Ah, finalmente posso scatenarmi, grazie Zazie!
Adoro trattenerle sulla lingua per assaporarle come squisiti fondants
laghetto,
sciabordio,
caletta,
coccole,
lucore,
lucentezza,
carezzevole,
diafano,
cucciolo,
cinguettio,
affabulare,
zuzzurellone
Mi suscitano profondo disgusto
tutte le parole inglesi o appartenenti allo slang americano italianizzate a ogni costo, come il già ricordato, orrendo, "buggettizzare" (sic).
Poi mi fanno star male i birignao giornalistici come:
"dolce attesa" per dire gravidanza,
"ragazza acqua e sapone senza grilli per la testa", soprattutto se questa banalità è usata per definire una miss o una velina.
"baby gang e baby killer", per i delinquenti minorenni,
"love story" per un storie di corna,
la parola "coraggio" usata per parafrasare a sproposito Brecht: "madre coraggio", "zia coraggio", "nonna coraggio", "sorella coraggio", "cognato coraggio" (giuro, l'ho letto!) e via elencando.
E infine mi vengoni i conati leggendo
"reginetta degli abissi" per la campionessa mondiale di immersine in apnea,
"fra le braccia di Morfeo", per qualcuno che fa la pennichella
"tunnel della droga" per qualche canna in più,
e l'onnipresidente tormentone "mi consenta"
Ciao da Lisa

Ragazzi, vogliono spegnerci il cervello: non lasciamoglielo fare. Go on!