"DELLA VERIDICA STORIA DEL CAVALLO CHE GIUDICO' I SUOI GIUDICI"
di Luigi Mario Chiechi
"Ormai ci siamo abituati a vivere con le false credenze, che neanche mettiamo più in discussione; pensiamo che siamo i migliori del creato, per esempio, che ci siano degli esseri viventi inferiori, che da esseri superiori abbiamo solo dei diritti e non dei doveri, che gli esseri che noi definiamo inferiori rappresentino solo delle utilità.
Quale accozzaglia di stupidità ed arroganza! Sarebbe sufficiente che riuscissimo a vederci solo come un noi, e la terra non sarebbe un paradiso certo, ma avremmo fatto il passo fondamentale.
Questa è la storia di Baionne, un cavallo nato libero come il vento, che da alcuni uomini imparò cose che altri uomini dovrebbero capire".
Un libro che ho letto tutto d'un fiato, originale, toccante e profondo...come del resto l'altro libro dell'autore "Il cane che respirava il respiro" (attualmente in giro per l'Italia!).
Bellissima la parte in cui il cavallo Baionne, in un'aula di tribunale, accusato di omicidio preterintenzionale per aver scalciato e ucciso un ragazzo "perbene" che lo molestava e punzecchiava, "prende la parola" e diventa egli stesso giudice ed accusatore di tutti i terribili misfatti di cui gli uomini, consapevolmente, si sono macchiati nel corso della storia e continuano tutt'oggi a macchiarsi nei confronti degli animali.
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