 1800 anni fa...
Io ho visto gruppi chiudersi in sé stessi e miseramente finire, perchè hai ragione Xenia, hai ragione liberliber, questo atteggiamento non vuol dire essere chiesa... Ho visto la stupidità della rivalità interna fra Azione Cattolica e Comunione e Liberazione (gli amici dell'una e dell'altra parte mi perdonino, e poi l'ho sempre detto loro apertamente... :) ), ho visto lampi d'orgoglio là dove i fedeli cercavano accoglienza e agape fraterna.
Cosa è mancato? Perchè accade questo? Per orgoglio, per assenza d'amore, per mancanza di vita spirituale, per mancanza di preghiera. I gruppi così inaridiscono, ed è giusto che sia così, perchè essi diventano il contrario di ciò per cui sono nati.
Un grande papa, tanto travagliato quanto intelligente, disse una volta:"Il fumo di Satana è entrato nelle mura di madre Chiesa" (Paolo VI).
E ora? Beh, vi assicuro che le cose stanno cambiando. Innanzitutto si parla sempre più di accoglienza, di pastorale giovanile che ingloba tutte le sigle e i movimenti, che a scanso di equivoci sono una ricchezza per la chiesa e l'umanità; i responsabili chiamati a servire a livello regionale e nazionale si sono spogliati della loro identità di gruppo e parlano in termini di comuinità dei credenti: insomma c'è da sperare bene!!
:) :) :)
Però ribadisco: i movimenti ecclesiali, là dove si pongono al servizio della comunità intera e non gareggiano nel ricevere e pretendere onori, sono una ricchezza da valorizzare.
Anche io non mai neppure lontanamente pensato che la cara Xenia potesse accomunarmi Opus Dei e satanisti (che per inciso non frequentano più le catacombe da parecchio...) :D :D :D Cmq è diffusa l'opinione che l'Opera sia una sorta di massoneria cattolica o setta per iniziati. No, questo no, non è vero. Se fosse vero, non sarebbe Chiesa, perchè nella chiesa non ci sono verità riservate ad iniziati.
baddoc
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