A me sembra un discorso assurdo, almeno per 60% di ciò che dice!Una proposta di legge per eliminare gli sconti sui libri
Dopo gli store virgin, anche la FNAC ha deciso in Francia di eliminare lo sconto dai libri che saranno quindi venduti a prezzo pieno o scontati al massimo al 5%.
Lo sconto resterà solo per chi utilizza le fidelity card o per chi acquista on-line attraverso il sito internet del numero uno del settore in Francia. C’e da notare che virgin, che da oltre un anno sta vendendo libri senza sconto, registra maggiori incassi grazie anche alla destinazione dei maggiori proventi ad iniziative promozionali (presentazioni, merchandising ecc..)
Intanto anche in Italia si sta muovendo qualcosa per introdurre il prezzo fisso. Il senatore Natale Ripamonti (verdi) ha presentato una proposta di legge (n. 957) tesa ad eliminare gli sconti o a consentirli in misura ridotta solo in determinate circostanze. Nelle considerazioni iniziali della proposta si legge che la grande distribuzione sta operando una concorrenza alle librerie con sconti e supersconti (anche del 30%) e che i libri – essenzialmente solo i best seller – sono trattati alla stessa stregua di un detersivo o di una confezione di pomodori pelati.
“L’attuale regime di sconti – sottolinea Ripamonti – da parte anche di grandi case editrici con catene di librerie collegate alla sessa holding, favorisce la cultura dei best seller, condannando alla chiusura il resto della produzione libraria e dei librai qualificati” Il senatore poi ricorda che nel 1981 in Francia il ministro della cultura, Jack Lang, iniziò una battaglia per la “libertà del libro”, considerato prodotto di consumo più durevole.
Tale legge, che porta il suo nome, venne approvata dai parlamentari francesi all’unanimità. Meno di dieci anni dopo la Spagna scelse la stessa strada con il Real decreto 30 marzo 1990 n. 484. Nell’articolato della proposta di Ripamonti si prevede che il prezzo di vendita al pubblico non può essere scontato più del 5% (come in Francia). Lo stesso sconto massimo è previsto per vendite congiunte. Si prevedono delle eccezioni durante le feste del libro, manifestazioni e congressi in cui lo sconto può raggiungere il 10%
Son d'accordo sul fatto che la grande distribuzione stia schiacciando le piccole librerie, è evidente, ma se vogliamo bloccare il prezzo dei libri, poi, ad esempio, non possiamo lasciarlo decidere al produttore (e qui mi viene un parallelismo col prezzo dei farmaci...)
Poi, senza neanche sfiorare il discorso del costo dei libri in italia, dietro la mossa fatta dalla FNAC io ci vedo una mera operazione di marketing: lascio gli sconti solo ai tesserati, così fidelizzo più gente! (e ahimè la fidelizzazione sarà sempre più il motore del commercio)
Ancora più dubbi mi suscitano le affermazioni sulla "cultura del best seller" che non mi pare sia poi così da demonizzare, anche perchè i supermercati non hanno mica solo best seller in sconto!!!
Voi che ne pensate?