LA CINA COSTRUIRA' LA PROPRIA STAZIONE SPAZIALE PERMANENTE
La Cina costruira' una sua propria stazione spaziale permanente che le servira' come base per un'ulteriore esplorazione dell'universo. Lo ha annunciato Zhang Qingwei, uno dei principali responsabili del programma spaziale cinese presente al congresso internazionale di astronautica di
Valencia, conclusosi ieri.
La costruzione della stazione sara' preceduta dal lancio di laboratori spaziali a piccola scala. Zhang, citato dalla stampa, ha assicurato che il programma spaziale cinese ''avra' fini pacifici'' e che dopo il successo della missione umana orbitale, si punta per il 2007 al lancio di una sonda automatica lunare. Secondo alcuni oSservatori potrebbe essere il preludio ad una missione umana cinese sulla Luna.
ANSA 2006-10-07
Cari cinesi, perchè non fate qualcosa di utile per voi stessi, per il vostro popolo e la popolazione mondiale contemporanea?

Appartenete ad un grande Paese ma ancora a tutt'oggi la legge cinese vieta il pluralismo sindacale e può esserci, quindi, una sola rappresentanza sindacale in azienda. Questo pseudo-sindacato è comunque parte integrante del partito comunista e i vertici ''sindacali'' aziendali vengono nominati dal partito.

Ancora recentemente, (2005) il nuovo standard sulla responsabilità sociale delle imprese tessili, il CSC9000T, ha sostituito la più garantista SA8000. Lo avete elaborato e approvato col China National Textile and Apparel Council alla fine di maggio e riconoscete come unico sindacato ammesso l'All China Federation of Trade Unions (ACFTU), controllato dallo Stato e dal Partito comunista cinese.

Il PIL pro-capite ammonta a 5.000 dollari, a fronte di un tasso annuale di crescita del 9,1% e un'inflazione dell'1,2% e del fatto che nel 2005 siete divenuti la quarta economia più grande al mondo (dati ufficiali della Banca Mondiale)

La situazione sui diritti umani è tragica e le aziende americane ed europee delocalizzano le proprie produzioni e stabilimenti, consapevoli del fatto che li possono trovare ancora lavoro schiavistico, ex lege.

La situazione sui diritti umani è infatti la seguente:
La situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese continua a subire numerose critiche da parte della maggior parte delle associazioni internazionali che si occupano di diritti umani che riportano numerose testimonianze di abusi ben documentati in violazione delle norme internazionali. Da un lato il governo ammette le deficienze, dall'altro parla della situazione dei diritti umani come la migliore di tutti i tempi. Il sistema legale è stato spesso criticato come arbitrario, corrotto e incapace di fornire la salvaguarda delle libertà e dei diritti fondamentali. Viene fatto largo uso da parte del governo dei cosiddetti campi di rieducazione attraverso il lavoro chiamati Laogai, che in realtà sono dei campi di concentramento. Amnesty International ha recentemente rilasciato i seguenti dati: nel 2003 l’84% delle esecuzioni capitali del mondo sono state eseguite in Cina, Iran, Stati Uniti d'America e Vietnam. In Cina solo in quell’anno (nonostante i dati limitati e incompleti) vennero documentate 726 esecuzioni capitali riconosciute. Numerosi assassini vengono però eseguiti all'interno dei Laogai e quindi vengono catalogati come "segreto di stato", e per questo motivo non esiste alcun documento pubblico ufficiale che li riporti. Da parte governativa non ci sono documenti pubblici che riportino il numero ufficiale di esecuzioni eseguite ogni anno. Una delle poche dichiarazioni pubbliche di un esponente politico cinese è stata quella di Chen Zhonglin, delegato della municipalità di Chongqing, giurista e preside della facoltà di legge dell’Università Sud-Orientale cinese che, in un'intervista al ’’Giornale della Gioventù cinese’’ ha parlato di 10.000 esecuzioni l’anno. In quell'occasione Chen dichiarava la sua intenzione di lavorare per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. A questi condannati a morte è imposto il trapianto degli organi, fenomeno che ha generato di fatto un traffico legale di organi umani.(da
http://it.wikipedia.org/wiki/Cina )
Viene praticata metodicamente la repressione verso minoranze etniche, minoranze religiose, dissidenti politici, non è riconosciuta la libertà di parola né di movimento. In Cina non esistono associazioni legalmente riconosciute né sindacati indipendenti ed è permesso solo il sindacato statale. Lo stato assicura, comunque, i diritti dei lavoratori.

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