Perchè se no, la diffusione / fama gioca un ruolo importante...
Io confesso di averne letti 4/5, mi manca Montedidio, di Erri De Luca ho letto solo "Tre Cavalli": l'ho apprezzato ma, personalmente, non amato.
Gli altri:

Io non ho paura: ottimo libro, ormai lo sappiamo tutti; credo che sia anche un libro coraggioso, nel senso che inventa una storia in un passato recente, scegliendo un tema di facile presa sui sentimenti ma senza cadere nella trappola del patetico, prende il punto di vista dei ragazzi (e le dinamiche tra ragazzini secondo me sono raccontate in modo molto efficace), parla del sud schivando abbastanza i cliché... e non è poco.

Parenti lontani: conosciuto per caso, inizialmente un po' impressionata dalla mole. Piacevolissima sorpresa: un romanzo molto italiano (il punto di vista del protagonista, ancora una volta del sud) ma anche poco italiano, nel senso che è gradevolmente torrenziale, pieno di personaggi e storie come raramente accade nella ns. (spesso un po' avara, un po' stitica) letteratura. Varietà di toni, di stili, di situazioni, e un finale eccellente.

Spiriti: è altro il Benni che amo (vedi il davvero visionario "la compagnia dei celestini"), poi dopo l'ultimo (Achille piè veloce) mi ha un po' deluso.

Un giorno dopo l'altro: Lucarelli certo ci sa fare, a me piace parecchio (adesso sto leggendo la raccolta dei suoi racconti "Il lato sinistro del cuore" che contiene qualcosa di notevole), però definire QUESTO il libro migliore... davvero l'Italia in 3 anni non ha prodotto di meglio che un bello scrivere, una buona idea, una buona capacità di tenere la tensione (ma con la necessità di un po' di splatter)? Non è poco, ma...