Coraline - Neil Gaiman
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Confermo quanto avete detto... il riferimento a Mary Poppins nelle miniserie devo andare a controllarlo, comunque Death va spesso in giro con un ombrellino aperto...



E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG)
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Invece secondo me è molto interesante...E' lo stesso Sogno a spiegare qualcosa del genere, in Vite Brevi, ad una bambina che viaggia vicino a lui in aereo, dicendole che spesso non si riesce più a trovare la strada per svegliarsi, e altrettanto spesso, una volta svegli, uno non riesce più a ritrovare se stesso...Una Carmilla esitante ha scritto:Per quanto riguarda la pericolosità dei sogni... è un discorso complicato. Lasciamo perdere! Non solo quelli brutti sono pericolosi...
In molti racconti se ti ferisci in un sogno, in qualche modo resti ferito anche nella veglia. E' qualcosa del genere che intendevo. Ma davvero è un po' difficile da esplicitare sinteticamente e in fondo... non è poi troppo interessante!
In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro.
(Tommaso da Kempis, Imitazione di Cristo)
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ok ragazzi, ho capito: per parlare con voi mi tocca ripassarmi tutta la serie! (che no ntocco da almeno 5 anni
) Peccato che sia nella mia casa natale altrimenti avrei trovato l'ennesima imperdibile distrazione!
Caro guardiano, mi riferivo a qualcosa di simile. E non solo. Pensavo ad un senso narrativo e ad uno metaforico. Sì, credo che se in certi sogni tu perdi la strada, potresti non svegliarti più. In certi, non in tutti. E che se in certi sogni una persona ti dice qualcosa, quella cosa è vera, non devi averne dubbi.
Il senso metaforico è banale e non è questo il luogo per parlarne. La narrazione è, di solito, più interessante!

Caro guardiano, mi riferivo a qualcosa di simile. E non solo. Pensavo ad un senso narrativo e ad uno metaforico. Sì, credo che se in certi sogni tu perdi la strada, potresti non svegliarti più. In certi, non in tutti. E che se in certi sogni una persona ti dice qualcosa, quella cosa è vera, non devi averne dubbi.
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"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
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Avevo mancato questa recensione...
Innanzitutto per Vanya, Prego è stato un piacere
poi, il Libro non è male, solo che mi aspettavo qualcosa di meglio, nel senso che la storia lo trovata carina e alcune parti (tipo quella del gatto) sono scritte molto bene ma nel complesso non è riuscito a "prendermi"; scritto bene, ma mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto visto quello che ha scritto per Sandman
Innanzitutto per Vanya, Prego è stato un piacere
poi, il Libro non è male, solo che mi aspettavo qualcosa di meglio, nel senso che la storia lo trovata carina e alcune parti (tipo quella del gatto) sono scritte molto bene ma nel complesso non è riuscito a "prendermi"; scritto bene, ma mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto visto quello che ha scritto per Sandman
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
GRAZIE
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A distanza di un po' di tempo faccio riemergere questa recensione, perchè mi stavo chiedendo se qualcun aveva avuto modo di regalarlo a qualche bambino.
Mi piaceva regalarlo a mio cugino di dieci anni, amante dei film di Harry Potter - i libri no- ed Eragon, ma non avendolo letto e mancando pochi giorni a Natale
...
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si, lo stesso che ha fatto The Nightmare Before Christmas di Tim Burton 



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Re: Coraline - Neil Gaiman
Sono un po’ perplessa dopo la lettura di questo romanzo.
Innanzitutto sulla sua classificazione: libro per ragazzi ma anche per tutti non mi sembra azzeccata (e Ammaniti non me ne vorrà per questo !!) perché mi è sembrato un libro per ragazzi sì (bambini no) ma che abbia poco da dire agli adulti. A meno che non si voglia dare un grande rilievo (che troverei sproporzionato) ai messaggi che esso dà. Cioè: non cedere alle false lusinghe di quello che può apparire oro solo perché luccica, non trascurare i bambini, vincere le proprie paure con l’ingegno, il coraggio e la razionalità, imparare a cavarsela anche solo con le proprie forze, aiutare gli altri………sono tutti insegnamenti lodevolissimi, per carità, ma adatti se indirizzati ai piccoli lettori; gli adulti dovrebbero già aver fatti propri questi principi. Quindi: se lo inquadriamo come libro per ragazzi, risulta una bella avventura, con un certo spessore dietro di sé oltre che coinvolgente; ma se lo vogliamo considerare come libro per tutti il risultato appare inferiore, anche se si assiste ad un interessante sviluppo nel personaggio della protagonista, che inizialmente sembrava piuttosto apatica e nell’arco della storia dimostra di avere notevoli risorse, e anche se mi è piaciuta la commistione dei toni, che spaziano dal descrittivo, all’ironico, al sarcastico, all’horror vero e proprio, con un risultato cupo ma non certo piatto.
Si sente l’eco di note favole di altri tempi e di tempi più recenti in questa storia gotica; ci sono metafore originali (in particolare mi riferisco ai bottoni cuciti sugli occhi, che mi hanno fatto subito pensare al detto secondo cui gli occhi sono lo specchio dell’anima), ed anche passi che colpiscono (come la dichiarazione del gatto “Voi persone avete il nome. E questo perché non sapete chi siete. Noi sappiamo chi siamo, perciò il nome non ci serve” – paradossalmente egocentrica ma significativa -), ma non vi ho scorto altro di quanto entusiastiche recensioni lette qua e là lasciavano presagire.
Lo congedo quindi con una opinione piuttosto tiepida, e lo spedisco a chi mi segue (perché di un ring si trattava) rimanendo comunque con la curiosità di scoprire, attraverso le opinioni che raccoglierà in futuro, se c’è qualcosa che mi è sfuggito e che avrebbe potuto dare un diverso orientamento al mio commento.
Innanzitutto sulla sua classificazione: libro per ragazzi ma anche per tutti non mi sembra azzeccata (e Ammaniti non me ne vorrà per questo !!) perché mi è sembrato un libro per ragazzi sì (bambini no) ma che abbia poco da dire agli adulti. A meno che non si voglia dare un grande rilievo (che troverei sproporzionato) ai messaggi che esso dà. Cioè: non cedere alle false lusinghe di quello che può apparire oro solo perché luccica, non trascurare i bambini, vincere le proprie paure con l’ingegno, il coraggio e la razionalità, imparare a cavarsela anche solo con le proprie forze, aiutare gli altri………sono tutti insegnamenti lodevolissimi, per carità, ma adatti se indirizzati ai piccoli lettori; gli adulti dovrebbero già aver fatti propri questi principi. Quindi: se lo inquadriamo come libro per ragazzi, risulta una bella avventura, con un certo spessore dietro di sé oltre che coinvolgente; ma se lo vogliamo considerare come libro per tutti il risultato appare inferiore, anche se si assiste ad un interessante sviluppo nel personaggio della protagonista, che inizialmente sembrava piuttosto apatica e nell’arco della storia dimostra di avere notevoli risorse, e anche se mi è piaciuta la commistione dei toni, che spaziano dal descrittivo, all’ironico, al sarcastico, all’horror vero e proprio, con un risultato cupo ma non certo piatto.
Si sente l’eco di note favole di altri tempi e di tempi più recenti in questa storia gotica; ci sono metafore originali (in particolare mi riferisco ai bottoni cuciti sugli occhi, che mi hanno fatto subito pensare al detto secondo cui gli occhi sono lo specchio dell’anima), ed anche passi che colpiscono (come la dichiarazione del gatto “Voi persone avete il nome. E questo perché non sapete chi siete. Noi sappiamo chi siamo, perciò il nome non ci serve” – paradossalmente egocentrica ma significativa -), ma non vi ho scorto altro di quanto entusiastiche recensioni lette qua e là lasciavano presagire.
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"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
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- MartinaViola
- Olandese Volante
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Re: Coraline - Neil Gaiman
Coraline nel paese delle altre meraviglie
Come sarebbe vivere in un mondo perfetto?
Un mondo in cui i genitori sono sempre disponibili e accondiscendenti, i giocattoli parlano e quando ti viene fame c'è sempre qualcosa di succulento e appetitoso ad aspettarti?
Sarebbe meraviglioso, o forse no?
Coraline imparerà ad amare il piattume della sua vita quotidiana, una volta scoperto che quel mondo favoloso non esiste: è una trappola mentale, un finto universo parallelo, creato apposta per attirarla lì e tenercela per sempre.
La figura della strega cattiva si trasforma in quella dell'altra madre, identica alla sua vera mamma ma con un'unica differenza: l'altra non ha occhi per guardare, sul suo viso spiccano due lucenti bottoni neri, un particolare inquietante, che ci fa riflettere su quanto sia sciocco chiudere gli occhi sulla realtà - abbottonandoli - nella speranza che ci possa essere qualcosa di meglio, senza esserci minimamente sforzati per cambiare le cose.
Coraline sembra essere l'Alice del nostro secolo: attraversando una porta - invece che precipitando in un buco - si ritrova in un mondo nuovo, anche se speculare al suo; un gatto la guida e la consiglia nella lotta finale; gli specchi possono diventare delle prigioni o dei nascondigli...
Una favola intrigante e surreale che rispecchia il gusto fantastico contemporaneo ma che non mi ha colpito particolarmente.
Come sarebbe vivere in un mondo perfetto?
Un mondo in cui i genitori sono sempre disponibili e accondiscendenti, i giocattoli parlano e quando ti viene fame c'è sempre qualcosa di succulento e appetitoso ad aspettarti?
Sarebbe meraviglioso, o forse no?
Coraline imparerà ad amare il piattume della sua vita quotidiana, una volta scoperto che quel mondo favoloso non esiste: è una trappola mentale, un finto universo parallelo, creato apposta per attirarla lì e tenercela per sempre.
La figura della strega cattiva si trasforma in quella dell'altra madre, identica alla sua vera mamma ma con un'unica differenza: l'altra non ha occhi per guardare, sul suo viso spiccano due lucenti bottoni neri, un particolare inquietante, che ci fa riflettere su quanto sia sciocco chiudere gli occhi sulla realtà - abbottonandoli - nella speranza che ci possa essere qualcosa di meglio, senza esserci minimamente sforzati per cambiare le cose.
Coraline sembra essere l'Alice del nostro secolo: attraversando una porta - invece che precipitando in un buco - si ritrova in un mondo nuovo, anche se speculare al suo; un gatto la guida e la consiglia nella lotta finale; gli specchi possono diventare delle prigioni o dei nascondigli...
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Re: Coraline - Neil Gaiman
Coraline nel paese delle altre meraviglie
Come sarebbe vivere in un mondo perfetto?
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Sarebbe meraviglioso, o forse no?
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La figura della strega cattiva si trasforma in quella dell'altra madre, identica alla sua vera mamma ma con un'unica differenza: l'altra non ha occhi per guardare, sul suo viso spiccano due lucenti bottoni neri, un particolare inquietante, che ci fa riflettere su quanto sia sciocco chiudere gli occhi sulla realtà - abbottonandoli - nella speranza che ci possa essere qualcosa di meglio, senza esserci minimamente sforzati per cambiare le cose.
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Un mondo in cui i genitori sono sempre disponibili e accondiscendenti, i giocattoli parlano e quando ti viene fame c'è sempre qualcosa di succulento e appetitoso ad aspettarti?
Sarebbe meraviglioso, o forse no?
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Re: Coraline - Neil Gaiman
Coraline nel paese delle altre meraviglie
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