David Grossman, Col corpo capisco

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lisolachenonce
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Col corpo capisco

Messaggio da lisolachenonce »

Ho letto tutti messaggi. Il libro lo aveva letto praticamente solo il primo a lanciare l'argomento. A lui/lei non è piaciuto, ed è comprensibile. Poiché però si tratta di un libro emozionale, o piace disperatamente o fa schifo disperatamente. In queso caso una stroncatura non è sufficiente. Ci sono persone che capiscono col corpo, altre che amano solo con la mente....
Entrambe degne di rispetto e considerazione.
:wink:
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GaliAnna
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Messaggio da GaliAnna »

Anch'io ho letto tutti i messaggi, non foss'altro perché ho iniziato questo libro ieri...(avendo amato tantissimo Qualcuno con cui correre).

All'inizio ho avuto un attimo di sconforto, :(
Ma tra il messaggio dell'isolachenonce e di ciucchino mi sono un pò rinfrancata. :D

Anche perché a me in realtà sta piacendo, ne ho già letto quasi un centinaio di pagine.

E' vero che in certi punti ci sono espressioni che lasciano un pò perplessi e che alcuni tratti sono un pò pesanti, ma risconosco lo stile "dico e non dico - devi arrivare alla fine" di Qualcuno con cui correre e mi sento attratta da questa storia un pò morbosa e molto intima, raccontata, fin'ora, con perizia e strumenti narrativi inconsueti (come le sue "fantasie" a proposito delle ricerche della moglie).

Vedremo alla fine, ma le premesse non sono poi così male!
:yes!:

Ciauz,
A.
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lisolachenonce
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Messaggio da lisolachenonce »

infatti anche a me è piaciuto :)))))))))))
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potbook
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Messaggio da potbook »

Anche a me piacque subito.

C'è sempre una punta di dolore collocata nella mente dei personaggi che ti fa identificare con loro, a volte in maniera evidente a volte latente.
Così come in Che tu sia per me il coltello.

Grossmann non è certo uno scrittore "facile" da leggere, porta sempre con se un carico abbondante di dolore. Purtroppo, non so se per motivi editoriali, negli ultimi libri si cimenta solo in racconti..a volte lenti e tirati, e ti rendi conto che le stesse cose le avrebbe dette con un terzo delle parole usate per il racconto stesso.
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Messaggio da viagna »

"Che tu sia per me il coltello" mi è piaciuto infinitamente, mi ha sorpresa il cambio di punto di vista, emozionata e commossa per la vicenda (le temps, le temps, on parle toujours du temps...). Per questo mi sono lanciata fiduciosa in "Col corpo capisco", ma ammetto di esserne rimasta delusa.
Il meccanismo mi è sembrato un po' logoro, insomma prevedibile sia nel primo che nel secondo racconto lungo/romanzo breve (mai capita la differenza!).

A questo punto - stimolata dalle vostre riflessioni - non posso che tornare a rifletterci sopra, risfogliando il libro e rivedendo gli appunti a margine che inevitabilmente appongo. Chissà che riesca a circostanziare meglio.
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GaliAnna
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Messaggio da GaliAnna »

Vigna:Per questo mi sono lanciata fiduciosa in "Col corpo capisco", ma ammetto di esserne rimasta delusa.
Devo dire che nel confronto con _Qualcuno con cui correre_, _Col corpo capisco_ ci perde un pò...

Cmq l'ho finito ieri sera e devo dire che soprattutto il secondo racconto mi ha appassionato e intrigato fino all'ultima pagina.
Il rimo forse è effettivamente un pò troppo lungo, quindi un pò si perde...

Probabilmente il difetto che qualcuno ci può trovare (io in primis ho avuto una reazione iniziale di questo tipo) è in particolare il fatto che entrambi i racconti rimangano sospesi. Si ha la soggettiva di un personaggio senza poter sapere qual è in REALTA' lo svolgimento dei fatti, la mancanza di rivelazione finale (comune a moltissimi romanzi), può lasciare un pò basiti.

Ma è quello che, dopo avermi infastidito, mi ha affascinato dell'autore, di voler porre un solo punto di vista, così come ognuno ha il proprio, specialmente in circostanze critiche, senza dare ad un narratore onniscente l'onere e l'onore di illuminare le folle...

Il mio personalissimo giudizio finale è quindi positivo.
Aspetto dunque di leggere Che tu sia per me il coltello.

Buona giornata!
Ultima modifica di GaliAnna il mar ott 25, 2005 11:57 am, modificato 1 volta in totale.
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lisolachenonce
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Messaggio da lisolachenonce »

secondo me "Che tu sia per me il coltello" è effettivamente più completo, ma anche in questi 2 racconti lunghi si può notare l'interpretazione, la percezione soggettiva della realtà, la vicenda di coinvolgimenti emotivi totalizzanti e capaci di influenzare le scelte di vita dei personaggi
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Re: David Grossman, Col corpo capisco

Messaggio da Towandaaa »

Una lettura molto impegnativa, ma altrettanto gratificante, se quello che si cerca è un’indagine approfondita sulle pulsioni e sui sentimenti anche più nascosti, quelli che difficilmente si riesce a riconoscere e a confessare anche a se stessi.
In questi due romanzi brevi la struttura è molto simile: in entrambi si assiste al confronto tra due persone che la storia familiare ha allontanato, che si ritrovano e imparano a capirsi, aprendosi e scandagliando i propri e altrui sentimenti, messi a dura prova da legami sentimentali particolari. Relazione extraconiugale dal punto di vista tutto particolare del marito tradito, amore saffico, attrazione tra una insegnante di yoga già adulta e un allievo poco più che adolescente: questo sono gli spunti, su cui l’autore costruisce una densa struttura che punta tutto sulla parola mai lasciata al caso, sull’incedere non certo lineare (dato che spesso fa ricorso al discorso diretto libero e all’alternarsi temporale del presente e del flash-back) ma comunque significativo del travaglio interiore che proprio in una espressione apparentemente confusa trova espressione, sulla mimica dei gesti e delle espressioni del viso, che insieme alle parole, pronunciate o solo pensate, offrono una descrizione così capillare che consente al lettore di immedesimarsi nelle sensazioni dei personaggi anche se il proprio vissuto è distante dalle vicende narrate.
La complessa congerie di sentimenti di cui l’autore ci rende partecipi lascia poco spazio alla trama intesa come intreccio di avvenimenti veri e propri: ma non se ne sente la mancanza, perché assistiamo a sviluppi che da soli delineano un percorso interiore, avvertiamo mutamenti in itinere, li ricolleghiamo ad eventi che hanno segnato il passato dei protagonisti, si procede nella lettura con un grande stato di attesa per le evoluzioni che tutti gli stati d’animo coinvolti subiranno……e si conclude la lettura con un grande senso di appagamento e con un buon numero di pensieri su cui tornare a riflettere prima o poi.
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