Facciamo un nome a caso?Anche perché molte di queste persone divorziate sono arrivate in parlamento proprio calvacando la loro fede

E di quel nome ne abbiamo pure avuto bisogno per ottenere la maggioranza al Senato...

Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya
Facciamo un nome a caso?Anche perché molte di queste persone divorziate sono arrivate in parlamento proprio calvacando la loro fede
Va beh, allora se dobbiamo fare facile provocazione, e considerare un piano oggettivo di morale non sulla libertà di scelta, ma secondo il seguire o no la "natura" allora sono immorali tutte le persone che vanno contro natura.GENOVA - Perché dire no, oggi a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell'incesto o della pedofilia tra persone consenzienti? L'interrogativo, destinato a rinvigorire ulteriormente la polemica sui Dico, è stato posto dall' arcivescovo di Genova e presidente della Cei, monsignor Bagnasco, durante un incontro nella serata di ieri con gli animatori della comunicazione della diocesi.
"Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana - ha affermato Bagnasco -, non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso, ma l'unico criterio o il criterio dominante è il criterio dell'opinione generale, o dell'opinione pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia - ma che possono diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente - allora è difficile dire dei no, è difficile porre dei paletti in ordine al bene".
"Perché - ha proseguito l'arcivescovo di Genova - dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all'incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? E via discorrendo, perchè poi bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali".
"Oggi ci scandalizziamo - ha concluso il presidente della Cei - ma, a pensarci bene, se viene a cadere il criterio antropologico dell'etica che riguarda la natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile dire 'no'. Perché dire no a questo a quello o a quell'altro. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio riguarda non più l'uomo nella sua libertà di scelta ma nel suo dato di natura".
annanda ha scritto:Lo fa regolarmente, e il putiferio non scoppia.Se la politica mettesse bocca nelle decisioni della chiesa scoppierebbe un putiferio
è una frase errata in partenza dato che la Chiesa non è né era uno Stato, trattandosi di due entità ben distinte (almeno riguardo al periodo di cui si sta parlando), ma colgo ugualmente il significatoLa Chiesa è uno Stato sconfitto dalle truppe del Regno d'Italia durante le guerra d'Indipendenza.
Non che sia molto esperto della situazione delle istituzioni papali prima di Porta Pia, ma lo Stato Pontificio non era uno Stato Sovrano?è una frase errata in partenza dato che la Chiesa non è né era uno Stato, trattandosi di due entità ben distinte