
tratto dal libro

la storia di Avner, ventidue anni, capitano fresco di servizio militare in un’unità scelta. Riceve una lettera in busta marroncina, il modello usato dal governo israeliano. Cinque righe, battute su una vecchia macchina da scrivere con i caratteri ebraici: se Avner era interessato a un certo lavoro, diceva, avrebbe potuto incontrare un uomo “a Tel Aviv all’angolo tra Frishman e Dizengoff”, a una certa ora, in un caffè. Firmato: Moshe Yohanan, un nome che ad Avner non diceva niente. Ecco come si crea un agente. Ecco come iniziò la vendetta israeliana per i fatti di Monaco ’72.
Avner ben presto si ritrovò, lui che era divenuto soltanto un agente di basso livello, nel soggiorno del premier israeliano Golda Meir insieme ai generali Ariel Sharon e Zvi Zamir, con la primo ministro che spiegava loro la missione senza precedenti che aveva deciso. Si trattava di una vendetta “biblica” sui mandanti della strage olimpica: ad Avner e agli altri quattro uomini della sua squadra fu consegnata una lista di undici capi del terrorismo palestinese da eliminare, con una grossa quantità di denaro. Avner ha un solo giorno per decidere, sua moglie è al quinto mese di gravidanza e il capo del Mossad è lì davanti a lui che gli chiede di partire e tornare, forse, dopo qualche anno. Accettò l’incarico e vendetta fu.
La rappresaglia israeliana portò all’uccisione di dieci (o forse otto, la controversia è ancora aperta) degli undici terroristi di Monaco. Si svolse negli anni ’70 e ‘80 in Europa, da Roma, ad Atene, a Londra, Varsavia, Francoforte e in Libano, a Beirut. Il libro-verità di George Jonas è uscito in Italia nel maggio 1984. Questa del 2006 è una nuova edizione aggiornata e ampliata.